Turismo italiano, 120 milioni di presenze in meno nel 2021

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Dopo alcune indagini incoraggianti, il quadro di fine anno del turismo italiano segna ancora una nettissima distanza dai numeri registrati nel pre pandemia. A risentirne non sono solo le vacanze invernali, bensì il bilancio complessivo del comparto travel nel 2021. 

 

Il crollo delle vacanze invernali

 

La variante Omicron, unita ai provvedimenti governativi, ha indotto milioni di italiani a rinunciare a spostarsi.  

Come evidenziato dall’indagine di Confcommercio -realizzata insieme a SWG su dati Istat e Bankitalia e ripresa in un articolo di Agi– fra Natale, Capodanno ed Epifania, rispetto alle 25 milioni di partenze stimate a inizio autunno, 5 milioni sono state disdette. Accanto a questi dati, 5.3 milioni di viaggi sono stati ridimensionati nella loro durata o è cambiata la meta, in favore di una più vicina alle abitazioni dei viaggiatori. Attualmente, i viaggi che restano in sospeso sono 7 milioni. 

La scelta di ridurre i giorni di vacanza è emersa già a Natale. La scorsa settimana infatti, 6 intervistati su 10 da Confcommercio hanno dichiarato di essere stati fuori casa al massimo 2 giorni. Soltanto il 5% ha viaggiato all’estero. 

Un trend che non sembra cambiare nemmeno per Capodanno e per il ponte dell’Epifania. Fra queste due festività, solo l’8% ha dichiarato che varcherà i confini italiani. Prima dell’arrivo della pandemia, in questo periodo il dato si assestava intorno al 20%. Nel periodo di Capodanno, coloro che trascorreranno almeno quattro giorni lontano da casa, lo faranno anche fuori dalla propria regione di residenza.   

Rispetto al 2019, nel 2021 l’Italia ha registrato 60 milioni di arrivi e 120 milioni di presenze in meno in tutta la Penisola. Verso l’estero, il deficit dei viaggi compiuti dagli italiani è di 13 milioni. 

 

L’analisi e le richieste di Confcommercio

     

Dagli ambienti della confederazione hanno fatto sapere che “meno turisti che fanno vacanze, meno pernottamenti e meno spesa denotano un mix che genera prospettive drammatiche in particolare per tour operator, agenzie di viaggi e sistema ricettivo”.   

Confcommercio ha inoltre dichiarato che “il Governo deve sostenere in particolare queste componenti della filiera turistica adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese, e sull’accesso al credito, ma anche interventi fiscali e di contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite”.  

Ancora, nella nota che accompagna il report, si legge che “Confcommercio chiede con forza e urgenza la proroga della cassa integrazione concessa alle attività ferme a causa dell’emergenza sanitaria, in scadenza il prossimo 31 dicembre, almeno fino al mese di giugno, la decontribuzione per il reinserimento lavorativo per il comparto del turismo organizzato che conta almeno 40mila dipendenti e composto da un’alta percentuale di micro imprese con meno di cinque dipendenti, che non hanno dunque alcun altro strumento a tutela dei livelli di occupazione”. 

Le richieste al Governo si uniscono quindi a quelle di alcune associazioni avanzate pochi giorni fa.