Fra previsione e realtà – La difficile estate del viaggiatore americano

Nel sondaggio annuale di Travelocity (Gennaio 2008), un campione di viaggiatori statunitensi ha risposto alla domanda: “Come si ripercuoteranno i costi più elevati sulla pianificazione dei viaggi nell’anno a venire?”.

A pochi mesi di distanza, con il record del costo del petrolio (che, ricordiamo, fa diventare più care tutte le altre merci) e dei biglietti aerei, Travelocity ha deciso di confrontare le risposte al sondaggio con i propri dati sulle prenotazioni, per mostrare cambiamenti e coincidenze fra la previsione dei viaggiatori e la realtà.

Sondaggio: la maggior parte degli intervistati (il 46%) sostiene che il dollaro debole non inciderà sulla pianificazione dei viaggi all’estero. Il 25% prevede di scegliere destinazioni più economiche, sia internazionali che interne. Il 7% prevede di scegliere destinazioni dove il dollaro ha maggiore potere d’acquisto.
 
Dati di Travelocity: gli statunitensi stanno ancora viaggiando a livello internazionale, ma la scelta delle destinazioni è fortemente legata al potere d’acquisto del dollaro. I dati di Travelocity mostrano l’aumento del 31% dei viaggi in Messico, dell’8% in Sud America, del 13% nell’Europa dell’Est, mentre si registra un calo del 15% dei viaggi in Europa.

Sondaggio: il 17% degli intervistati prevede di fare vacanze più brevi per risparmiare.
 
Dati di Travelocity: quest’estate la lunghezza media dei soggiorni è in calo da 7 giorni a 6.

Sondaggio: il 55% degli intervistati prevede di prenotare le vacanze estive con largo anticipo per cercare di risparmiare.
 
Dati di Travelocity: i giorni di anticipo sulla prenotazione dei viaggi sono aumentati in media del 4.3% rispetto al 2007.

“I consumatori devono essere flessibili per trovare vacanze adatte alle loro tasche”, ha commentato Amy Ziff di Travelocity.

Per approfondire il comportamento dei viaggiatori statunitensi in questa estate atipica, vi suggeriamo la lettura di un articolo che abbiamo pubblicato il 22 Maggio, Il viaggiatore americano impoverito e l’estate insolita che aspetta il turismo europeo

Fonti:
 Hotel Marketing