Covid e viaggi, cosa cambia dal 1° febbraio 2022

Dal 1° febbraio 2022 sono cambiate le regole per viaggiare all’interno dell’Unione Europea e nel resto del mondo. Vediamo insieme cosa bisogna sapere in vista di prossimi spostamenti.

Come annunciato da Sky Tg24, Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che allenta le restrizioni all’ingresso del Paese per chi proviene dall’Unione Europea e da altre destinazioni considerate sicure. L’ordinanza proroga fino al 30 giugno le misure relative ai cosiddetti “Corridoi turistici Covid-free” e le estende anche ad altre sei mete turistiche, ovvero Cuba, Singapore, Turchia, Tailandia, Oman e Polinesia francese.

 

Niente quarantena per chi arriva da questi Paesi

 

I viaggiatori provenienti dagli Stati indicati nel decreto non dovranno più osservare il periodo di quarantena una volta arrivati in Italia. Dovranno però essere in possesso del travel pass e della certificazione che attesta il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione da Covid-19.
Per quanto riguarda il tampone, i vacanzieri dovranno presentare l’attestazione di un test molecolare o rapido eseguito nelle 48 ore prima dell’arrivo e, per soggiorni più lunghi, potrebbero dover ripetere il test anche una volta atterrati su suolo italiano.

 

Per i viaggiatori europei basterà il Green Pass

 

Cambiano le regole anche nell’Unione Europea. Per spostarsi tra gli Stati membri, infatti, sarà necessario solo esibire l’EU Digital Covid Certificate, che attesta la guarigione, l’avvenuta vaccinazione o il fatto che una persona sia risultata negativa al tampone.

Tuttavia, questa normativa non è stata abbracciata uniformemente da tutti i Paesi, alcuni dei quali continuano a prevedere obblighi aggiuntivi al Green pass. Come riporta TTG, chi arriva in Francia deve compilare una dichiarazione che attesta l’assenza di sintomi, a prescindere dall’essere vaccinati o meno. Anche chi si reca in Spagna deve riempire un “Formulario di salute pubblica”, oltre ad essere sottoposto al controllo della temperatura corporea al momento dell’arrivo.
L’Austria, poi, è ancora più restrittiva, richiedendo l’esibizione di un test molecolare negativo, fatto nelle 72 ore precedenti, in aggiunta al certificato vaccinale o alla prova di guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi.

 

Le mete in cui gli Italiani ancora non possono andare

 

Oltre ad esserci una discrepanza tra le normative riguardanti il turismo nei vari Paesi, esiste ancora una lista di destinazioni – il cosiddetto Elenco E – in cui gli Italiani non possono recarsi se non per motivi di lavoro, salute, studio o assoluta emergenza.

A loro volta, le persone che provengono da questi Stati – o che vi hanno anche solamente soggiornato o transitato – non potranno viaggiare in Italia se non per ragioni di assoluta necessità. Se le ragioni dello spostamento sono ritenute valide, questi travelers dovranno comunque compilare il Passenger Locator Form prima dell’ingresso nel nostro Paese, sottoporsi a un tampone molecolare nelle 72 ore prima dell’arrivo o ad un test rapido nelle 24 prima e osservare un periodo di isolamento fiduciario di 10 giorni presso l’indirizzo indicato nel Passenger Locator Form.

Non resta che seguire lo sviluppo di questo allentamento delle restrizioni e vedere se riesce ad agevolare e incoraggiare gli spostamenti tra le varie parti d’Europa e del mondo. Per ogni dubbio circa le nuove disposizioni in vigore, consigliamo di consultare il sito web della Farnesina Viaggiare Sicuri oppure quello del Ministero della Salute.