Come sta il turismo online italiano?

leggi l’articolo completo...

Nel 2021, il comparto del turismo italiano sta registrando un tasso di crescita superiore rispetto a quanto riportato lo scorso anno.
Fra i fattori che stanno contribuendo in modo sostanziale alla ripresa del settore, c’è la digitalizzazione.

Lo scenario attuale

 

Come raccontato da la Repubblica, secondo il report dell’Osservatorio innovazione digitale della school of management del Politecnico di Milano -volto a valutare il valore dell’industria digitale dei viaggi- entro la fine dell’anno il mondo dell’e-commerce del turismo italiano toccherà quota 10.8 miliardi di euro. Se confermato, il dato farebbe registrare un netto +51% rispetto al 2020.

Nel mondo delle imprese ricettive, il mercato è arrivato a 9.1 miliardi di euro di fatturato, registrando un incremento del 66% rispetto all’anno passato. Tuttavia, se prendiamo in considerazione il periodo pre-pandemia, il deficit è ancora dell’11% (-10.3 miliardi di euro). 

Nel contesto alberghiero, sempre più rilevanti sono le prenotazioni dirette, che passano dal 23% del 2019 al 47% di quest’anno. Ad aver registrato i tassi più alti di fatturato diretto è il mondo dell’ospitalità extra-alberghiera: quest’ultimo ha infatti generato incassi per 3.2 miliardi di euro, contro i 1.9 miliardi registrati dal comparto alberghiero. 

Dall’analisi dell’Osservatorio emerge che soffre, ancora, il turismo organizzato. Nel caso di tour operator e crociere, il fatturato del 2021 è fermo al –66% rispetto al 2019. Situazione che diventa ancor più critica per le agenzie di viaggio, con ricavi in calo del 72% rispetto al pre-Covid. 

 

Le mosse future

 

Considerata nel complesso, l’industria dei viaggi ha perso 16.3 miliardi di euro rispetto al periodo pre-pandemia. 

Oltre agli aiuti già messi in campo dal Governo, anche i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza potranno svolgere un ruolo fondamentale per la ripresa del settore. Proprio a questo proposito si è espressa Eleonora Lorenzini, direttrice dell’Osservatorio che ha condotto lo studio: “Il Pnrr deve puntare a innalzare la qualità complessiva del mercato. Trasversalmente alle misure già identificate, le nostre ricerche documentano come sia fondamentale lavorare per un innalzamento della qualità complessiva e del valore aggiunto generato dall’industria turistica attraverso una costante e determinata digitalizzazione, un cambio di paradigma verso il cosiddetto never-ending tourism, la data valorization e gli investimenti sulle competenze”. 

Anche la sostenibilità potrebbe giocare un ruolo importante per il settore. “Un ambito di lavoro fondamentale per spostare l’offerta turistica italiana verso segmenti sempre più premium è la conversione verso la sostenibilità” – così Filippo Renga, codirettore dell’Osservatorio innovazione digitale nel turismo del Politecnico di Milano insieme a Lorenzini. “Il settore –ha proseguito Renga- sta già operando in questo senso. Lo dimostra il fatto che già oggi l’87% delle strutture ricettive italiane mette in atto almeno un’azione legata a questo tema”.

 

Come verranno investiti i soldi del Pnrr? Restate connessi sui nostri canali per seguire tutti gli aggiornamenti.