Turismo business, la piena ripresa avverrà nel 2023

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Il ritorno del turismo business a pieno regime non è proprio dietro l’angolo: secondo nuovi sondaggi ci si aspetta che la ripresa arrivi nel 2023.

Se durante il terzo e quarto trimestre del 2021 la spesa per viaggi aziendali era in aumento, il diffondersi di nuove varianti Covid e l’aumento dei prezzi del carburante hanno presto invertito questo trend positivo, frenando così il tanto agognato processo di ripresa.

Un recente studio effettuato da Deloitt ha messo in luce la prossima evoluzione del turismo business, prevedendo per la seconda metà del 2022 un primo incremento e al 2023 il definitivo ritorno a livelli paragonabili a quelli del pre-pandemia.

Vediamo insieme i punti più interessanti evidenziati da questa analisi.

 

Smart-Working, un pro o un contro?

 

Il lavoro da remoto è un elemento che sta incidendo sulla situazione attuale del turismo business. Se da un lato ha facilitato il diffondersi di fenomeni come la workcation o la staycation, dall’altro il protrarsi del lavoro da casa sta rallentando la ripresa dei viaggi aziendali.

I dati riportati da Deloitt prevedono il raggiungimento dei numeri del 2019 verso la fine del 2022 per le aziende con maggiore presenza in ufficio, mentre si dovrà aspettare il 2023 per quelle che hanno attivo un regime di smart-working pressoché costante.

 

Grande attesa dei travelers internazionali

 

Gli spostamenti a livello internazionale sono chiaramente più complicati da organizzare. L’aumento improvviso di contagi nel Paese di destinazione, la differenza delle politiche legate al Covid e un annullamento last-minute del proprio viaggio sono tutti elementi che potrebbero scoraggiare uno spostamento così importante per motivi di lavoro. A maggior ragione, se si considerano gli innumerevoli investimenti in tecnologia che hanno fatto le aziende negli ultimi due anni, proprio per favorire lo svolgersi di riunioni a distanza.

Tuttavia, le aspettative per un pieno ritorno entro la fine di quest’anno sono ancora alte tra gli intervistati, in primis tra i travelers statunitensi.

 

Maggiore attenzione alla sostenibilità

 

La sostenibilità avrà un ruolo predominante nei viaggi business post-Covid. Tre aziende su quattro sono intenzionate a ridurre il numero di spostamenti annuali richiesti ai propri dipendenti, mitigando il più possibile il proprio impatto sull’ambiente. Un terzo dei travel manager intervistati si è prefissato una serie di obiettivi specifici da raggiungere entro un determinato periodo di tempo.

C’è da aspettarsi quindi meno viaggi e più meeting online, ma questo non significa dire addio al turismo d’affari. Gli spostamenti ci saranno, avverranno soltanto con meno frequenza.

In generale, la maggior parte degli intervistati da Deloitt ritiene che la sostenibilità contribuirà a ridurre le loro spese del 10% entro il 2025, ma c’è anche un gruppo più fiducioso che aumenta la cifra all’11%-25%.

Il comparto travel si sta muovendo verso la ripartenza. Ora tocca alle singole strutture adottare tutte le strategie necessarie per intercettare i viaggiatori ed essere protagoniste della ripresa.