Travel Trends 2026: le tendenze da tenere d’occhio
16 Ottobre 2025Il 2026 si preannuncia un anno di svolta per il turismo globale. I viaggiatori non cercano più semplicemente una destinazione, ma un’esperienza su misura che rifletta le passioni, i valori e le priorità personali.
L’aumento del costo della vita non sembra frenare il desiderio di partire: al contrario, spinge le persone a viaggiare in modo più selettivo e consapevole, scegliendo solo esperienze che percepiscono come davvero “meritevoli”
Per chi gestisce una struttura ricettiva in Italia, questo scenario rappresenta un’enorme opportunità. Le nuove tendenze offrono spazi concreti per attrarre pubblici diversi, destagionalizzare la domanda e migliorare la redditività. Tuttavia, richiedono anche flessibilità, capacità di aggiornarsi e una comunicazione sempre più strategica.
Vediamo nel dettaglio alcuni dei trend di viaggio più significativi individuati da Skyscanner in un recente report e come possono influenzare l’ospitalità italiana.
Il benessere come parte del viaggio
Nel 2026 il benessere non sarà più un semplice “extra”, ma una vera e propria motivazione di viaggio. Sempre più persone sceglieranno destinazioni e strutture che permettano di rigenerarsi attraverso spa, percorsi sensoriali, bagni di vapore, trattamenti o rituali ispirati alle tradizioni locali. Non si tratta solo di relax, ma di vivere il viaggio come un’esperienza completa, capace di armonizzare corpo e mente.
Questa tendenza apre grandi opportunità: valorizzare i servizi wellness già disponibili o collaborare con partner esterni per proporre pacchetti, sconti o suggerimenti dedicati al benessere. Un esempio? L’Hotel Calimala di Firenze, pur non disponendo di una spa interna, offre trattamenti in camera grazie alla collaborazione con una realtà locale.
Il nuovo paradigma del food travel
Oggi il food travel non ruota più solo attorno a ristoranti stellati, menù gourmet o trattorie tipiche. Sempre più viaggiatori cercano l’autenticità del quotidiano, esplorando mercati e supermercati locali per scoprire i sapori più genuini. Fare la spesa diventa così un’esperienza culturale ed emozionale e, perché no, anche un modo per gestire meglio il budget.
In questo contesto, le strutture ricettive italiane possono svolgere un ruolo attivo: offrire consigli personalizzati o valorizzare produttori e botteghe locali può diventare parte integrante dell’accoglienza.
Anche un piccolo gesto, come una selezione di prodotti tipici in camera, aiuta a creare un legame autentico con il territorio. L’Hotel Ercolini e Savi di Montecatini Terme, per esempio, accoglie gli ospiti con le celebri cialde di Montecatini come dolce cadeau di benvenuto.
Montagna tutto l’anno: la nuova frontiera del turismo lento
La montagna non è più una meta esclusivamente invernale. Sempre più viaggiatori la scelgono anche in estate e autunno, attratti dall’aria pulita, dal silenzio e dai paesaggi incontaminati.
Per le strutture in quota, questa è un’occasione preziosa per prolungare la stagione e diversificare il pubblico: dai viaggiatori wellness alle coppie in cerca di tranquillità. Raccontare la montagna come luogo di rigenerazione, non solo di sport, permette di intercettare nuove motivazioni di viaggio e differenziarsi dalla concorrenza.
Turismo letterario: il fascino del book tourism
Un altro trend in crescita è quello dei viaggi ispirati alla letteratura. Librerie storiche, retreat di lettura e itinerari legati a scrittori e romanzi attraggono chi desidera esperienze più lente, intime e contemplative.
L’Italia, con il suo immenso patrimonio culturale, ha un potenziale straordinario in questo ambito. Anche una piccola struttura può distinguersi offrendo spazi dedicati alla lettura o collaborando con librerie e realtà culturali locali.
Creare un’atmosfera raccolta e colta diventa così un valore aggiunto: ne è un esempio l’Hotel Calimala di Firenze, che mette a disposizione in ogni piano delle “leisure rooms”, piccoli angoli dove rilassarsi leggendo un libro o guardando un film d’epoca proiettato su pellicola. Oppure l’Hotel Orto de’ Medici, sempre a Firenze, che accoglie gli ospiti con un libro dedicato alla famiglia Medici, un omaggio alla storia del luogo, dove un tempo sorgeva la celebre Scuola d’Arte e Scultura fondata da Lorenzo de’ Medici e frequentata anche da un giovane Michelangelo.
Viaggi in solitaria: tra connessioni umane e libertà
Il viaggio in solitaria è un fenomeno in costante crescita e non riguarda più solo i giovani. Chi parte da solo cerca sì libertà, ma anche luoghi che favoriscano incontri autentici e connessioni spontanee.
Gli hotel che sanno creare spazi conviviali e momenti di socialità naturale riescono a conquistare questo pubblico in continua espansione. L’obiettivo non è organizzare grandi eventi, ma offrire un ambiente accogliente in cui ogni viaggiatore solitario possa sentirsi parte di una piccola comunità e ritrovare, anche lontano da casa, una sensazione di appartenenza.
Viaggi multigenerazionali: l’esperienza condivisa
Sempre più famiglie scelgono di viaggiare insieme — nonni, genitori e figli — per condividere esperienze e ricordi. Questa tendenza risponde sia alle esigenze economiche sia al desiderio di rafforzare i legami familiari.
Gli albergatori possono intercettarla offrendo spazi flessibili, servizi accessibili e un’ospitalità attenta a età ed esigenze diverse. In questo, l’Italia parte avvantaggiata: la cultura familiare e la varietà di destinazioni la rendono una meta ideale per il turismo multigenerazionale.
L’hotel come destinazione da vivere
Forse la tendenza più rilevante per chi lavora nell’hotellerie è quella che vede gli hotel diventare essi stessi la destinazione. Sempre più viaggiatori scelgono la meta in base all’alloggio, non più solo per dormire, ma per vivere un’esperienza completa.
Architettura, design e atmosfera contano quanto le attrazioni circostanti. Anche le strutture di piccole dimensioni possono distinguersi con un’identità forte, ambienti curati e un racconto capace di emozionare. L’obiettivo è essere memorabili, non solo funzionali.
Tecnologia e intelligenza artificiale: la nuova leva strategica
A unire tutte queste tendenze c’è l’evoluzione tecnologica. L’intelligenza artificiale, in particolare, diventerà una presenza sempre più naturale e invisibile nell’esperienza di viaggio.
I viaggiatori del 2026 si affideranno a sistemi intelligenti non solo per cercare e prenotare, ma anche per creare itinerari su misura e ricevere assistenza in tempo reale. Parallelamente, i social media evolveranno da semplici fonti di ispirazione a veri e propri strumenti di conversione.
Il 2026 sarà l’anno di un viaggiatore più consapevole, curioso e selettivo, che costruisce il proprio viaggio intorno a passioni, desideri e rituali personali. Il viaggio del futuro sarà personale, curato e intelligente e l’ospitalità del futuro dovrà esserlo altrettanto. Siete pronti ad abbracciare il cambiamento? Scriveteci le vostre opinioni nei commenti.
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