Recensioni Anonime nel Turismo: Airbnb dice di no

leggi l’articolo completo...Quando rimuovi l’anonimato, esce fuori il meglio della gente. Questo crea maggiore senso di responsabilità e dà agli utenti più sicurezza quando prenotano un viaggio.”

Se speravate che queste fossero parole di Steve Kaufer di TripAdvisor, ci dispiace ma dovrete aspettare ancora: queste infatti sono le dichiarazioni, dure e veritiere, che il CEO di Airbnb Brian Chesky ha rilasciato alla NBC News, alla vigilia del lancio del nuovo sistema di verifica ID che cancellerà per sempre l’anonimato dal sito  Airbnb.

La trasparenza come chiave di successo

Airbnb, il portale dove è possibile mettere in affitto di tutto, da una stanza in comune a un castello in Irlanda fino a un igloo in Alaska, con il post crisi ha attraversato un boom mai immaginato.

Chi l’avrebbe mai detto un sistema che permettesse agli sconosciuti di affittare la propria casa ad altri sconosciuti in tutto il mondo avrebbe avuto tanto successo?

Di limiti a questo sistema ce ne sarebbero potuti essere milioni, soprattutto perché quando si parla di privati, sorgono sempre dubbi legati all’affidabilità e alla sicurezza per entrambe le parti, ma Airbnb ha saputo dribblare con semplicità e scaltrezza ogni possibile obiezione grazie ad un unico stratagemma: la trasparenza.

Per tutelarsi e tutelare i propri utenti, di recente il sito ha offerto fino a 1 milione di garanzia danni ai proprietari delle case, un’assistenza clienti 24/7 e un team interno che controlla manualmente qualsiasi attività sospetta. Ha assunto un nuovo responsabile per le policy globali per indagare e cambiare le policy in base alle leggi locali. Infine, gli ospitanti possono escludere dai propri contatti coloro che non si sono sottoposti a una verifica totale e vice versa. Tutele importanti che riguardano entrambe le parti: chi ospita e chi viene ospitato.

Come funziona il sistema di verifica per combattere l’anonimato

Sulla pagina ufficiale si possono trovare tutti i dati relative ai nuovi standard del sistema: “Noi crediamo che l’anonimato eroda la fiducia, così ci impegniamo a dare ai nostri membri i migliori strumenti possibili per prendere una decisione.

In pratica, la verifica avviene per incrocio di dati: ci sono vari livelli per verificare il proprio ID, dal collegamento al proprio cellulare, a Facebook e LinkedIn alla vera e propria verifica tramite documento ufficiale (passaporto o patente di guida). Quando si sono completate tutte le verifiche, si ottiene il badge “Verified ID”.

La prima ondata del web – dice Chesky – era semplicemente andare online. La seconda ondata fu quella di connettere la gente (social media, Facebook). Adesso siamo all’inizio di una terza ondata, portare le connessioni online allo scoperto offline. Il Verified ID è innovativo per il modo con cui unisce l’identità online a quella offline. Immaginate di confermare il vostro account Facebook quando fate check-in in un hotel.

L’identificazione non è un problema per gli utenti

Insomma, presto se si vorrà partecipare alle attività di Airbnb, sarà necessario identificarsi, ma gli utenti non sembrano essere spaventati da questi nuovi obblighi e continuano a crescere.

Alla domanda su quanti utenti avessero abbandonato le prenotazioni che richiedevano una verifica, Chesky ha risposto che i primi feedback (per ora il programma è stato applicato solo al 25% degli utenti) sono stati molto positivi, perché il team ha lavorato in modo che il processo di verifica ID fosse semplice e senza intoppi.

Io stessa ho provato la verifica sul mio account e devo dire che tutti è molto veloce. Sulla pagina delle verifiche si può procedere alle verifiche, tutte effettuabili sul momento con enorme facilità, se escludiamo quella relativa ai documenti di identità.

  • Via Facebook autorizzando il collegamento dell’account
  • Via Linkedin autorizzando il collegamento dell’account
  • Via SMS fornendo il proprio cellulare su cui viene spedito un codice di verifica
  • Via e-mail con mail di verifica
  • Con documento offline, scannerizzando o facendo una foto alla patente o al documento di identità da inviare

It’s all about reviews

La verifica non è solo una questione di far sentire più al sicuro chi si mette in contatto con un’altra persona, per ospitare o per essere ospitati, ma anche per rendere affidabili e credibili le recensioni, che giocano una parte fondamentale in questo sistema.

Gli alloggi vengono classificati in base alle recensioni e queste sono l’unico modo che ha un utente per fare una scelta consapevole al momento di prenotare: “L’intero sito si basa su un sistema di recensioni – dice nell’intervista live Cheskye questa è la moneta che finalmente, per la prima volta, fa funzionare il sistema”.

Chesky è molto chiaro a proposito dell’anonimato: “La fiducia non è qualcosa di statico – è qualcosa che si costruisce nel tempo. Agli inizi del web, l’anonimato era prevalente ma noi sentiamo che il web oggi si sta allontanando da questo. L’identificazione reale alla fine diventerà lo standard. Non c’è spazio per l’anonimato nel futuro di Airbnb o nell’economia della condivisione.”

Sarà vero che “l’identificazione reale diventerà uno standard”? Quando anche i siti di recensioni, per essere davvero efficaci e affidabili, accetteranno di non ammettere più l’anonimato? In fondo questo non sarebbe solo un’azione a vantaggio dell’albergatore o del proprietario di un’attività, ma anche della comunità intera. Perché pianificare un acquisto o prenotare un hotel sulla base di recensioni, non è che un atto di fiducia, e perché ci sia fiducia, bisogna che il sistema garantisca affidabilità.

Fonte dati: NBC News