Arriva Google Destinations: Google mira al monopolio totale del travel mobile

leggi l’articolo completo...L’aspettavo con ansia dopo l’annuncio, e oggi finalmente l’ho vista. Sto parlando dell’interfaccia di Google Destinations, la nuova piattaforma accessibile solo da cellulare con cui Google aiuterà gli utenti a organizzare e prenotare i loro prossimi viaggi online.

Uno strumento che non promette niente di buono perché in breve tempo potrebbe ridefinire il panorama del travel mobile, cancellare i risultati organici dalle SERP mobile e danneggiare gravemente la visibilità organica degli hotel e persino delle OTA.

Google Destinations è stato presentato al pubblico in occasione della PhoCusWright Conference a novembre e subito ha suscitato molta curiosità tra gli esperti del settore. Come funzionerà? Come potrà aiutare gli hotel e le compagnie aeree ad aumentare i loro guadagni?

Ora si incomincia a intravedere una risposta, e personalmente non mi è piaciuta. Per lo meno dal punto di vista dell’albergatore, che si troverà certo a dover spendere per essere visibile.

 

Come funziona Google Destinations

La nuova interfaccia – al momento ancora in beta test – è comparsa sui risultati di ricerca mobile a Matthew Barker dell’azienda I&I Travel Media, che ha condiviso le sue prime impressioni in un approfondito articolo pubblicato ieri su Tnooz.

Matthew ha digitato sul suo smartphone una ricerca generica sui viaggi e invece dei soliti risultati di ricerca, ha visto comparire una schermata che lo invitava a conoscere alcune destinazioni correlate, con un’indicazione generica sul costo del volo e dell’hotel.

Cliccando su “more destinations” gli utenti possono filtrare le destinazioni in base ai propri interessi (arte, cultura, pesca, natura, ecc).

Una volta selezionata una destinazione, Google reindirizza a un approfondimento con tanto di descrizione, periodo migliore per viaggiare e altre informazioni utili.

Infine c’è la sezione “Plan a Trip on Google”, che individua l’aeroporto più vicino a te, indica i voli in partenza per quella destinazione con i relativi costi, propone un hotel e, ovviamente, dà la possibilità di acquistarli. Purtroppo non sappiamo che cosa accada cliccando sull’icona dell’hotel o del volo. Dove sono indirizzati gli utenti? Dove possono concludere l’acquisto?

 

Dove scompaiono i risultati organici?

Quello che appare più preoccupante è che i risultati organici vengono del tutto tagliati fuori: il sistema è fatto in modo tale che la pianificazione di viaggio – dalla ricerca delle idee alla prenotazione – cominci e finisca su Google Destinatios, eliminando tutto il resto.

Google vuole che l’utente passi più tempo possibile sulla sua piattaforma e sugli annunci a pagamento e per riuscire a farlo ha deciso di confinare le SERP in un bottone poco visibile in fondo alla schermata:

 

Tutte le implicazioni

Tutto questo lascia spazio a molti punti interrogativi:

  • Se per molte ricerche i risultati organici scompaiono, come si potrà fare un’attività SEO che sia efficace anche su mobile?
  • Per ora Google Destinations viene mostrato solo a chi fa ricerche generiche, ma cosa accadrebbe se comparisse anche per le long-tail keyword più specifiche?
  • Google ha già previsto un piano (a pagamento) per dare visibilità agli hotel e ai portali? E se sì, quanto costerà e come funzionerà?

Se è vero che il futuro del travel è mobile, perché già oggi una grossa fetta di visite e prenotazioni si sono spostate su telefonino, l’iniziativa di Google – così come l’abbiamo vista – avrà un enorme impatto sulla visibilità online dei singoli hotel. Speriamo di poter presto vedere e analizzare gli effetti di Google Destinations per tenervi aggiornati.