Identikit del perfetto albergatore 2016: che la Forza sia con voi!

leggi l’articolo completo...Non vogliamo mentirvi: quello appena passato è stato forse uno degli anni più difficili del turismo internazionale e se la crisi economica del 2008 ormai sembra superata, fare l’albergatore, online e offline, pone sfide sempre più complicate.

Per resistere ai cambiamenti che mettono alla prova il settore alberghiero, è necessario fare appello a tutte le proprie risorse, interiori ed economiche. Il miglior augurio per diventare albergatore perfetto nel 2016? Adottate una filosofia zen!

State in mezzo ai vostri ospiti, parlate meno e ascoltate di più, seguite il vostro istinto e non le vostre paure, siate costruttivi ma soprattutto flessibili. Magari – per dirla alla Star Wars – non diventerete dei Cavalieri Jedi, ma non vi farete inghiottire dal Lato Oscuro…

1 – Il perfetto albergatore 2016 sa di essere eternamente secondo

Perché al primo posto c’è sempre l’ospite. L’ospite è il proprietario e padrone dell’hotel. È il cliente che decide come, quanto e quando. Ed è sempre lui che decide la reputazione, se l’hotel è degno delle stelle che porta. Ma, come ogni buon padrone che si rispetti, è anche quello che incentiva a fare meglio, che fa notare all’albergatore quando sbaglia o quando invece ha offerto una perfetta accoglienza. L’albergatore perfetto 2016 mette l’ospite davanti a tutto, ed è a questo che deve la sua perfezione.

2 – … anzi terzo

Se per primo viene sempre il cliente, per secondo viene sempre lo staff. Il perfetto albergatore viene sempre per terzo e sa bene che un ottimo staff può fare la differenza, salvare l’hotel da situazioni spiacevoli e cambiare l’umore degli ospiti anche quando è nero. Soprattutto, sa che lo staff è il volto dell’hotel. Il nostro perfetto albergatore investe nella formazione dei collaboratori. Impara a conoscerli uno ad uno e a spronarli. Dà loro la possibilità di crescere insieme al suo hotel.

3 – Il perfetto albergatore 2016 fa crowd surfing

C’è chi vive eternamente sul palco e porta avanti il suo “concerto” senza mai guardare negli occhi la folla ai suoi piedi. E poi c’è chi si lascia cadere dal palco per accorciare le distanze e si affida pieno di fiducia alle braccia di migliaia di perfetti sconosciuti, come fanno i cantanti quando si lanciano nel crowd surfing. Questo è quello che fa anche il perfetto albergatore 2016: quando può lascia la sua scrivania, esce da dietro il bancone e passa più tempo possibile tra quegli sconosciuti: i suoi ospiti. E se non può farlo di persona, forma lo staff perché se ne occupi al suo posto. Ascolta gli ospiti, parla con loro, perché questo gli servirà non solo a prevenire problemi e lamentele ma anche a stabilire un contatto umano con le persone e personalizzare il loro soggiorno.

4 – Il perfetto albergatore 2016 si guarda allo specchio

Se ogni hotel fosse perfetto non ci sarebbero mai problemi di vendita, di revenue e di reputazione. Ma tutti sappiamo che non è così. Il perfetto albergatore 2016, per rendere il suo anno rivoluzionario, ha coraggio di guardare in faccia i suoi punti deboli. Inutile gettare la colpa sulle OTA, su TripAdvisor o sul destino. Se desidera eliminare o per lo meno limare i difetti, l’albergatore perfetto deve riconoscerli! E per riconoscerli partirà dai commenti degli ospiti.

5 – Il perfetto albergatore 2016 non teme di essere diverso

Siamo cresciuti tutti in una società che guarda con sospetto alla diversità: culturale, di pelle, di religione, di stile di vita. Ma nel settore alberghiero la diversità è un enorme vantaggio competitivo. Il perfetto albergatore 2016 ha l’audacia di andare contro tendenza, investe dove gli altri non osano investire, premedita l’innovazione senza timore di fallire. In un mercato che rende ogni singola camera un bene commerciale uguale a tutti gli altri, sa che solo la differenziazione può salvarlo.

