“Le agenzie di viaggio online rapiscono gli albergatori web-analfabeti” – parola di Max Starkov
12 Dicembre 2008Nel suo ultimo articolo dal titolo “Orbitz, Expedia: la sindrome di Stoccolma incontra il Web”, Max Starkov di Hospitality eBusiness Strategies (HeBS) sostiene che fare pubblicità a pagamento per aumentare la visibilità dell’hotel sul sito di un’agenzia di viaggio online non abbia alcun senso; che sia solo l’ennesima prova dell’impreparazione di molti albergatori nello sfruttare le dinamiche della promozione diretta online.
Il Banner Advertising con formula Pay Per Click promosso da Expedia diventa quindi un’occasione in più per sostenere la tesi che le agenzie di viaggio online stiano danneggiando profondamente gli albergatori che le utilizzano nella loro distribuzione. I rapporti fra l’hotel e le agenzie di viaggio sarebbero addirittura la trasposizione web della "Sindrome di Stoccolma", dove la vittima del sequestro (l’albergatore definito “web analfabeta”) si innamora del rapitore (Expedia e le altre agenzie di viaggio online). Ma è proprio così?
Un estratto dell’articolo di Starkov – “Il merchant model delle agenzie di viaggio online ha profondamente danneggiato l’industria dell’ospitalità”
“Nella presente congiuntura economica, Expedia ed altre agenzie di viaggio stanno cercando disperatamente di fronteggiare il calo nelle vendite aggiungendo pubblicità sui loro siti.
Oltre ai banner pubblicitari, nel 2008 Expedia ha introdotto il programma Pay Per Click “TravelAds”. L'unico problema è che quando un utente clicca sugli annunci sponsorizzati viene portato nella pagina di prenotazione di Expedia invece che nel sito ufficiale dell’hotel. In altre parole, il costo della pubblicità si somma alle commissioni ed influisce fino al 40% sul profitto dell’hotel.
Ha senso permettere alle agenzie di viaggio online di erodere ulteriormente il brand e l’integrità delle tariffe dell’hotel, e trarre profitto dall’impreparazione di un albergatore nel promuovere correttamente il canale diretto online?
Il “merchant model” delle agenzie di viaggio ha profondamente danneggiato l’industria dell’ospitalità. La cosiddetta "rate parity" è in realtà l’accettazione delle tariffe degli intermediari discount come tariffe standard dell’hotel; le tariffe pubblicizzate sugli intermediari come “senza costi aggiuntivi” scaricano in realtà tutti i costi sugli albergatori.”
Commenti in controtendenza – “Gli intermediati svolgono ancora un ruolo determinante nella continua crescita della distribuzione online”
Alla fine dell’articolo troviamo diversi commenti di albergatori che criticano l’approccio di Starkov:
“Sono perplesso; mi sono stancato di presunti guru dell’ospitalità che non sanno di cosa stanno parlando o vogliono distorcere i fatti per il proprio tornaconto finanziario. Mentre è evidente che il futuro dell’industria alberghiera si basi sulle prenotazioni dirette, non possiamo perdere di vista il fatto che gli intermediari svolgono ancora un ruolo determinante nella continua crescita della distribuzione online, soprattutto per i piccoli hotel indipendenti.”
“Max scrive cose dal genere semplicemente per promuovere la sua attività. Da albergatore ho condotto una campagna pubblicitaria su Travelocity con ottimi risultati, fra cui un consistente ritorno di prenotazioni dirette dovute alla maggiore visibilità della nostra struttura.”
Promuovere il canale diretto – utilizzando anche le agenzie di viaggio online
Gli sforzi di promozione del canale diretto online non sono ancora sufficienti per la maggior parte degli hotel. Non è raro trovare siti web progettati in modo amatoriale che non incentivano la prenotazione diretta, booking engine difficili da utilizzare e poco flessibili nell’offerta al cliente.
Le campagne marketing il più delle volte si concentrano nel “portare più traffico al sito” senza analizzare la qualità di questo traffico ed il tasso di conversione in prenotazione con i necessari strumenti per la Web Analytics. Mancano spesso, in poche parole, le basi della promozione alberghiera online.
In quest’ottica si comprende meglio la posizione di Max Starkov nei confronti della distribuzione e della pubblicità sugli intermediari, che diventano davvero dannose per l’hotel quando non si accompagnano ad una corretta promozione del canale diretto.
