BTO 2014 Live – Intervista a Stephen Kaufer di TripAdvisor

leggi l’articolo completo...Purtroppo non sarà presente di persona Stephen Kaufer, chiacchieratissimo co-fondatore e CEO di TripAdvisor. Ma Giancarlo Carniani e Philip Wolf l’hanno intervistao in esclusiva per noi alla PhoCusWright Conference di Los Angeles.

Il panel inizia con un interessante insight sulla destinazione Italia.

In primis ci sono i dati che dimostrano l’importanza che ha assunto questo sito per gli utenti italiani:

– Il 64% degli Italiani usa TA una volta al giorno
– Il 95% pensa che TA sia affidabile
– Il 76% si affida a TA prima di scegliere

Dall’altra parte anche gli hotel hanno capito il suo valore: il 95% pensa che TA possa aiutare a generare più conversioni.

USA, UK, Francia, sono i Paesi che cercano maggiormente informazioni sull’Italia, ma di recente anche molti mercati emergenti volgono lo sguardo all’Italia, come Singapore.

I viaggiatori dagli Stati Uniti e Malta sono quelli che hanno un’opinione più positiva dell’Italia.

Ma quali sono i fattori che incoraggiano maggiormente l’engagement degli utenti?

– Foto
– Review
– Risposte degli operatori
– Numero delle recensioni dell’ultimo anno

Il miglior consiglio per gli albergatori? Gestite la reputazione, perché può davvero fare molto per ogni tipologia di hotel.

Una chicca? Valorizzate la vostra anima green, perché i recenti studi dimostrano che ha un impatto positivo sugli utenti.

Philip Wolf e Giancarlo Carniani intervistano a Steve Kaufer

Una intervista molto interessante, che forse per la prima volta, lascia trasparire il lato umano e la mission di TripAdvisor.

Come avete cominciato? Come avete avuto l’idea di creare TripAdvisor?Volevo fare un viaggio nel 97-98 e iniziai a chiedere informazioni agli amici e andare in agenzia. Volevo andare in Messico. C’erano diverse scelte, budget, ecc.

Le foto dell’hotel che avevamo individuato erano bellissime, ma mia moglie voleva essere sicura che l’hotel fosse bello. Così andai online e mi ci vollero anni per trovare le informazioni che cercavo, ma alla fine trovai delle info negative. E scelsi l’altra opzione. La vacanza andò benissimo. Così nacque l’idea.

Avete trovato dei finanziamenti?
Si 4 milioni di dollari, e ora il valore dell’azienda è di 12 miliardi…

Non funzionò subito?
Inizialmente non sapevamo come monetizzare. Volevamo vendere l’idea, poi facemmo pubblicità con i banner, ma non funzionò ugualmente. Ci furono piani C,D,E,F, G ma non funzionarono nemmeno quelli. Però alla gente piaceva e alla fine capimmo che tutto quello che volevano gli utenti dopo le recensioni era un link dove potevano vedere i prezzi e acquistare, così iniziammo a monetizzare.

Potete parlarci delle vostre onlus?
Mio padre e mia madre mi hanno sempre detto di lasciare un mondo migliore dietro di me, ecco che nasce Caring for Carcinoid, per combattere il cancro al cervello.

Puoi parlarci di Instant Booking? Expedia dice che non vi parteciperà mai…
Molti hotel si lamentavano perché dicevano che il modello PPC è complicato. Alcuni ci hanno detto che avrebbero accettato prenotazioni a commissione da TA perché sarebbe stato più facile per loro. E così abbiamo avuto l’idea di Instant Booking.

Quindi trasformerete TA in qualcosa di diverso in futuro?
TA funziona, non andrà da nessuna parte, l’unica differenza per l’hotel sarà la possibilità di vendere direttamente invece di passare da Booking o Expedia.

Parliamo delle Business Listing qualcuno protesta per il costo crescente..
Inizialmente abbiamo sbagliato perché non abbiamo personalizzato abbastanza le business listing. Ora lo abbiamo fatto, in base al numero delle camere e alle tariffe. In alcuni casi e’ aumentato il costo in alcuni casi no. Non possiamo far pagare a un albergo con 4 camere che vende a 400 euro a notte quello che paga un hotel con sei camere che vende a 30 euro a notte, Ma ancora il modello non e perfetto, lo stiamo raffinando.

Dunque anche gli albergatori italiani possono tirare un sospiro di sollievo. Le cose andranno meglio e i costi non si alzeranno ulteriormente, conclude Carniani.