ChatGPT Atlas: quando l’AI diventa il tuo browser

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Come sapete, negli ultimi mesi l’AI ha iniziato a trasformare diversi aspetti del nostro lavoro: dalla scrittura di testi alla gestione delle informazioni, fino al modo in cui cerchiamo dati e analizziamo risultati.

Un’evoluzione che ha spesso coinvolto il mondo dell’hospitality, costretto a ripensare alle proprie dinamiche di distribuzione e posizionamento rispetto alle OTA.

Ma la rivoluzione dell’AI è solo all’inizio, come dimostra l’avvento di Atlas, annunciato da OpenAI come browser costruito con l’intelligenza artificiale al suo interno.
Non un’estensione o un componente aggiuntivo, ma un vero, inedito browser, in cui ChatGPT diventa parte integrante della navigazione. L’obiettivo è creare un’esperienza fluida, in cui l’assistente AI possa comprendere ciò che l’utente sta facendo e intervenire al momento giusto, senza cambiare scheda o copiare informazioni da un sito all’altro.

 

Un assistente che segue l’utente ovunque

 

Atlas integra la memoria di ChatGPT direttamente nel browser. Questo significa che le conversazioni e le attività precedenti potrebbero essere ricordate per fornire suggerimenti più pertinenti e continui nel tempo.

Nel contesto dell’ospitalità, un sistema di questo tipo potrebbe rendere più semplice passare da una ricerca all’altra — ad esempio tra analisi delle recensioni, lettura di contenuti o visita dei portali OTA — mantenendo il filo logico delle attività e riducendo il tempo necessario per raccogliere le informazioni. Si tratta tuttavia solo di speculazioni al momento, dato che non sono state dimostrate applicazioni concrete in questo campo.
L’idea di base è quella di un browser che non si limita a mostrare pagine web, ma che accompagna l’utente nel proprio flusso di lavoro, adattandosi ai contesti e alle esigenze del momento.

 

Controllo e sicurezza: l’utente al centro

 

Uno dei punti più interessanti di Atlas riguarda la gestione dei dati e della privacy. Le cosiddette “memorie del browser” permettono a ChatGPT di conservare alcune informazioni sui siti visitati, ma solo se l’utente lo desidera.
Queste memorie possono essere visualizzate, archiviate o cancellate in qualunque momento, e la rimozione della cronologia di navigazione elimina automaticamente anche i dati associati.

Per chi preferisce lavorare in modo riservato, Atlas offre una modalità in incognito, che disattiva temporaneamente le funzioni di memorizzazione e disconnette ChatGPT.
Secondo quanto dichiarato da OpenAI, i contenuti visitati non vengono utilizzati per addestrare i modelli se non con esplicito consenso da parte dell’utente.
Nel settore turistico, dove la gestione dei dati sensibili è particolarmente delicata, un approccio così controllato alla privacy potrebbe rappresentare un elemento di interesse, soprattutto in relazione alle attività di comunicazione e analisi online.

 

La modalità agente: dall’assistenza all’azione

 

Tra le novità più attese c’è la cosiddetta modalità agente, una funzione che permette a ChatGPT di compiere azioni all’interno del browser, come aprire pagine, compilare moduli o cercare informazioni in autonomia.
Naturalmente, si tratta ancora di una tecnologia in fase di test, disponibile per ora solo in anteprima per gli utenti Plus, Pro e Business, e che — come sottolineato da OpenAI — potrebbe commettere errori in flussi di lavoro complessi. OpenAI ha specificato di aver dato priorità alla sicurezza durante lo sviluppo di Atlas.
L’agente non può eseguire codice, scaricare file o interagire con altre applicazioni, e richiede conferma prima di eseguire azioni su siti considerati sensibili, come quelli bancari.
Rimane comunque una tecnologia in evoluzione, che potrebbe richiedere un uso attento e consapevole.

Atlas è già disponibile per macOS e arriverà presto anche su Windows, iOS e Android.
Sebbene sia ancora presto per capire quale impatto reale avrà sulle nostre abitudini digitali, questo lancio potrebbe segnare l’inizio di una nuova fase della navigazione online: una fase più interattiva, in cui l’AI non è un semplice strumento di ricerca, ma un assistente capace di adattarsi ai contesti e di anticipare le necessità dell’utente.

Restare aggiornati su questi sviluppi potrebbe aiutare a comprendere come evolveranno i comportamenti digitali dei vostri ospiti, in un futuro più o meno prossimo. Strumenti come Atlas potrebbero aprire nuove possibilità di gestione, analisi e comunicazione, sempre più integrate e personalizzate, anche se ad oggi ogni previsione è prematura.
L’importante, come ripetiamo spesso, è farsi trovare pronti ed accogliere il cambiamento, per farne un alleato piuttosto che un nemico.