Millennial: amano viaggiare, ma per ora a basso costo

leggi l’articolo completo...I Millennial, ovvero i nati tra il 1977 e il 2000, saranno i viaggiatori del futuro: solo in USA già ora sono 80 milioni e costituiscono il 25% della popolazione. Per questo le grandi catene alberghiere si stanno organizzando per adattare le loro strutture alle necessità di questa fascia di viaggiatori, come la Marriott, che ne ha fatto un vero mantra.

Ma forse molti non hanno fatto i conti con l’oste. Sì, è vero, saranno i viaggiatori di domani, ma oggi sono pronti per scegliere i nostri hotel?

Nell’articolo I Millennial crescono: impariamo a conoscere i viaggiatori di domani, abbiamo visto che si tratta di persone smart, sempre connesse, molto legate al mondo social, ma quali sono le loro preferenze di viaggio?

PhoCusWright, in un recente webinar tratto dal suo Consumer Travel Report Sixth Edition, svela dettagli e solleva domande che interessano ogni albergatore. L’indagine riguarda in particolare gli Stati Uniti ma, trattandosi di un mercato così importante per l’Italia, non è da sottovalutare e in generale i dati sembrano riflettere trend in atto anche da noi.

 

Viaggiano di più ma vogliono spendere di meno

Non importa quanto guadagnano, i Millennial vogliono viaggiare”.

  • Gli adulti dai 25 ai 34 anni in USA sono la fascia di popolazione con la più alta incidenza di viaggi nel 2013: il 73% di loro ha effettuato almeno un viaggio durante l’anno
  • Il 43% di loro ha fatto viaggi internazionali nel 2013 rispetto a solo il 28% dei più anziani
  • Il 66% considera viaggiare una parte molto importante della vita
  • I loro viaggi sono sia molto brevi (3 gg.) sia più lunghi: i Millennial sono infatti due volte più propensi dei viaggiatori più anziani a fare viaggi di almeno 14 gg.

Detto questo la capacità di spesa dei Millennial è per adesso inferiore a quella del resto dei viaggiatori e forse per questo sono meno propensi a soggiornare in hotel e sono invece più avvezzi a cercare soluzioni alternative.

  • 6 su 10 sono stati da amici o parenti almeno in un viaggio del 2013
  • Solo metà di loro hanno effettuato undiscretionary trip” ossia un viaggio fatto puramente per piacere, senza che fosse legato a qualche evento, impegno o alla necessità di soggiornare da amici o conoscenti

 

Più sensibili al prezzo – meno fidelizzati ai brand

Non sono ancora il core business degli hotel, ma lo saranno, quando raggiungeranno il loro picco di guadagno. Adesso è il momento per costruire relazioni, dal momento che stanno cominciando a entrare in contatto con i brand, si stanno costruendo delle percezioni, svilupperanno abitudini di viaggio e preferenze,” spiegano gli esperti di PhoCusWright.

Ma per farlo l’hotel ha la necessità di capire come si comportano questi utenti online, come cercano e come prenotano.

    • Il tasso di fidelizzazione a brand di hotel e di compagnie aeree dei viaggiatori tra i 18 e i 24 anni è molto più basso rispetto a quello dei viaggiatori più anziani.
    • L’85% “cerca sempre di consultare più siti web per assicurarsi di trovare il prezzo migliore
    • In generale i Milennial utilizzano gli stessi siti che utilizzano gli altri viaggiatori per pianificare il viaggio, con l’unica differenza che si affidano in maniera più massiccia ai metasearch e ai social network – mentre usano in percentuale inferiore i siti dei travel provider.

  • Se analizziamo le motivazioni di scelta dei siti, il 48% è in cerca di prezzi migliori vs il 36% dei viaggiatori più anziani – al contrario il 49% dei più anziani (vs 36% dei Millennial) dichiara di scegliere un sito perché ha avuto una buona esperienza precedente.

 

Prenotazioni last minute, forte uso di mobile

Non meraviglia più di tanto che i Millennial prenotino on-the-go utilizzando sia il classico pc che il mobile soprattutto a pochi giorni dalla partenza:

  • Il 23% ha prenotato l’ultimo viaggio a meno di una settimana dalla partenza (ma solo il 12% dei viaggiatori più anziani fa lo stesso)
  • Cresce notevolmente l’utilizzo di smartphone e tablet per pianificare viaggi rispetto alle generazioni precedenti: oggi il 23% utilizza uno smartphone per acquistare vs il 5% dei viaggiatori non millennial
  • Il 66% di chi fa ricerche travel su telefonino, lo fa partendo ancora dall’utilizzo dei motori di ricerca piuttosto che dalle app

 

La generazione di Airbnb

Non deve essere sottovalutato il fatto che questi viaggiatori sono cresciuti con la Sharing Economy e con la “Social Economy”. I Millennial trovano soprattutto utili e attraenti i siti come Airbnb, dove c’è la possibilità di avere un vero e proprio dialogo diretto col proprietario della casa e consultare recensioni affidabili realizzati dai viaggiatori.

Secondo la ricerca di PhoCusWright, tra coloro che affittano un’abitazione privata, il 51% è un Millennial (età 18-34). Se analizziamo le motivazioni che li spingono a fare questa scelta, vedremo che:

  • Il 38% la trova più economica
  • Il 52% cerca maggiore privacy
  • Il 48% vuole più spazio
  • Il 47% cerca maggiore libertà
  • Il 41% cerca un ambiente che ricordi casa

 

In definitiva quelli che oggi sono i Millennial sono destinati inevitabilmente a cambiare le regole del travel online: con la loro abilità mobile, le preferenze social, l’apertura nei confronti della Sharing economomy, stanno plasmando nuovi scenari in cui l’hotel tradizionale fatica a trovare il giusto inquadramento.

È fondamentale che nel futuro l’hotel sia in grado di ritagliarsi uno spazio definito e di diventare competitivo rispetto alle abitazioni private, sviluppando servizi e modalità di comunicazione adeguati alle nuove aspettative dei viaggiatori.