Assistenti vocali & travel, l’ascesa continua

leggi l’articolo completo...Le persone sono sempre più abituate ad utilizzare la funzione di vocal search, attraverso la quale possono dire a chi sta dall’altra parte cosa fare per loro. Che sia per necessità o convenienza, la tendenza è sempre più diffusa e non soltanto quando le persone sono in movimento.

Phocuswright ha fatto il punto circa l’influenza che gli assistenti vocali possono avere nel settore travel. Analizziamo questo crescente fenomeno insieme, cercando di capire come gli albergatori possono sfruttare questo servizio da poter offrire ai propri clienti.

 

Il quadro generale

Secondo lo studio condotto da Phocuswright, perlopiù i viaggiatori utilizzano la funzione di ricerca e comando vocale mentre sono alla guida per arrivare ad una destinazione: la richiesta che più frequentemente viene fatta, è quella relativa alle indicazioni stradali. Quando sono fermi invece, la maggior parte delle interrogazioni riguarderebbero la ricerca di luoghi legati ad attività di interesse: fra questi, il primato spetta senza dubbio ai locali dove mangiare. Man mano che le opzioni da poter utilizzare con questo tipo di comando si ampliano, aumenta anche il numero di persone che utilizzano questa funzione: già il 37% dei consumatori statunitensi, dichiara di sentirsi a proprio agio nell’utilizzare questa funzionalità. È interessante sottolineare come dei dispositivi ad attivazione locale, altrimenti noti come smart speaker o digital assistant (come Amazon Echo o Google Home), si siano fatti strada all’interno dell’ambito domestico. Se è vero che all’aumentare delle operazioni possibili con il comando vocale aumenta anche la disinvoltura degli utenti nell’utilizzare questa funzione, perché non permettere alle persone di fare in vacanza le stesse cose che chiederebbero ai loro dispositivi a casa?

Voice search in hotel

Sbloccare porte, cercare e reperire informazioni, effettuare un ordine per pranzo e/o cena, comandare gli elettrodomestici: queste sono solo alcuni dei servizi che si possono attivare con un comando locale e che gli albergatori stanno sempre più includendo nelle loro strutture, nell’ambito della tendenza che è stata denominata DIFM, dall’inglese “Do it for me”, cioè “Fallo per me”. I fornitori di tecnologie avanzate, desiderosi di collaborare con un settore in costante crescita a livello globale come quello dell’ospitalità, hanno quindi cominciato a stringere accordi con alcune grandi catene alberghiere per implementare all’interno delle strutture interessate le loro piattaforme. Ad esempio, nel 2018, Amazon ha lanciato “Alexa for Hospitality”, che ha consentito ad alcuni grandi marchi alberghieri come Marriot, di posizionare voice assistant intelligenti all’interno delle proprie strutture. Questi, sono programmati per assolvere a specifiche richieste da parte degli ospiti, in modo tale da poterle soddisfare attraverso un semplice comando vocale. Non si tratta però di un fenomeno che ha investito solo le grandi catene: anche altri grandi player di questo settore, come Expedia e Kayak, hanno deciso di implementare questo servizio sfruttando sempre Alexa, con risultati soddisfacenti.

 

Ottimizzazione del proprio sito in chiave voice search

Ottimizzare il proprio sito in quest’ottica può fornire un contributo significativo, sia per ottimizzazione ulteriormente la vostra visibilità, sia per migliorare ancora l’aspetto user-friendly. Perché quindi non prevedere, all’interno del proprio sito internet, un set di contenuti progettato per una corrispondenza ottimale rispetto alle possibili interrogazioni dei clienti? Le ricerche di tipo vocale sembrano destinate a diventare un nuovo canale di acquisizione importante di clienti: potrebbe essere utile anticipare questa tendenza rispetto alla concorrenza, prima che diventi una procedura di navigazione e prenotazione consolidata.

 

Resta sintonizzato sui nostri canali per scoprire tutti gli aggiornamenti in merito alla diffusione della voice search nel settore dell’ospitalità.