5 buoni propositi per il marketing del 2019

leggi l’articolo completo...Gennaio sta già per chiudersi, ed è tempo di iniziare a lavorare alle stagioni che verranno. Farsi trovare preparati con un piano marketing solido è davvero importante, perché aiuta a non perdere visibilità, portare nuovi utenti sul sito ufficiale e – si spera – aumentare le entrate.

Valutando le tendenze emergenti e bilanciandole con le tecniche sempre efficaci, è possibile costruire un piano che vi permetta di essere esattamente nel posto giusto al momento giusto con la vostra comunicazione.

Vediamo insieme 5 buoni propositi per un hotel che vuole davvero spiccare il volo nel 2019.

1. Aggiornare il sito

 

Le OTA aggiornano e raffinano i propri portali con cadenza quasi giornaliera, analizzando i dati e l’esperienza di acquisto per assicurarsi le migliori chance di conversione. Nessun hotel, se non le più grandi catene, possono permettersi una tale cura maniacale dei dettagli, ma questo non significa che non possano investire in un sito ufficiale che segua i migliori trend nel design e nella UX (User Experience), riducendo al minimo il gap con i canali indiretti. Il ciclo di vita di un sito ufficiale sta diventando sempre più corto e un redesign ogni cinque anni o giù di lì non è purtroppo più un’opzione ragionevole.

Se avete intenzione di investire in nuovo sito ufficiale, non accontentatevi di un paio di bozzetti in jpeg della grafica per decidere, ma informatevi meglio su cosa si nasconda dentro il cofano. In sostanza siate certi che il CMS che gestisce i contenuti del vostro sito web non solo sia moderno e facilmente integrabile con il vostro booking engine, ma che vi permetta di personalizzare pagine, offerte, eventi e pacchetti in tempo reale senza bisogno dell’intervento di un tecnico. I siti vetrina sono morti e una strategia marketing efficace non può prescindere da nuovi contenuti freschi almeno ogni mese.

Un piccolo trucco per aiutarvi nella scelta: fatevi inviare dalle agenzie un paio di esempi di siti d’hotel che hanno curato e provate da mobile a prenotare una camera: quanto tempo ci avete messo? La procedura era chiara? Avete trovato tutte le informazioni che vi servivano, come tipologie di camere, posizione o costi, in maniera intuitiva? Nel caso in cui l’esperienza di acquisto si rivelasse deficitaria, lasciate perdere: non importa quanto sia bella la versione desktop in un mondo in cui gran parte del traffico per un hotel proviene da dispositivi mobile.

 

2. Improntare una strategia omnicanale

 

Il marketing multicanale esiste da qualche tempo e si è dimostrato una strategia di successo per gli hotel, tanto da diventare la norma anche per chi mastica meno la materia. Ora però è tempo del passaggio successivo, che è il marketing omnicanale, un’esperienza organica che rimane uniforme e coesa indipendentemente dal canale o dal dispositivo.

Mentre un hotel giustamente valuta i canali in maniera separata, per un utente finale ogni punto di contatto con il brand ha la stessa identica valenza e si aspetta quindi una comunicazione mai contraddittoria, non importa se sia via social media, via OTA oppure in struttura.  Il nome omnicanale proviene proprio dal fatto che per il potenziale ospite la tua presenza online è un unico, esteso e sfaccettato canale.

Un hotel deve quindi assicurarsi che tutti i punti di contatto fra l’utente e l’hotel rappresentino il brand in maniera autentica e chiara, dall’aspetto grafico (loghi, colori, selezioni fotografiche) al tono della voce nel copywriting. Le campagne omnicanale, previo uno studio approfondito,  possono ottenere risultati notevoli con budget relativamente limitati, a volte decuplicando i ritorni d’investimento pubblicitari.

 

3. Lavorare a un’offerta davvero personalizzata

 

Nell’era di Amazon e di Netflix, nessuno vuole tornare a esperienze di navigazione e di fruizione dei contenuti statiche e uguali per tutti. Secondo i dati Infosys, il 74% dei consumatori si sente frustrato quando i contenuti del sito Web non sono personalizzati mentre il 77% ha scelto, consigliato o pagato di più per un marchio che forniva un’esperienza di acquisto personalizzata.

Gli ospiti si aspettano che i brand alberghieri li ricordino e presentino loro solo informazioni pertinenti, tagliando al minimo il tempo necessario alla prenotazione. Creare contenuti dinamici per il sito web ufficiale, con landing page create in base alla piattaforma di provenienza e alla tipologia di contenuto, può  soddisfare il bisogno dell’utente di sentirsi unico e al contempo aumentare sensibilmente il tasso di conversione.

 

4. Scegliere il giusto CRM

 

Un buon CRM sta diventando sempre più una priorità, perché porta benefici sia all’utente, che si sente coccolato e compreso, sia all’hotel che può prevedere meglio le necessità della propria clientela analizzando i dati raccolti. Un buon CRM può offrirvi tantissimo valore, ma ricordate sempre di scegliere l’opzione migliore per la vostra struttura: un hotel con pochi ospiti ricorrenti potrebbe concentrarsi su soluzioni più snelle e integrate in altre tecnologie, come i booking engine, mentre una catena di hotel o un albergo che fa della ritenzione della clientela parte fondamentale del business potrebbe invece orientarsi verso soluzioni più robuste e stand-alone.

Qualunque sia la scelta, fate attenzione che il CRM scelto sia perfettamente integrabile con il resto della tecnologia che muove il vostro hotel online (e non).

 

5. Preparare un piano di Influencer Marketing

 

L’anno scorso i nostri interventi sull’influencer marketing sono stati fra gli articoli più letti e discussi. Si tratta di un argomento che divide gli albergatori (e non solo), ancora non tutti convinti che si tratti di una strategia di marketing davvero legittima.

Il punto è che il mercato ha davvero bisogno di figure che parlino “dal basso” al proprio pubblico di riferimento: secondo la ricerca di Nielsen, il 92% dei consumatori continua a fidarsi più del passaparola di qualsiasi altro tipo di pubblicità. Che piaccia o meno, l’influencer marketing rimarrà una strategia centrale nel futuro del marketing alberghiero per almeno un altro po’.

Ricordate solo di puntare agli influencer che sono più simili al vostro ospite tipo, perché generalmente i loro contenuti risuoneranno maggiormente fra persone a loro prossime. Non fatevi spaventare nemmeno dalle cifre che girano per certi nomi: i cosiddetti micro-influencer, con un seguito molto limitato numericamente ma dall’engagement altissimo, spesso offrono i loro servizi con costi irrisori e ritorni dell’investimento notevoli. Come per la parte editoriale, pianificate il vostro influencer durante tutto l’anno, invitandoli quando volete spingere un particolare evento o raggiungere una specifica nicca di mercato durante la bassa stagione.