Gli smartphone sono già i protagonisti delle tue prenotazioni

L’industria dell’ospitalità ha visto da una prospettiva privilegiata i cambiamenti nella fruizione dei contenuti online e, di conseguenza, del mercato.

Le tecnologie digitali, mobile, social – ancor più recentemente di virtual reality e riconoscimento vocale – hanno a tutti gli effetti cambiato il comportamento d’acquisto degli utenti, specialmente nella fascia under 35.

Una nuova ricerca di Adobe Digital Insights ci permette di mostrare 3 comportamenti degli utenti a cui gli hotel devono adattarsi quando si approcciano alle vendite online.

1. L’uso degli smartphone cresce… ma non quello delle app

 

L’aumento di traffico annuale è ormai solo sulle spalle dei dispositivi mobile, con un 8% di crescita sui dispositivi portatili contro una calo del traffico totale del -5%.

Chi vuole fruire di contenuti online vuole ormai farlo con i suoi tempi e, soprattutto, con i suoi mezzi. Questo significa proporre contenuti facilmente visionabili e digeribili anche lontani da casa o dall’ufficio. Non basta più avere una mentalità mobile-first – tuttora non abbracciata dalla gran parte dell’hotellerie – a una mentalità mobile-dominant; se un sito desktop deve diventare più bruttino pur di rendere l’esperienza da cellulare fruibile, forse vale la pena farci un pensiero.

E le app? A quanto pare, sono sempre meno utilizzate. Negli Stati Uniti sono state aperte il 22% in meno su cellulari e il 50% sui tablet rispetto al 2016.

 

2. I grandi schermi stanno perdendo appeal

 

Con gli smartphone diventati sempre più la piattaforma preferenziale per la fruizione dei contenuti, il traffico da tablet e desktop sta calando sensibilmente. In alcuni settori, come quelle dell’intrattenimento, si parla di uno scioccante -20% di traffico da tablet e -14% da computer.

Il travel, di converso, ha visto una crescita addirittura positiva (+2%) nel traffico desktop e un calo meno severo nelle sessioni via tablet (-7%), probabilmente per i molti contenuti visivi che si prestano a una fruizione a tutto schermo, ma il trend degli altri settori non tarderà a raggiungerci.

 

3. Traffico Referral in mano dei soliti noti

 

Sui cellulari il 61% del traffico referral – ovvero formato da visite di persone che non atterrano direttamente su una pagina ma passa attraverso altri canali – proviene da Google Search, sempre più capace di rispondere (letteralmente) a tutte le domande dell’utente.

Un altro 16% proviene invece da Facebook, dove moltissimi ormai attingono informazioni, suggestioni e idee per le proprie vacanze.

Tutto il resto di internet si spartisce il 23% del traffico referral. Non è un caso, quindi, che gran parte del budget pubblicitario si concentri in gran parte su Google e le piattaforme di Facebook.

 

Cosa vuol dire per un hotel?

 

Il mobile sta diventando il centro focale delle esperienze dei potenziali ospiti di un hotel. Questo vuol dire che i propri contenuti devono essere mobile-dominant, veloci da aprire e splendidi da vedere anche su piccolo schermo. Sebbene una strategia pubblicitaria non possa prescindere dalla presenza desktop, ancora fondamentale durante l’ultima fase della prenotazione, iniziare a spendere di più sulle inserzioni mobile potrebbe già fare una notevole differenza sui revenue annuali di una struttura.