Gestire distribuzione e pubblicità online sulla base del ritorno di investimento
Anche gli hotel che hanno investito correttamente nella promozione del proprio sito hanno ancora bisogno, in misura maggiore o minore, della visibilità offerta dalle agenzie di viaggio online.
Notiamo bene che stiamo parlando di visibilità, non necessariamente di prenotazioni; sempre più spesso i viaggiatori fanno una prima selezione sui siti delle agenzie di viaggio, quindi ricercano su Google il sito ufficiale dell’hotel per la decisione finale e la prenotazione.
Chi ha potuto partecipare al “Buy Tourism Online” di Firenze (vi ricordiamo che potete rivedere i video online delle conferenze BTO su Booking Blog) avrà sicuramente trovato interessante l’intervento di Neal Watson, Director Distribution Sales della Hilton Hotels.
Partendo dal dato di fatto che il sito ufficiale è lo strumento di commercializzazione online più importante per un hotel, siti come Expedia permettono di raggiungere ampia visibilità su mercati che nemmeno la Hilton potrebbe raggiungere solo con la forza del proprio brand.
Se ritenete che il modello di business di un intermediario vi stia danneggiando, scegliete altri canali. L’importante è analizzare in dettaglio la performance delle varie iniziative di marketing e distribuzione e scegliere solo quelle che garantiscono alla nostra struttura il miglior ritorno di investimento.
Fonti:
Seeking Alpha
Gli intermediari, di per sé, non danneggiano nessuno. Una scorretta gestione degli intermediari e una mancata cura del canale diretto stanno invece danneggiando tanti hotel italiani.
Starkov ha ragione quando afferma che il costo della pubblicità su Expedia sommato al costo delle commissioni incide profondamente sul profitto dell’albergo. Non mi spingerei però oltre a sostenere che chi usa le agenzie di viaggio online per la propria distribuzione sia un “albergatore web-analfabeta” (“web-illiterate hotelier”).
Le strategie di web marketing e distribuzione, in qualsiasi forma, dovrebbe sempre essere analizzata sulla base dei risultati e non sulla base di preconcetti. Questo credo che, fra l’altro, Starkov lo sappia benissimo…
Sergio Farinelli
info@bookingblog.com
Commento da sorrentoinfo — 12 Dicembre 2008, alle ore 12:50
I toni esasperati e “provocatori” servono ad aumentare l’attenzione su un determinato tema. Questo, credo, abbia voluto fare Starkov, con le sue affermazioni.
Concordo con la sempre lucida analisi di Sergio e ritengo che il problema sia legato all’incapacità dell’albergatore medio di utilizzare gli strumenti e le risorse che ha a disposizione.
Questo origina da una mancanza di formazione/informazione e da una “rigidità” che impedisce di cogliere al momento giusto le opportunità offerte dal mercato.
Tutto diventa assoluto, o nero o bianco…intermediari santi o demoni…sito aziendale panacea di tutti i mali o disastro assoluto.
Il problema è che pur vivendo nell’era del web 2.0 ci ancora troppi albergatori 1.0!
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 12 Dicembre 2008, alle ore 17:26
Allora iniziamo con:
migliore posizione sui siti intermediari = maggiori visualizzazioni = maggiori vendite, sempre restando ovvio un buon rapporto prezzo qualità, e questo viene PAGATO solitamente dall’hotel con commissioni maggiori, con i modelli preferred hotel, favourite hotel, miglior hotel, best raccomandato etc.. quindi pagare per una maggiore conversione in termini di aumento di commissione è lecito e logico e già praticato. Resta adesso il fatto che se potessi pagare a latere questo posizionamento per me sarebbe meglio, cioè pagare una miglior posizione tout court invece di pagare una maggior commissione per avere miglior posizione, perchè? perchè sa aumento la commissione per un determinato IDS, sito individuale di vendita, vado a maggiorarla su tutti i percorsi di vendita inerenti quel sito, quindi anche quando il mio cliente finale entra sulla mia pagina presso IDS da google ad esempio, invece io voglio pagare solamente il miglior posizionamento per prenotazioni che ne vanno direttamente a derivare.
Commento da antonio.deluca — 15 Dicembre 2008, alle ore 17:55
Credo che il punto della questione sia la politica di sales scelta dal singolo albergatore o dalla catena.
Non ci sono best practices a “prescindere”. Va fatta la scelta giusta, nel momento giusto, al costo giusto, non altro; affidandosi a chi professionalmente possa orientare tali scelte.
