I social WeChat e Weibo per conquistare i turisti cinesi: a che punto è l’Italia?

leggi l’articolo completo...I viaggiatori cinesi sono ormai considerati il Sacro Graal del turismo internazionale: tutti li vogliono ma pochi sanno come attirare la loro attenzione. Le destinazioni che mirano a diventare una meta turistica per i Cinesi, più che in pubblicità hanno investito sui social network.

Non Facebook, Instagram o YouTube – che in Cina sono censurati – ma WeChat e Weibo, i social più diffusi in Oriente. La città di New York ha raccontato pubblicamente la sua rapida crescita su questi canali grazie a una strategia mirata, e noi ne abbiamo approfittato per fare una piccola indagine sulla situazione italiana.

 

New York City all’arrembaggio della Cina

 

NYC & Company, il DMO di New York City, ha pubblicato sul magazine Skift i risultati della strategia social messa a punto per fare breccia nel cuore dei viaggiatori cinesi.

Per ottenere dei risultati efficaci, NYC ha scelto di affidarsi a un partner locale, la Mailman X, un’agenzia di Shanghai specializzata tra le altre cose in destination marketing rivolto ai viaggiatori cinesi (tra i loro clienti anche BrandUSA e la Juventus, la NFL e la Bundesliga) .

Sul profilo di Weibo, più simile a Facebook, sono stati pubblicati contenuti d’ispirazione, mentre WeChat, uno strumento più one-to-one, è diventato una sorta di guida turistica personalizzata. Trovare un partner locale è stato fondamentale, e non solo per i limiti imposti dalla lingua.

“Le destinazioni devono capire che limitarsi a tradurre dei contenuti non è sufficiente per creare dei messaggi che abbiano un’eco in una certa destinazione. I contenuti devono parlare direttamente ai potenziali viaggiatori e riflettere la loro cultura e i loro interessi.”

Gli investimenti hanno pagato soprattutto su Weibo, dove i follower sono aumentati del 49,8 % in tre mesi e l’engagement del 2400 %. A maggio, nel ranking dei DMO di Weibo, NYC si è posizionata seconda.

 

2018: l’anno del Turismo Europa-Cina

 

Il 2018 è l’anno del Turismo Europa-Cina e si stanno mettendo in campo nuove sinergie per portare alla crescita di un mercato turistico di enorme portata. Il 18 gennaio di quest’anno a Venezia il governo di Pechino ha condiviso i dati ufficiali del turismo outbound cinese in Europa nel biennio 2016-2017.

L’Europa è la destinazione estera preferita dai Cinesi: 12,8 milioni i turisti del 2016 destinati a diventare 20,8 milioni nel 2022. Tanti, visto che in tutto il Nord America nel 2017 i turisti cinesi sono stati solo 3,1 milioni.

La destinazione europea preferita è la Francia, ma nel 2017 molti viaggiatori cinesi le hanno preferito l’Italia, che è una delle destinazioni da sogno per eccellenza e che dopo gli attentati terroristici degli ultimi anni, è considerata anche più sicura. I numeri ufficiali parlano di 1,4 milioni di turisti che hanno raggiunto il Belpaese nel 2017.

 

Com’è posizionata l’Italia in Cina

 

Purtroppo dobbiamo ammettere che non siamo riusciti a trovare molto sulle strategie dell’Italia sui social cinesi, ma alcune ricerche sembrano raccontare un’Italia ancora indietro rispetto ad altre destinazioni competitor.

L’azienda Business Strategies, che si occupa di internazionalizzazione, ha condotto a giugno 2018 un osservatorio su quella che è la percezione dell’Italia da parte dei Cinesi sui maggiori social asiatici. L’argomento al centro dell’indagine è il vino, ma alcuni dati secondari sul turismo e la conoscenza della penisola da parte della Cina, sono davvero illuminanti.

  • “Made in Italy”, una parola che all’estero è considerata equivalente di qualità, su Baidu (il Google cinese) è ricercata appena 20 volte al giorno in cinese e 70 in inglese.
  • “Italia”, sempre su Baidu, viene cercata in media 9.200 volte al giorno, ma se scendiamo nello specifico, scopriamo che molte query sono del tenore di “L’Italia è l’Europa?” o “Quale paese è l’Italia?”.
  • Solo nel 23% le ricerche sono legate al turismo, mentre per la Francia le ricerche relative al turismo sono il 34% del totale.
  • L’unica città italiana ricercata su Baidu tra le top 50 query è Milano

La dice lunga il fatto che a maggio Prato, in Toscana, sia balzato improvvisamente all’onore delle cronache come “primo Comune italiano ad aver aperto un canale ufficiale su WeChat”, uno dei social network più utilizzati in Cina. Il Comune ne farà uso per diffondere informazioni, favorire l’integrazione, il senso civico, ma anche per promuovere Prato a livello turistico.

Possibile che Firenze, Roma, Milano, non abbiano un loro profilo sui SN cinesi? Ho controllato sui loro siti ufficiali e non risulta nessun riferimento ai social cinesi.

L’azienda United Media Solutions ha condotto per diversi anni un’analisi del posizionamento dei DMO internazionali su WeChat, ma dell’Italia non c’è traccia.
Nell’ultimo report a disposizione, risalente a settembre 2017, vediamo che in testa alle classifiche ci sono Australia e Nuova Zelanda, che hanno investito molto nella promozione in Cina. Tra i Paesi europei spiccano invece la Svezia, la Spagna e la Gran Bretagna.

C’è da augurarsi che il 2018, in qualità di anno del Turismo Europa-Cina, porti delle buone nuove in questo senso, ma è innegabile che il recente scorporamento del Ministero del Turismo dal MiBAC con il conseguente accorpamento al Ministero dell’Agricoltura, appaia più un declassamento del settore che una promessa di evoluzione.