Booking.com si ritira da Google Vacation Rentals
9 Ottobre 2019La piattaforma di Google Travel è in continua evoluzione e negli ultimi mesi, ha integrato la voce Vacation Rentals a fianco della funzione di ricerca di Hotel.
Questa opzione ha lo scopo di fornire un’esperienza di ricerca e prenotazione più fluida ai turisti che desiderano prenotare una casa vacanza per il loro prossimo viaggio. Quale sono le ultime novità a riguardo? È possibile che giganti come Booking.com e Airbnb non mostrino la loro presenza in questa sezione?
I grandi assenti
Come evidenziato in un articolo di Skift, ultimamente era consueto vedere il marchio Agoda di Booking Holdings tra gli elenchi di case vacanza in Google Travel. Questo accadeva in diverse città come Singapore, Bangkok, Nairobi o Parigi. Come mai allora ad oggi è sempre più raro vedere inserzioni di questo tipo? Un portavoce di Agoda ha dichiarato che sono in procinto di ritirarsi da questo tipo di pubblicazione e che le loro inserzioni dovrebbero essere eliminate a breve.
È impossibile anche non notare l’assenza in questa iniziativa, del colosso degli affitti online, Airbnb. In uno scenario del genere, chi è che potrà approfittare di queste importanti mancanze?
Expedia sarebbe al momento il più grande beneficiario. Il gruppo ha infatti attualmente circa il 67% delle quote di annunci in città al di fuori degli Stati Uniti e circa il 74% in quelle al suo interno.
Agoda e Airbnb risultano di fatto ad oggi un ostacolo allo sviluppo di questa funzionalità. Le motivazioni? Probabilmente questi grandi attori non riescono a trovare un accordo soddisfacente con Google, o forse temono di dargli troppo potere e visibilità in questa sua nuova attività di affitti a breve termine.
Ufficialmente Booking Holdings non ha però commentato il motivo per cui Agoda si stia ritirando da Google Trips o i motivi alla base dell’assenza di Booking.com.
Giusto per chiarire, ci sono due modi in cui le Online Travel Agencies o gli operatori di affitto a breve termine utilizzano Google per il marketing a pagamento. Uno è pubblicizzare sulla rete di Ricerca/Display Google o tramite Google Hotel Ads. In questo caso un turista può fare clic su un collegamento e quindi accedere al sito delle OTA o a quello dell’operatore per finalizzare una prenotazione.
L’altro modo è partecipare alla pagina di Google Travel. I viaggiatori che accederanno a questa piattaforma attraverso il menù Vacation Rentals o che ricercheranno le parole chiave “vacation rentals” visualizzeranno un elenco di proprietà sulle quali potranno cliccare per poi essere collegati a Expedia, Vrbo, TripAdvisor, Hotel. com, Vacasa, Red Awning, HomeAway. Vedi un esempio nell’ immagine seguente. È in questo ambito che Agoda, Booking.com e Airbnb non vogliono apparire.
Amazon come ideale
Il CEO di Booking – Glenn Fogel – in un’intervista di settembre, ha evidenziato la lunga partnership della Holding con Google. Allo stesso tempo ha però affermato che le prenotazioni dirette dal loro portale sono il canale in più rapida crescita dell’azienda e che oltre la metà del traffico complessivo di Booking.com arriva direttamente sul loro sito senza utilizzare Google. Fogel ha infatti come modello ideale quello di Amazon. Vuole che la sua azienda sia così nota ed efficiente da avere in prevalenza accessi diretti.
Al momento quindi i grandi player come Agoda, Booking e Airbnb non saranno parte di questo nuovo canale di promozione di Google. Ma sarà così anche in futuro? Stay tuned!
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