Quindi il problema non è solo nel posizionamento sui portali o nell’utilizzo del canale online. Infatti da un lato è anacronistico snobbare il canale on line, dall’altro è ingenuo credere che internet sia la panacea di ogni male. Il lavoro di diffusione di cultura internet oriented di questo ottimo blog dovrebbe servire proprio a questo. Gli albergatori, i manager devono imparare con molta modestia a cambiare i propri orizzonti. Integrare politiche on line e off line. Internet ed i portali di intermediazione sono degli strumenti non la soluzione. Si può dire che tutte le tecnologie internet based sono i nuovi fattori abilitanti del turismo, come una volta le strade per l’accessibilità fisica ad un posto. La grande diffusione di informazioni va gestita con intelligenze a non subita supinamente. Altrimenti il referendum sul bene o il male di uno strumento si può allargare ad ogni tipo di innovazione sia essa incrementale o di processo.
Io consiglio di farsi un’opinione anche attraverso gli strumenti ottimi come questo sito e poi scegliere secondo le proprie esigenze, ma soprattutto farsi aiutare da chi professionalmente opera in questo ambito.
Grazie e ciao
Antonio
Commento da Francis — 15 Dicembre 2008, alle ore 18:15
Ciao Antonio, trovo la tua posizione molto intelligente e di buon senso. Internet, di per sé, è solo uno strumento, è la preparazione e la competenza di chi lo utilizza che fa la differenza.
Nessuno pensa che un albergatore “debba fare da solo”, ma questo blog aiuta, secondo me, anche a valutare meglio i risultati di chi professionalmente opera in questo ambito e, come dici tu, ad imparare con molta modestia a cambiare i propri orizzonti, visto che gli orizzonti dei clienti sono ormai legati ad Internet.
Commento da moreno1976 — 4 Gennaio 2009, alle ore 19:40
Io sono d’accordo con il dott tiribocchi, sicuramente l’ideale sarebbe pagare dopo..il posizionamento a pagamento può rendere ma comunque ho incontrato gestori di hotel che anche dopo aver aumentato la visibilità su portali di agenzia non hanno avuto nessun incremento delle vendite…
Ovviamente è sempre consigliabile guardarsi intorno …
Saluti a tutti …e complimenti per il blog ai gestori.
Moreno
Commento da Anto4444 — 6 Febbraio 2009, alle ore 15:00
Gli albergatori sono webanalfabeti per il solo e semplice fatto che pur essendo propietari di una risorsa territorialmente monopolistica si lasciano trattare come burattini e si lasciano dettare regole.
Chiarisco il concetto: I portali senza gli hotel non potrebbero esistere. Gli hotel invece senza i portali potrebbero tranquillamente esistere.
Tutti gli albergatori si sono dimenticati chi comanda e chi dovrebbe avere la spada dalla parte del manico. Invece concedono commissioni esagerate.
Cosa ne pensate?
Commento da gaia1968 — 8 Febbraio 2009, alle ore 09:45
Sono d’accordo con te. Noi albergatori non sappiamo soprattutto fare muro coeso ma troppo spesso ragioniamo solo in virtù delle tasche piene. Siamo indivisualisti ed ognuno vende il suo, senza pensare che sotto il cappello di uno stesso brand che si da delle regole precise potremmo affrontare meglio questo periodo critico.
Commento da Anto4444 — 8 Febbraio 2009, alle ore 23:45
Eppure basterebbe cosi poco.
Chiudere la disponibilità per protesta per tutta l’estate colpendo tutti i portali piano piano..
Continuare finchè le condizioni non tornano ad essere ragionevoli. Le commissioni che chiedono i portali sono esagerate. Cos’è il 25% su expedia?
Oltre a questo siamo noi che dobbiamo lavorare per loro! siamo noi che dobbiamo pazientemente inserire tutte le tariffe all’interno del loro portale, siamo noi che dobbiamo togliere ulteriori margini per fare le loro offerte e far vendere di più sempre loro.
Siamo noi che veniamo minacciati di essere delistati se per sbaglio sbagliamo a inserire le tariffe e la parity rate del cavolo non è rispettata.
Siamo noi che guardiamo a vista il nostro vicino xkè ha fatto un euro in più o in meno di noi per la doppia e sono loro che favoriscono la concorrenza selvaggia.
Ma di chi è la struttura ricettiva? è nostra!! ma comandano loro.. che bravi..
