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Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico

QNT Hospitality - Soluzioni web per il turismo
 
Friday 19 April 2024

Il lato oscuro dei Metasearch: quando l’hotel è più caro delle OTA e non lo sa

leggi l’articolo completo...TripAdvisor, Google, Trivago e tutti gli altri metasearch di viaggio hanno saputo conquistare una grossa fetta di viaggiatori e hanno offerto nuovi canali di visibilità e di vendita diretta anche agli hotel. Ma come tutte le cose hanno i loro lati negativi.

Oltre ai costi sempre più alti per restare competitivi, “visto che i consumatori sono sempre a caccia del prezzo più basso, è diventato un mezzo manipolabile dai player più scaltri per cercare di offrire sempre tariffe più basse”.

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Addio Rate Parity anche in Italia: minaccia o opportunità?

leggi l’articolo completo...Il Ddl Concorrenza è stato approvato dal Senato con 146 sì e 113 no il 2 agosto 2017, in via definitiva e dopo un iter normativo durato 894 giorni.

Ottimo risultato per Federalberghi che ha sempre creduto in questa crociata.

Il decreto, ora legge, mette finalmente al bando le tanto famigerate clausole di rate parity nei contratti tra OTA e hotel. Un piccolo passo avanti per gli hotel? Certamente.

Una grande sconfitta per le OTA? Non esattamente.

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Peace & Commissions

leggi l’articolo completo...Pare che ci sia tanta delusione per la decisione dell’Antritust che di fatto ha accettato le proposte di Booking.com. In pratica resta la parity rate che impone agli hotel di pubblicare le stesse tariffe per le stesse camere sul proprio sito web, mentre lascia più libertà per le prenotazioni offline, quelle a target specifici e consente di vendere un numero e tipologie diverse di stanze su altre OLTA e sul proprio sito.

Giusto o sbagliato, è una disfatta per chi pensava di poter affermare la propria completa autonomia commerciale.
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Disparity: risparmio per i consumatori o cattiva gestione tariffaria degli albergatori?

leggi l’articolo completo...In occasione della recente Borsa Internazionale del Turismo tenutasi a Milano, Trivago ha presentato il suo ultimo report sull’analisi del Disparity Rate, definendolo come “il tasso di risparmio online” per gli utenti derivante dalla comparazione delle tariffe alberghiere.

Una comparazione dei prezzi alberghieri sui vari canali si è sempre potuta fare grazie a siti di comparazione o meta search (come ad esempio Kayak o Trivago stesso), ma Trivago è il primo sito che ha cercato di calcolare l’oscillazione del prezzo che può avere una stessa camera su più canali diversi. Ovvio che quello che diventa una fonte di risparmio per gli utenti, per gli albergatori si traduce nella tanto dolorosa questione del rispetto della Rate Parity.

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Disparity Rate: danni all’immagine e ai profitti

leggi l’articolo completo...Sono quasi 8.000 gli hotel italiani presi in analisi da Trivago che per la maggior parte non mantengono la Parity Rate, cioè non mostrano ai clienti tariffe univoche su tutti i canali di vendita, (sia on-line che off-line), per la stessa camera e per le stesse date di prenotazione.

Secondo il recente tHDPI (trivago Hotel Disparity Price Index), condotto dal comparatore di prezzi del sito di recensioni relativamente al periodo Settembre-ottobre 2010, ci sarebbe in media un’oscillazione di prezzo del 13% nelle tariffe nazionali, percentuale che va aumentando nelle città meta dei maggiori flussi turistici, ad esempio Pisa (33%) e Milano (32%). Gli hotel a 4 e 5 stelle detengono il primato della “disparity rate” (dal 13% al 21%).

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