Quanto cambiano le abitudini di acquisto fra tipi diversi di hotel?
29 Novembre 2018Gli ospiti sono come fiocchi di neve; non ce n’è uno identico a un altro. Eppure, fuori dalle preferenze soggettive, è possibile individuare abitudini e comportamenti condivisi in ogni segmento alberghierio.
Uno studio di Sojern analizza le convergenze e le divergenze fra le varie tipologie di hotel per aiutare gli albergatori a comprendere quali sono gli ospiti giusti per le proprie esigenze (e viceversa).
1. Esiste una correlazione fra classe di volo e tipologia di Hotel
Gli ospiti degli hotel del segmento luxury tendono ad avere abitudini di acquisto uniche, spesso molto differenti rispetto agli altri. Non essendo costretto a dover scegliere solo fra certe date e certe destinazioni, come per esempio il segmento economy, i viaggiatori del lusso eseguono più ricerche, pianificano con più anticipo e il loro utilizzo delle risorse mobile differisce sensibilmente dagli altri segmenti di hotel.
Ma una delle differenze più vistose è la percentuale di clienti che abbinano alla prenotazione alberghiera un volo in prima classe o in business.
Sapendo di questa correlazione fra la classe del volo e il segmento dell’hotel, per chi lavora al marketing alberghiero è più facile comunicare ai giusti viaggiatori con un messaggio pertinente. Chi prenota in classe economica o con voli low cost, per esempio, è più probabile che prenoti una struttura di fascia economica. Lo stesso vale per gli hotel di lusso e i viaggiatori in prima classe. Ma per quanto riguarda invece gli hotel di fascia media? In questa zona grigia è possibile influenzare i viaggiatori di tutte le classi di volo, basta semplicemente costruire un’offerta che tenga conto delle loro differenze.
Un viaggiatore che prenota un posto economy sull’aereo, magari per partire il giorno giusto o proprio per risparmiare denaro, potrebbe lo stesso soggiornare in un hotel di lusso se la camera, da strumento come il volo, diventa esperienza.
2. I tempi di consegna delle prenotazioni variano in base al tipo di hotel.
Mentre gli utenti iniziano a sognare il loro viaggio perfetto, è importante farsi trovare di fronte a loro nel momento giusto. A complicare le cose c’è la necessità di trovare il Lead Time (o tempo di consegna) perfetto per pubblicare gli annunci. Ovviamente i Lead Time cambiano sensibilmente in base al segmento.
Si potrebbe pensare che più soldi sono in ballo e più il Lead Time aumenti. Per quanto gli hotel di lusso siano in effetti quelli con tempi più lunghi sia nella ricerca sia nella prenotazione, le fasce intermedie hanno tempi di ricerca inferiori al segmento economy, che condivide Lead Time non dissimili con le fasce più alte.
3. Attrarre i viaggiatori Millennial e della Generazione Z
Le abitudini di viaggio sono cambiate drasticamente da quando i Millennial prima e la Generazione Z adesso sono entrati nel mondo del lavoro. I risultati di un sondaggio Expedia Media Solutions mostrano come i millennial viaggino di più, ben 35 giorni l’anno, seguiti da vicino proprio dalla Gen Z, che viaggia 29 giorni l’anno.
I Millennial e i Gen Z preferiscono spendere soldi per esperienze straordinarie piuttosto che su beni materiali, perciò gli hotel di lusso o boutique rappresentano per loro un perfetto investimento.
I millennial stanno scegliendo vacanze sempre più confortevoli, del resto parte della generazione ha superato ormai i trent’anni, con l’83% che ha dichiarato di preferire vacanze all-inclusive, e il 70% di aver soggiornato in hotel durante il loro ultimo viaggio. Nonostante i dubbi sulla capacità di spesa di questa generazione, i millennial sono il segmento perfetto per gli hotel di lusso che vogliono offrire opzioni all-inclusive. Basta inquadrare l’hotel come luogo perfetto per vivere esperienze uniche ed esclusive, oltre a una presenza social e mobile curata; quasi il 90% di Gen Z è influenzato dai social media quando si effettuano piani di viaggio e acquisti.
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