Basta chiudere la disponibilità i clienti se vogliono venire nella nostra località devono cercare i siti ufficiali degli hotel (non è difficile con google) e vaffanculo expedia!!
Siamo noi l’anello forte, lo vogliamo capire? loro sono stati bravi a darci visibilità, bene, remuneriamoli per quello, non facciamoci mangiare via il nostro profitto. Loro senza di noi non sono nulla. Noi senza di loro siamo lo stesso in grado di lavorare.
Poi sapete i soldi dove vanno a finire? in california, non pagano neanche le tasse in italia.. non creano benessere per il nostro paese, lo sfruttano e basta. E noi siamo i principali colpevoli.
Spero che tanti persone possano rispondere al mio post, sono molto curioso di sapere la vostra idea su questo argomento. Anche il dott. Tiribocchi, con una certa esperienza, se è interessato o se è contrario batta un colpo grazie.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 9 Febbraio 2009, alle ore 14:54
Gentile Anto4444,
mi fa venire in mente la petizione on line di Beppe Grillo quando la benzina era andata alle stelle. Innanzitutto voglio dirle che io non lavoro mai con portali che hanno una commissione maggiore del 20%, penso che tale cifra sia un prezzo limite, Lei ha ragione e una tale manovra di chiusura potrebbe dare un certo messaggio ad alcune grandi agenzie e permetterci di tornare a commissioni più ragionevoli.
Il grande problema di questo gioco al massacro, o dumping continuo purtroppo risiede in due nodi:
1) il grosso degli albergatori non sa ancora sfruttare il revenue, non ne conosce le leve e lavora solamente nel breve periodo andando a fare il giochetto di un euro in meno un euro in meno, invece di avere una booking window di 365 giorni e di preoccuparsi maggiormente dei prezzi che sta facendo a febbraio 2010, piuttosto che pensare ai soli prezzi di dopodomani.
2) Gli intermediari si stanno facendo la guerra tra di loro con i nostri soldi. Expedia, Venere (che è orami di expedia e lo sappiamo), Booking, Last Minute, sono tra i piu grandi INVESTITORI di pay per click in google e con il meccanismo dell’asta arrivano a pagare anche DUE EURO a contatto per comprare key word ad alto traffico come ROME HOTEL. A quel punto questi ingenti capitali pubblicitario da qualche parte devono prenderli.
Penso che sia molto difficile creare un sistema più equilibrato, poichè la classe dell’albergatore (e Le dico che nei miei teneri 28 anni ne ho consociuti una dozzina) è una classe poco unita e tendente a curare il proprio orticello più che pensare a cartelli, alleanze e sinergie.
Comunque se ci si riesce per Agosto io posso chiudere 4 hotel in roma 😉
Commento da Filippo Faggioli — 9 Febbraio 2009, alle ore 16:15
Buonasera a tutti. Le ragioni di Anto4444 sono in parte condivisibili, ma lo stesso ragionamento ( sono loro che hanno bisogno di noi albergatori, non viceversa) lo si puo’ estendere anche alle Agenzie tradizionali ( catalogo cartaceo) con le quali noi albergatori collaboriamo dall’inizio della storia del turismo, per quanto mi riguarda anche con soddisfazione.
Pongo una domanda: sapete che le OTA ( soprattutto) ed anche i cataloghi cartacei stanno diventando per l’utente siti di consultazione piu’ che di prenotazione??? L’utente ci vede, controlla foto e reviews( cioe’ ascolta il passaparola) e poi si trasferisce sul nostro sito per prenotare oppure ci chiama direttamente al telefono. Questo a noi CAPITA MOLTO SPESSO. Quindi: questo e’ un modo per noi albergatori di “sfruttare” i Portali di prenotazione? Attendo repliche. Saluti e buon lavoro
Commento da ilaria — 9 Febbraio 2009, alle ore 16:59
convengo con filippo su quest’ultimo punto (agenzie tradizionali e TO) meno per i portali, spesso prentoare dal portale è più comodo e più conveniente che dai siti degli alberghi.
Lo dico per i colleghi che hanno strutture in città grandi, io da utilizzatrice trovo più comodo prenotare da un portale.
Per le destinazioni leisure forse è diverso, i siti personali degli alberghi dove si soggiorna per una vacanza sono più ricchi di contenuto.
Comunque io lavoro nel leisure e i portali nel nostro caso (montagna- fascia media) non funzionano molto bene o forse non si sono ancora impadroniti del settore.
