Tariffe e Reputazione: come gli UGC influenzano il pricing dell’hotel

leggi l’articolo completo...Tariffe e recensioni si profilano ogni giorno di più come variabili di una stessa equazione: a confermarlo un nuovo studio dell’azienda SAS e della Pennsylvania State University, che punta ad analizzare come i consumatori valutino l’acquisto di una camera d’albergo in base alle recensioni sui social media online.

Con i social media e i siti di recensioni – afferma la SAS –  è giunto il nuovo, maggiore cambiamento nel settore del pricing: la trasparenza del  valore (value trasparency). Per mantenere un pricing efficace, i revenue manager devono capire come gli utenti utilizzino gli UGC per prendere le loro decisioni di acquisto.”

Lo studio Effetti del prezzo e degli UGC sulle valutazioni pre-acquisto del consumatore di servizi dal prezzo variabile è stato pubblicato in questi mesi sul Journal of Hospitality & Tourism Research.

L’analisi è stata condotta sulla base di otto “scenari tipo” di acquisto di un soggiorno leisure, che combinano il prezzo (alto o basso rispetto ad una tariffa definita), il rating aggregato (alto o basso su una scala da uno a cinque) e il sentiment estrapolato dalle recensioni (prevalentemente positivo o prevalentemente negativo).

Gli scenari ottenuti sono i seguenti:

Sapendo che le decisioni di acquisto si basano sulla percezione della qualità e sulla percezione del valore dell’acquisto stesso, si è testato come queste percezioni possano variare in base alle combinazioni di prezzo, star rating e recensioni.

Per capirlo, è stato condotto un sondaggio via e-mail rivolto ad un gruppo di utenti statunitensi. Ad ognuno è stato chiesto di valutare la propria percezione di valore e di qualità nello scenario alberghiero a cui venivano sottoposti.

La percezione di qualità non è legata alla tariffa

Mettendo a confronto la percezione media di qualità per scenario, si nota subito che, a parità di rating aggregato e recensioni, una tariffa alta o bassa non produce praticamente differenza.

La qualità percepita più alta è ovviamente legata ai primi quattro casi, quelli in cui il sentiment delle recensioni è positivo.

Secondo la nostra analisi statistica – sostiene lo studio – il prezzo non ha nessuna relazione significativa con la qualità, mentre le recensioni positive sono state associate con una più alta percezione di qualità (e viceversa). Anche il rating aggregato ha una relazione positiva con la percezione di qualità, ma inferiore a quella delle recensioni.”

La percezione di valore migliora in base alle recensioni

Per percezione del valore, specifica lo studio, s’intende “la percezione di ciò che si dà in relazione a quello che si ottiene in cambio”. Come è ovvio che sia, tariffe e percezione del valore sono inversamente proporzionali. Detto questo, dai risultati emerge chiaramente che le recensioni positive sono in grado di contrastare questo rapporto, per cui, sia in caso di prezzo alto che di prezzo basso, le recensioni positive aumentano la percezione del valore.

Al contrario, in caso di recensioni negative, sia che i prezzi siano alti che bassi, l’utente non percepisce in alcun modo il valore dell’acquisto.

Le recensioni aumentano il potere del pricing, ma non esagerate

Lo studio mette dunque in evidenza non solo quanto le recensioni positive possano impattare su un pricing che gioca al rialzo, ma anche quanto una cattiva reputazione vanifichi di per sé qualsiasi scelta tariffaria che voglia incrementare le revenue:

  1. Le buone recensioni non sono una licenza per aumentare i prezzi, sebbene sia chiaro che una posizione migliore in termini di recensioni permetta all’hotel di avere tariffe talvolta  più alte dei competitor. Se la vostra reputazione non si distacca abbastanza da quella degli altri hotel, alzare troppo le tariffe potrebbe essere un rischio.
  2. Il prezzo è sempre meno un indicatore di qualità, dunque l’hotel ha maggiori possibilità di utilizzare una tariffa flessibile anche per generare occupazione e breve termine senza doversi preoccupare di intaccare troppo la percezione di qualità degli ospiti.
  3. Competere solo attraverso le tariffe non è una strategia efficace, perché sono soprattutto le recensioni che guidano l’utente quando pianifica un acquisto.
  4. Le recensioni sono il più potente indicatore di valore per i consumatori, molto più del rating. Questo significa probabilmente che quando si tratta di fare un acquisto, l’utente preferisce analizzare un maggior numero di informazioni per ridurre al minimo le incertezze e i rischi, piuttosto che guardare solo le “palline”.
  5. Una cattiva reputazione non si risolve abbassando i prezzi: lo studio mostra che se le recensioni non sono buone, non servirà a molto abbassare le tariffe. Il consiglio, in questo caso, è intervenire sui problemi percepiti dai clienti piuttosto che sui prezzi delle camere.

Come ha affermato di recente anche Caroline Doherty, cofounder dell’azienda Hotel Trail, oggi per essere competitivi non basta più soltanto monitorare e analizzare le recensioni online: “Per capire esattamente perché i clienti sono soddisfatti o meno, dovete sapere se la qualità percepita dell’esperienza corrisponde alle aspettative del cliente (sia in termini di quale esperienza questo stesse cercando, che di quale esperienza si aspettasse per il prezzo pagato).”

 

Se volete approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere anche: