Booking.com non ti piace? Puoi scegliere di non starci

leggi l’articolo completo...Mai e poi mai avrei pensato di vedere un albergatore difendere a spada tratta un’OTA. Invece, mai dire mai.

La scorsa settimana, leggendo tra i divertenti commenti del nostro gruppo Facebook Crazy Hotel, dove albergatori e operatori turistici si scambiano battute e opinioni sulla vita quotidiana in hotel, scovo l’imprevedibile commento di un albergatore entusiasta di Booking.com: “Ma sono davvero l’unico ad adorare Booking.com?

Ovviamente è subito scattato un acceso dibattito: da una parte Francesco, che ha difeso Booking come partner commerciale e di marketing, sostenendo che una commissione del 15% sul venduto era più che lecita. “Perché riconoscere la commissione alle varie TA e TO ma non a booking?” – dichiara. Alle sue affermazioni si sono susseguite le solite critiche e accuse che, più che rivolgersi a Booking.com, sembrano sempre far riferimento all’intera categoria delle OTA.

I contenuti della conversazione, che ci ricordano molte discussioni intercorse tra albergatori a cui abbiamo assistito da quando lavoriamo in questo settore, come sempre ci sembrano sterili.

Come sempre tanti operatori restano arroccati nella propria posizione “anti-OLTA”, senza rendersi conto che non è così che si costruisce una buona strategia di disintermediazione.

Inutile ricordare che l’attuale strapotere delle agenzie online come Booking ed Expedia, in fondo ha avuto origine proprio dal comportamento miope e poco accorto degli albergatori.

Nel momento in cui scoppiò il boom del travel online e gli hotel avrebbero potuto investire con decisione e coraggio in un proprio canale di vendita diretta, la maggior parte di loro pensò bene di “non rischiare”, di affidare il proprio brand e le proprie vendite esclusivamente ai portali, nella falsa illusione di non avere niente da perdere, senza preoccuparsi delle conseguenze future e della potenziale mancanza di indipendenza che ne sarebbe derivata.

Così, quando gli albergatori arrivarono a capire che online ci sarebbe stato posto anche per loro, che avrebbero potuto risparmiare sulle commissioni e sugli altri vincoli imposti dalle OTA, ormai era troppo tardi. Queste erano già diventate dei giganti del turismo e per gli hotel si è rivelato dieci volte più difficile ritagliarsi la propria fetta di mercato libero online.

Questo ha colpito soprattutto le strutture indipendenti, specie se piccole e senza grandi budget da dedicare al marketing, la cui sopravvivenza in pratica dipende oggi a tutti gli effetti dagli intermediari. Come non sentirsi in trappola, senza possibilità di scelta?

È tutta questione di scelte

Quello che ci piacerebbe che tanti albergatori arrivassero a capire è che nella vita c’è sempre una scelta, anche in questo caso. Nessuno obbliga un hotel ad affiliarsi ai portali. Per quanto ne vada di gran parte della sua visibilità, ci sono altre possibilità da vagliare.

Farne a meno è dura, nessuno lo nega: nessun canale può garantire l’enorme visibilità che garantiscono i portali. Ma questo non significa che non valga la pena tentare la strada della disintermediazione tramite il proprio sito, attività di SEO e SEM efficaci, e tramite altri portali minori, magari meno conosciuti ma anche molto meno costosi.

Non abbiamo mai fatto mistero della nostra posizione in merito: noi crediamo profondamente nella disintermediazione, ma siamo coscienti che nell’attuale contesto è necessario anche fare un uso efficace dei portali, da considerarsi più come strumenti di marketing più che come antagonisti.

Per quanto riguarda le commissioni che vi richiedono i portali – seppur spesso troppo alte – , non sono che il pagamento per un servizio. D’altronde nessun canale di vendita è gratuito, nemmeno il vostro.

Forse è arrivato il momento di fare una scelta ben precisa e di valutate attentamente i pro e i contro della vostra presenza sui portali, piuttosto che continuare a scontrarvi in discussioni senza uscita…

Di seguito, la discussione integrale di Crazy Hotel che ci ha dato modo di riflettere sull’argomento:

Fonte: Gruppo FB Crazy Hotel