Buon lavoro a tutti da Trento!
Commento da luciano — 9 Febbraio 2009, alle ore 19:03
Buonasera a tutti. Condivido in buona parte il commento di Filippo; il cliente, ormai smaliziato, controlla su tutti i canali disponibili se la struttura corrisponde alle sue aspettative. Dopo, al 90%, chiama l’ hotel direttamente e magari prenota.Quindi: perchè non investire sul proprio sito ? Posizionamento, facilità di navigazione, chiaro, semplice e il cliente con 3 click alla fine prenota direttamente? Ciò non toglie di continuare la collaborazione con i portali on line, ma non devono essere la fonte principale. Vogliono la parity rate con gli altri canali? Va bene, ma nulla vieta che nel MIO sito io possa fare una tariffa leggermente più bassa ( loro parlano di altri portali, quindi…..). Capisco benissimo lo sfogo di Anto4444, ma siamo noi che dobbiamo puntare sulla fidelizzazione del cliente, anche se prenotato magari tramite expedia, siamo noi che dobbiamo farlo sentire a proprio agio quando sarà da noi, e forse la prossima volta non prenota più con expedia o chi per esso, magari prenoterà direttamente tramite il nostro sito; beh in questo caso ho investito in pubblicità la commissione che devo al portale. SAluti a tutti e buon lavoro
Commento da Anto4444 — 9 Febbraio 2009, alle ore 23:52
A tiribocchi.
Bene con i miei siamo a 8 ma in una città turistica del nord. Quindi vede che non serve poi molto?
Basta diffondere un po la cultura e via..
Cmq expedia a noi chiede il 25% venere chiedeva l’8 mi sembra all’inizio, poi il 10%, poi il 15% e ora il 20%. booking il 20%.. ecc ecc.. non ne ho sotto il 20% io..
Per il discorso della concorrenza.. ma ormai expedia non ha inghiottito tutte le altre? quali rimangono fuori?
E poi ti sei mai chiesto xkè loro si possono permette di pagare cosi tanto per i clic e noi no? pensaci..
saluti
Commento da Anto4444 — 10 Febbraio 2009, alle ore 00:09
A Filippo.
Le agenzie off line sono un caso a parte, loro sono un altro sistema di vendita, forse un po in crisi ma che a parte avere commissioni più basse non è momopolizzato a livello di quelle on-line. Le agenzie tradizionali sono da sempre nostri alleati e ci permettono di collaborare in modo commerciale, non dispotico come con quelle online. Li si tratta di prendere o lasciare, o cosi o niente, nessuna possibilità di mediare, nessuna possibilità di venire incontro alle esigenze del cliente.
Con le online parli con un responsabile di zona che è poco più di un impiegato segretario senza possibilità di decisione. Deve solo spiegarti il contratto e raccontarti le balle sulla visibilità e i ricavi garantiti e bla bla bla..
Le agenzie di viaggio vere (quelle rimaste) fanno bene al nostro turismo, non ci mettono in competizione distruzione gli uni con gli altri, loro hanno i loro hotel preferiti poi ogni tanto cambiano ma tutto normale entro i normali canoni del confronto commerciale.. Puoi chiamarli e tra virgolette insultarli perche hanno lavorato meno o male, prova te chiamare il responsabile di zona di expedia, ti dice che perche i nostri competitor fanno tariffe migliori hanno conversioni migliori ecc ecc, nessuna diponibilità. Zero. Al massimo ti dicono che visto che stanno lanciando una super mega promozione in Uk allora dobbiamo fargli l’offerta 3×2 se no rimaniamo fuori e perdiamo posizioni nel loro ranking e bla bla bla.. sempre ai loro comandi. Io mi sono rotto.
Per la tua ossrvazione, certo che è cosi, e per fortuna che lo è. Ma è ancora una piccola parte purtroppo. Speriamo che il trend continui..
saluti
Commento da Anto4444 — 10 Febbraio 2009, alle ore 00:17
eh no caro Luciano,
L’ha letto il contratto della parity rate?? se l’avesse fatto con attenzione avrebbe notato che è compreso anche il sito ufficiale dell’hotel tra le tariffe che devono essere pari.
