Viaggi responsabili come soluzione strategica al sovraffollamento turistico

leggi articolo completo...

Ogni estate le principali destinazioni europee si preparano a una sfida che va ben oltre la semplice gestione dei numeri: accogliere senza compromettere l’equilibrio dei luoghi e la qualità della vacanza. L’overtourism è ormai una realtà che impatta città d’arte, isole e borghi, trasformando a volte la bellezza in saturazione.

Ridurre il sovraffollamento non significa soltanto introdurre limiti o nuove regole. Significa soprattutto promuovere comportamenti più responsabili, capaci di orientare i flussi turistici verso esperienze autentiche e destinazioni meno battute, apportando benefici sia ai viaggiatori che alle comunità ospitanti.

Negli ultimi anni il tema è stato affrontato con strumenti di contenimento, come contingentamenti, tasse di soggiorno o regolamentazione degli affitti brevi, utili ma non risolutivi. Per raggiungere un equilibrio duraturo serve una prospettiva più ampia, che unisca governance, comunicazione e cultura del viaggio.

In questo articolo analizziamo l’andamento del sovraffollamento turistico nel 2025 e le strategie adottate dalle istituzioni, come evidenziato dal report della EHL Hospitality Business School.

 

Il 2025 ha confermato la gravità del fenomeno:

 

  • Venezia ha visto aumentare gli arrivi grazie anche agli “hacks” virali sui social media.
  • Maiorca ha affrontato proteste contro gli arrivi di massa, che hanno portato a un significativo calo degli arrivi e della reputazione.
  • Barcellona è stata nuovamente contraddistinta da proteste che hanno portato alla chiusura di due terminal crocieristici per contenere i flussi di turisti.
  • Alto Adige, un tempo nota per la sua tranquillità, ha dovuto introdurre sistemi di prenotazione e limiti d’accesso per tutelare l’ambiente alpino.


L’overtourism è un problema complesso che comporta rincari sugli affitti e sui beni di consumo, congestione dei trasporti e pressione sulle infrastrutture. Anche i social media contribuiscono alla concentrazione dei flussi, trasformando luoghi un tempo tranquilli in mete di massa improvvise e spesso impreparate.

 

Strategie difensive: regolamentare per contenere

 

Le istituzioni locali hanno risposto con misure di controllo sempre più articolate. Alcune località, come la Norvegia e la Grecia, hanno introdotto e aumentato le tasse di soggiorno per finanziare infrastrutture. L’Alto Adige e le Alpi svizzere hanno adottato sistemi di prenotazione e contingentamento per proteggere gli ecosistemi naturali. Mentre le Isole Faroe, mostrano un approccio più strategico, promuovendo itinerari meno noti e spingendo verso una destagionalizzazione maggiore.

Queste misure aiutano a contenere la pressione, ma non risolvono le cause profonde. Senza una visione condivisa, una cultura di maggiore responsabilità dei viaggi e soluzioni a lungo periodo, si rischia di trasformare la gestione turistica in un insieme di divieti e aumenti delle tasse.

 

L’UE punta ai viaggi responsabili come leva strategica

 

Il vero cambio di passo può arrivare da un approccio culturale e comunicativo. Questo è quello che si propone di fare “Unlock an Unexpected Upgrade”, la campagna lanciata dalla European Travel Commission.

L’iniziativa promuove un nuovo modo di viaggiare che mette al centro la responsabilità individuale e collettiva. Il messaggio è semplice: scegliere mete alternative, visitare fuori stagione e sostenere le economie locali per vivere esperienze più autentiche, tranquille e gratificanti.

Il progetto mira a unire le destinazioni europee in una visione comune, cercando di arginare e reindirizzare i turisti diretti verso le grandi città.

 

Verso un nuovo equilibrio

 

Le regole restano strumenti essenziali, ma da sole non bastano a gestire la complessità del turismo contemporaneo. Accanto alle politiche di contenimento, serve una narrazione capace di ispirare, di rendere il viaggio un gesto consapevole e condiviso. Solo così la sfida dell’overtourism può trasformarsi in un’opportunità di crescita e valorizzazione.

Promuovere viaggi responsabili significa accompagnare un cambiamento culturale: costruire esperienze che arricchiscano i turisti e rispettino chi accoglie, valorizzando le identità locali e la sostenibilità dei territori.