La Generazione Z influenza le scelte di viaggi di lusso

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Se siete proprietari o direttori di un hotel 5 stelle, probabilmente riceverete la maggior parte delle prenotazioni da persone adulte, Millennials e Baby Boomers.

Ma non sono soltanto loro il vostro target di riferimento: un’altra generazione si fa ogni giorno più strada nel mercato luxury, incrementando il proprio peso nelle scelte travel. Una generazione ancora giovane, tutta da maturare, ma già piena di aspettative e con bisogni precisi.

 

Cresciuti con tecnologia e social media

 

Come riportato da Skift, secondo studi di settore la Generazione Z rappresenterà il 40% dei consumatori di viaggi entro il 2020. Un dato interessante, soprattutto se considerate la tenera età: la generazione in esame comprende i nati dal 1995 (o dal 2000 secondo altre teorie) in poi. Nel 2020 quindi questi giovani avranno appena o poco più di 20 anni e probabilmente la loro capacità di spesa sarà limitata. Ma la loro influenza sulle scelte di viaggio no.

Il motivo è presto detto: la Gen Z è differente dalle precedenti perché è stata allevata letteralmente con la tecnologia in mano. I device a disposizione e la padronanza assoluta dei social media – Instagram in primis, seguito da Snapchat e YouTube – l’ha esposta da subito e costantemente a un mondo di destinazioni ed esperienze.

Il bagaglio culturale e ispirazionale in fatto di travel è dunque assai ricco, già in giovane età.

 

 

Proprio per questa ragione, secondo la recente ricerca di Expedia Group Media Solutions sul mercato americano, la Generazione Z ha la maggior probabilità di viaggiare al di fuori degli Stati Uniti rispetto alle altre fasce d’età. Insomma, il Gen Z che sogna una vacanza, lo fa quasi sempre fuori dai confini nazionali e, soprattutto, trasforma quel sogno in una prenotazione.

 

Il peso decisionale in famiglia

 

Questi giovanissimi difficilmente hanno già formato una famiglia e spesso vivono con i genitori o mantengono con loro un rapporto molto stretto. Nonostante spesso non paghino le bollette, partecipano costantemente alle decisioni di spesa familiare.

In particolare, la stragrande maggioranza degli adulti chiede consiglio ai propri figli riguardo a investimenti notevoli, come l’acquisto di un’auto o la scelta di un viaggio. Se a questo aggiungete che le priorità espresse dalla Generazione Z riguardano per lo più esperienze di alto profilo, comprenderete quando questo target conti nell’hospitality di lusso.

Analizzando gli ultimi dati sui viaggi luxury, emerge fortemente la componente decisionale dei giovani nella pianificazione dei viaggi familiari. In particolare, sembra che i ventenni di oggi riescano a coinvolgere i propri genitori nella passione per esperienze attive e destinazioni insolite. Più una location è incontaminata e poco visitata, più i Gen Z ne sono affascinati: gli scorci instagrammabili sono i più agognati, come le sensazioni uniche che si possono provare fuori dai sentieri più battuti.

L’onnipresenza dei social network nelle loro vite orienta le ispirazioni di viaggio in modo deciso. Ciò spiega le destinazioni più richieste per family trip di lusso: Sudafrica, Costa Rica e Repubblica Domenicana. Queste sono assai distanti da quelle elencate dai consulenti di viaggio che, interrogati sulle mete non convenzionali più amate dalle famiglie, nominano Islanda, Galapagos, Cuba, Antartide e Marocco. Risposte sicuramente basate su dati, dati che non prendono in considerazione la crescente influenza della Generazione Z nel travel.

 

Ispirazione e informazioni

 

La naturale familiarità con i social media offre ai nativi digitali di oggi un’infinita quantità di informazioni, che ispirano viaggi in mete esotiche e lontanissime nella mente delle generazioni precedenti. Secondo alcuni esperti nel settore, la Gen Z e i Millennials rivestono la stessa importanza nelle decisioni dei viaggi di famiglia, ma i primi sono in possesso di un bagaglio di informazioni più disparato dei secondi.

A conferma di ciò, le nuove tendenze nel travel si orienterebbero su ricerca di esperienze avventurose o attive e pianificazione di viaggi multigenerazionali. Questo perché la prenotazione di una vacanza è un processo che coinvolge spesso tutta la famiglia – neonata Generazione Alpha compresa – e ogni membro avrà diritto a godersi il proprio tempo libero nella destinazione scelta.

Albergatori italiani apprendete quanto possibile da questo nuovo soggetto: studiate i giovani ospiti, coinvolgeteli e guidateli a scegliervi, in modo che facciano pendere l’ago della bilancia dalla vostra parte nella scelta della prossima vacanza di famiglia.

 

Raccomandazioni dai propri pari

 

Come i Millennials, i nati della Generazione Z tengono in grande considerazione i consigli quando si tratta di tracciare l’itinerario dell’agognato viaggio.

Ma bisogna fare una distinzione: le raccomandazioni che rivestono maggior importanza per loro non derivano da fonti autorevoli ed esperti di settore, ma piuttosto dai loro pari, navigando on line. La nuova sfida per i soggetti del travel è dunque questa: riuscire ad influenzare i giovanissimi presentandosi come qualcosa di simile a loro, raccogliendo recensioni da altri giovanissimi. Se da una parte è innegabile che ancora per un po’ di tempo la Gen Z non potrà pagare il proprio, ambizioso viaggio da sola, la via sembra tracciata.

Al crescere dei Gen Z e all’aumentare della possibilità di spesa a disposizione, la priorità di viaggiare e di farlo con budget alti aprirà opportunità preziose per albergatori e altri soggetti nel travel.  Fatevi trovare pronti: i vostri nuovi ospiti si presenteranno presto al check in, con esigenze precise e un portafoglio pronto ad alleggerirsi.