6 – Il perfetto albergatore 2016 è costruttivo, non distruttivo

Sappiamo che i portali e TripAdvisor sono considerati da buona parte degli operatori turistici come “problemi” invece che “opportunità”. Ma lamentarsi senza reagire non serve a molto. Il perfetto albergatore 2016 invece abbraccia la realtà così com’è e ne fa un trampolino di lancio. Amate le OTA e TripAdvisor imparando a sfruttarli a vostro vantaggio per avere più traffico e più prenotazioni, anche dirette. Sa bene che i siti di recensioni e i portali online gli permettono di rendere il suo prodotto più forte e più appetibile agli occhi del viaggiatore, spesso aggirando i problemi legati al contesto e a quei fattori su cui non può intervenire (ad esempio assenza di promozione turistica sul territorio). L’albergatore perfetto, di fronte alle grandi sfide, chiude gli occhi, respira a fondo, e sorride. Attiva la modalità costruttiva e disattiva quella distruttiva.

7 – Il perfetto albergatore 2016 sa essere paziente

Roma non si fece in un giorno. Neanche la pagina Facebook, le campagne PPC e le strategie SEO si concretizzano in un giorno. Ci vuole tempo, attenzione e soprattutto pazienza. L’albergatore perfetto 2016, che gestisca in prima persona queste attività o che l’affidi a un professionista, non ha fretta perché rischierebbe di polverizzare il suo budget in men che non si dica con azioni avventate. L’importante invece è procedere con costanza e soprattutto monitorare le azioni per verificare nel tempo quali siano più efficaci.

8 – Il perfetto albergatore 2016 va in cerca della sua anima gemella

L’hotel è come un bell’abito: va bene solo su alcune donne, non su tutte. Allo stesso modo anche i partner web non sono tutti adatti al proprio hotel. Il perfetto albergatore 2016 sa valutare e scegliere con cura i propri partner, perché anche da loro dipende il suo successo: i fornitori, i portali, i metamotori. Li sottopone al vaglio e li monitora costantemente, per assicurarsi che portino le revenue promesse e che non vendano soltanto fumo.

9 – Il perfetto albergatore 2016 spende e si espande

Il perfetto albergatore 2016 investe online almeno quanto le OTA investono su di lui. Se un portale spende 500 euro al mese di PPC sul suo brand, perché non dovrebbe farlo lui? Evidentemente le OTA guadagnano da quell’investimento. Non ci sono scuse che tengano: l’albergatore perfetto sa che se vuole guadagnare deve investire, perché niente viene dal niente.

10 – Il perfetto albergatore 2016 è come l’acqua

Per citare Bruce Lee: “Non essere un’unica forma, sii come l’acqua. Libera la tua mente, sii informe, senza limiti come l’acqua.” Il perfetto albergatore 2016 è proprio così: non crede alla crisi, ma si forma per adeguarsi alle nuove dinamiche senza sentirsi mai arrivato. Plasma il suo pensiero in base ai cambiamenti e sviluppa la massima flessibilità, un po’ come fosse acqua. Quella che molti chiamano crisi non è che l’evoluzione naturale delle cose. Il cambiamento non si può contrastare, ma si può apprendere come affrontarlo a testa alta. Il nostro albergatore perfetto resta sempre aggiornato e impara come fare dei cambiamenti il suo cavallo di battaglia.

11 – Il perfetto albergatore 2016 usa la Forza

Il 2015 è stato l’anno del ritorno sugli schermi di un grande classico: Star Wars. Chi non ricorda i Cavalieri Jedi e la loro capacità di sfruttare la “forza”? Il perfetto albergatore 2016 si ispira più a Luke che a Dart Fener: impara a fare appello al lato luminoso della forza, a “vivere in armonia con il mondo intorno a lui usando saggezza e logica, piuttosto che rabbia e giudizi affrettati”. Ogni volta che si sente sopraffare dal “lato oscuro” (e noi sappiamo che ce ne sono molti di giorni come questi) si ferma un attimo e affronta ogni cosa da albergatore illuminato!

Ogni volta che vi sentite sopraffare dal “lato oscuro” (e noi sappiamo che ce ne sono molti di giorni come questi) fermatevi un attimo e affrontate ogni cosa da albergatori illuminati!