Glielo copio se non ci dovesse credere. Questo è il mio contratto con booking:
“7) Garanzia di Parità Tariffaria: L’Hotel garantisce a Booking.com che la tariffa pubblicizzata sui Siti Web corrisponde alla miglior tariffa disponibile per un pernottamento equivalente e che l’Ospite non può ottenere una tariffa migliore prenotando direttamente presso l’Hotel o attraverso altri canali o altri mezzi”
Ha letto bene in fondo che dice? nenche prenotando direttamente si puo fare una tariffa migliore.. quindi meglio che non si lasci scappare la notizia al suo agente di zona. Non hanno i software adatti per verificarlo come con gli altri portali ma vedrà che prima o poi celo metteranno in quel posto anche per questo motivo (d’altronde siamo noi che firmiamo un contratto senza neanche leggerlo no?)
Ma la capite la differenza con le agenzie tradizionali o vi devo fare il disegnino? Qui è come fare affari con lo stato, sono loro che decidono tutto.
Tra un po ci diranno anche quando dobbiamo fare la colazione nei nostri hotel.
Contenti voi..
saluti
Commento da ilaria — 10 Febbraio 2009, alle ore 09:59
A Tiribocchi e Anto 4444
Ciao ragazzi, io sono nuova del forum ma lo trovo davvero interessante.
Io sono di Trento e gestisco strutture leisure in nregione ed altrove. La mia esperienza con i portali è ancora limitata e non riesco appieno ad usare tecniche di revenue, fra l’altro i portali non generano così tanto nel nostro caso ma hanno forti mire di espansione.
Abbaimo la foruna che qui sil territorio molte strutture sono a gestione familiare e non necessitano di tecniche di vendita particolarmente aggressive, anzi le strutture leader vedo che non hanno nemmeno i contratti benchè magari recensite su siti tipo TA (magari solo 4 o 5 recensioni)
Per quanto riguarda la questione expedia io non posso permettermi di chiudere le strutture ad agosto, ma posso “sospendere” i contratti e con le mie si arriva a 18.
L’ideale sarebbe contattare tutti gli alberghi che sono inseriti su expedia e vedere se con un azione di “sindacato” riusciamo a far sentire la nostra voce e non parlo solo di commissioni.
saluti a tutti – Ilaria
PS io sto cambiando il gestionale, posso chedere a qualcuno qualche consiglio o referenza?
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 10 Febbraio 2009, alle ore 17:56
Gentile Anto4444,
i portali sanno benissimo che l’hotel applica una non parity sul sito diretto, ma sanno anche che in certi limiti è tollerata, l’importante è che l’hotel x gli dia un tot di flusso/fatturato, sia un buon partner per il ballo, poi se si fa anche a latere in maniera diretta un fatturato tutto suo, bè perchè no. Se stringessero il cerchio venendo a bussare alle porte ci sarebbe una rivolta per davvero e per quieto vivere i report di parity si portano da intermediari tra intermediari, il problema è se un hotel ha molte cancellazioni e c’è un’azione di frode nel forzare riprenotazioni su sito diretto. Il costo di generare sistemi di controllo su tutti i siti degli hotel è troppo alto, e alla fine dei conti il gioco non vale la candela, io intermediario vendo due camere, una terza la lascio all’hotel, ci puo stare.
Commento da Anto4444 — 10 Febbraio 2009, alle ore 20:26
Ilaria
In un giorno siamo arrivati a 18 strutture senza bisogno di alcuna pubblicità!!
Fantastico.. La lista per tutti gli interessati è sempre aperta ovviamente!
Ps per il gestionale stia sui leader di mercato se non gestisce direttamente l’hotel, danno una maggior sicurezza. Poi in caso se necessita ci contattiamo in privato e la mia esperienza gliela posso sicuramente raccontare.
Saluti
Commento da Anto4444 — 10 Febbraio 2009, alle ore 20:31
tiribocchi
credo anch’io che si guardino bene dal denunciare questa inadempienza contrattuale da parte degli alberghi.. Ne andrebbe esattamente come ha detto lei della loro esistenza.
Altro che 18 strutture..
Cmq il contratto dice quello. Le clausule che gli stanno a cuore le fanno rispettare le altre.. quieto vivere.. vabbè..
saluti
Commento da luciano — 11 Febbraio 2009, alle ore 08:01
Anto4444,
questo silenzio-assenso sulla parity rate rispettata o meno, entro certi limiti, viene tollerato tranquillamente, come ha sottolineato con la sua solita chiarezza Tiribocchi. D’altra parte, se sul mio sito vendo lo stesso prodotto fino a 10-15 euro a meno ( faccio un esempio ) e ho un buon fatturato col portale, il portale stesso se ne guarderà bene nel rompermi le scatole. In fondo sul mio sito posso mettere tranquillamente dei pacchetti promozionali particolari, cosa un pò più difficile da fare sui portali 😉
Commento da Anto4444 — 11 Febbraio 2009, alle ore 20:35
va bene, ma le regole le hanno scritte nero su bianco e noi caproni le abbiamo firmate come se niente fosse..
Salvo poi dire “beh vabbè tanto anche se il contratto dice cosi io faccio altro visto che a loro per il momento non dispiace”..
Che testa che abbiamo (mi ci metto anch’io xkè l’ho firmato anch’io quel contratto)
saluti
Commento da ilaria — 12 Febbraio 2009, alle ore 22:48
anto4444
La ringrazio per la disponibilità, se voglio contattarla per un consiglio sul getionale come posso fare?
Ilaria -Trento
Commento da Filippo Faggioli — 14 Febbraio 2009, alle ore 18:34
Buonasera. Rispondo con ritardo ( e me ne scuso ) ad Anto4444. Il nostro Hotel da tantissimi anni sta lavorando e continua a farlo in maniera piu’ che soddisfacente con le agenzie tradizionali e non e’ certamente adesso che possiamo permetterci di abbandonarle. Ma credo che tutte le strade del mercato vadano in questo periodo battute e considerate, lavorando sempre e comunque con TRASPARENZA E CORRETTEZZA. E’ innegabile adesso l’importanza che hanno i Portali on.line, trascurali per mera scelta “politica” non e’ produttivo. E poi l’utente/cliente e’ sempre più informato, sa benissimo come/dove/perche’ e piu’ conveniente prenotare. E poi: Cliente prenotato con Portale paga alla partenza o al massimo ( expedia) dopo un mese. Totale garanzia di pagemento.
Cliente con voucher agenzia: quando si riscuote la relativa fattura? E se poi sorgono problemi con l’Agenzia ( insolvenza )? Se dicessi che abbiamo con diverse agenzie ancora da saldare l’anno 2008? Quindi ben venga una fetta di mercato con cash alla partenza!!!! Saluti. Filippo
Commento da Anto4444 — 15 Febbraio 2009, alle ore 12:47
Si è verissimo, alcune agenzie tradizionali non sono affidabili. Mi sono capitati di recente diverse insolvenze anche per cifre alevate e ti parlo ancora del 2007 (ci sono stati diversi fallimenti infatti). Invece expedia è precisa come un orologio svizzero. E le altre on-line non si pone il problema xkè pagano direttamente.
Ma Filippo, io non ho detto di trascurare il canale on-line, ho detto che visto che siamo noi indispensabili per loro e non il contrario dovremmo avere una forza contrattuale maggiore. Non è equivocabile il mio pensiero.
E poi non è vero che loro sono trasparenti e corretti!! Xkè dici questo? sono corretti nel pagamenti, questo si ma nel posizionamento nelle loro graduatorie, chi mai puo nenache immaginare la loro politica?
Di solito sono gli hotel per ultimi affiliati che godono di una buona posizione, salvo poi piano piano dopo circa un anno scendere in classifica. Non vi hanno mai ricattato? a me si, mi hanno detto in periodo di rinnovo contrattuale, o adeguiamo il contratto alla nuova soglia (25%) o non potrà mai essere nelle prime posizioni o sui siti collegati al nostro. Parlo di Venere in questo caso, non ho nessun problema a dirlo. Infatti io non ho accettato e sono ultimo dell’ultima pagine nella ricerca sulla città. Mi prenotano lo stesso (ma molti molti meno) solo perche si puo fare anche la ricerca per zona, siamo in centro e quindi siamo appetibili lo stesso. Ma se non lo fossimo sarei costretto ad accettare il loro diktat.
Per Ilaria, mi scriva il numero di telefono un suo hotel sarà mia premura contattarla telefonicamente in settimana.
saluti
Commento da Filippo Faggioli — 16 Febbraio 2009, alle ore 07:44
Anto4444 ( e a tutti ) buongiorno e buona settimana!!
L’argomento e’ interessante, fa sviluppare la discussione. In Anto4444 denoto parecchia “antipatia” verso il mondo dei Portali e di Internet, ed e’ verissimo che molte loro manovre commerciali non sono chiare a noi albergatori, con la sensazione che ci sia qualche “fregatura” alle nostre spalle. La graduatoria di posizionamento e’ a volte discutibile, pero’ non dimenticare che l’utente ha sempre la possibilità di modellare la sua graduatoria in base al prezzo ( e su questo non possono esserci “intortamenti”) o in base alle revieuws ( e questa per noi albergatori e’ una grande forza ed un grande vantaggio, se lavoriamo bene con il Cliente ).
Ma e’ vero che potremmo avere una forza contrattuale maggiore, non accettando le loro commissioni pazzesche oppure non abbassando sempre di 1 Euro il prezzo di vendita appena i nostri concorrenti lo hanno fatto di 50 centesimi.
Saluti ed ancora buona settimana a tutti ( compreso la BIT)
Commento da ilaria — 16 Febbraio 2009, alle ore 12:10
per Anto4444, per caso lei è alla BIT? Io sono lì le giornate di venerdì e sabato. Le lascio il mio n. di telefono, 0461.984010 chieda di parlare con me ed insista un attimo che di solito mi filtrano le telefonate. Io sono presente in orario di ufficio. Se mi indica la città da dove chiama vedo di lasciar detto di passare la telefonata.
Grazie, a presto:
Ilaria
Commento da Anto4444 — 17 Febbraio 2009, alle ore 01:31
Ciao Filippo,
ma certo che le liste sono completamente arbitrarie, tanta trasparenza dalla nostra parte ma dalla loro su questo argomento nisba di nisba. Segreto di stato.
E fidatevi, il posizionamento sul loro portale FA LA DIFFERENZA non c’è filtro di ricerca che tenga il confronto.
E poi vogliamo parlare anche del fatto che in mezzo alla lista di hotel ci infilano anche i residence? Parlo di booking e expedia in questo caso, è chiaro che un residence è competitivo con un hotel per via dei costi di gestione più bassi e talvolta con l’ampiezza delle camere, ma santo cielo sono residence non sono hotel!! e loro che fanno? li mettono nella lista hotel, tanto chissenefrega? loro devono vendere il più possibile non gli interessa delle leggi italiane sulla classificazione alberghiera, gli interessa solo vendere. Glielo fai notare e ti rispondono seccamente che non sono problemi loro, sono problemi del residence, e faff****** va.
La mia è vero è antipatia, non c’è che dire ma cosa ci posso fare?
Pensa che oltre ad avere personale che è stato addestrato appositamente per aggiornare i vari portali devo anche pagare software che mi permettano di ridurre i tempi di questo lavoro delicatissimo!! insomma IO ALBERGO DEVO LAVORARE PER LORO PER FARGLI GUADAGNARE MILIARDI DI DOLLARI? io devo spendere soldi per fare questo lavoro e loro in cambio mi chiedono anche mega commissioni? e il colmo è che se io non faccio esattamente bene questo lavoro di aggiornamento ecc mi sento anche rimproverare e mi sento minacciato di essere delistato perche in una cavolo di data mi sono sbagliato a inserire i prezzi? ma insomma io non faccio il loro dipendente. Non voglio essere sfruttato e pure comandato e minacciato.
Ovvio che cerco di colorare le mie esternazioni, ma lo faccio per cercare di farvi aprire un po gli occhi e cerco di farlo metendo in luce tutte le contraddizzioni che sto vivendo.
saluti
Commento da Anto4444 — 17 Febbraio 2009, alle ore 01:34
Ilaria,
si sarò alla bit ma sarò talmente impegnato che sarà difficile trovare il tempo di incontrarla, la chiamerò in settimana.
saluti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 18 Febbraio 2009, alle ore 14:37
(Nb. io Giovedì 19 Febbraio sono alla BIT..
per Anto4444 se si libera per un caffè, volentieri, Stefano 340 9893979).
Per Anto4444,
Il problema è che oggi la differenza tra un hotel e un affittacamere in termini di servizio finale è spesso nulla!Ci sono qui a Roma strutture di 4 affittacamere, uno per piano con licenze e intestatari diversi, che sommati fanno alberghi di 30 camere! E i portali ovviamente, se il servizio per i loro (nostri) clienti è lo stesso di un hotel 3 stelle, li accolgono a braccia aperte (quelli molto piccoli li scartano, no money no party). Sottolineo infine che l’esistenza di siti con meccaniche di portali sia necessaria per l’utente finale che deve comparare ed acquistare, certo è che le commissioni tendono a salire, ma il problema è che noi finanziamo la competizione tra portali (che ci serve per far affluire prenotazioni).