Amazon lancia le prenotazioni di voli in India

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I colossi del web non possono permettersi di rimanere indietro e il travel è uno dei terreni di gioco più ambiti al momento.

Ce lo ha dimostrato chiaramente Google – Book on Google, Google Flights e il nuovissimo sito desktop Google Travel solo per citare le ultime evoluzioni – e Amazon si era già fatta trovare pronta alle nuove fruizioni di ricerca (e prenotazione) con il dispositivo vocale Alexa.

E, appena un mese fa, si era parlato di un accordo con Booking.com, a vantaggio degli utenti Genius dell’OTA.

Ma non finisce qui, anzi: proprio Amazon ha appena lanciato la possibilità di prenotare voli sulla sua piattaforma e-commerce.

Si tratta al momento solo di voli interni per gli utenti in India, ma scommettiamo che questa funzionalità potrebbe riservare conseguenze e opportunità inattese nel travel.

 

Voli su Amazon: come, dove e perché

 

Come riporta Phocuswire, Amazon ha introdotto la nuova funzionalità senza far rumore, evitando proclami ufficiali, tanto che a darne notizia ha pensato il consulente dell’Hospitality Robert Cole su Twitter.

 

 

Si tratta probabilmente di una funzionalità ancora in fase di testing, essendo attiva su un solo mercato (quello indiano) e su una tipologia di prodotto (i voli interni). Tuttavia, il lancio della prenotazione di voli su Amazon in India potrebbe fare da cartina di tornasole per l’ampliamento ad altri paesi in futuro.

Al momento, il servizio si appoggia all’OTA nazionale Cleartrip e sull’integrazione con il sistema di pagamento Amazon Pay.  Qui, accanto ai servizi come il pagamento delle bollette o l’acquisto di gift cards, è apparso, per gli utenti indiani, il bottone “Voli”.

 

 

Cliccando su questo nuovo bottone, i clienti vengono indirizzati alla versione white label dell’agenzia di viaggio Cleartrip. Questa restituisce, tra i risultati di ricerca su Amazon, i voli di compagnie aeree quali AirAsia, IndiGo, Air India e GoAir.

Attualmente vengono proposte offerte di cash back intorno al 15% – o più favorevoli per gli utenti Amazon Prime – per ogni prenotazione conclusa dagli utenti. Il cash back viene versato come rimborso nel saldo Amazon Pay entro 48 ore dall’avvenuto acquisto.

Considerate ora un dato: il cash back sarebbe il metodo più utilizzato dai siti di e-commerce indiani per ottenere utenti, dunque la scelta non appare fatta a caso. Al momento né Amazon né Cleartrip hanno rilasciato dichiarazioni a riguardo, ma gli esperti del settore hanno già le idee abbastanza chiare su questa partnership.

 

Fluidità di fruizione e politiche di cancellazione

 

In un approfondimento di Skift, emerge una nuova tessera del puzzle: Amazon ha dichiarato che le tariffe mostrate dalle compagnie aeree sulla piattaforma riportano in modo trasparente tutte le eventuali spese applicabili (tasse, supplementi bagagli, etc).

Se i viaggiatori vorranno cancellare un volo acquistato su Amazon, inoltre, la piattaforma non applicherà costi aggiuntivi, ma l’utente pagherà solo una penale alla compagnia aerea.

A questo aggiungiamo la facilità di fruizione e la familiarità dei viaggiatori con il sito, in India come negli altri mercati: gli utenti possono prenotare un volo in modo pratico e veloce, sfruttando i dati personali dell’account come informazioni di pagamento, senza doverle inserire ogni volta.

E grazie all’enorme bacino di utenti Amazon e Amazon Prime, possiamo asserire con certezza che la diffusione di simili funzionalità potrebbe giovare a molti viaggiatori, anche in altri mercati come l’Italia.

Torna qui la tendenza ad offrire esperienze senza attrito, tanto apprezzate dai travellers di oggi, Millennials per primi, spesso stressati dalla navigazione di tanti siti per l’organizzazione della loro vacanza.

 

Amazon e il travel: ieri, oggi e domani

 

Il lancio delle prenotazioni di voli si inscrive in un progetto di ampliamento nel travel che Amazon coltiva da alcuni anni, con risultati alterni.  Se è vero che la funzionalità Voli ha molte carte in regola per farsi spazio nel cuore dei viaggiatori e sfidare OTA e metamotori, evoluzioni inaspettate potrebbero verificarsi.

Non sarebbe la prima volta: ricordiamo che il servizio Amazon Destinations, lanciato nel 2015, vide solo 5 mesi di vita, nonostante gli investimenti e gli sforzi compiuti dalla piattaforma e-commerce.

Accanto alla funzionalità per prenotazione voli, negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare delle ambizioni di Amazon in ambito alberghiero. Dopo i voli, le prenotazioni di camere potrebbero essere la prossima integrazione della piattaforma, ma non vi sono dati certi, solo supposizioni.

Va da sé la considerazione riguardo al potenziale bacino di utenti (e di ospiti): una profonda penetrazione di Amazon nell’hospitality potrebbe mettere in serie difficoltà OTA e albergatori indipendenti.

Così come Google stesso si sentirebbe minacciato nelle sue ambizioni in ambito travel.

O forse no: solo il tempo e le prossime mosse dei giganti del web potranno delineare gli scenari nel prossimo futuro.

Vi terremo aggiornati.