Google sta dismettendo Book on Google per i voli

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C’era una volta un motore di ricerca con aspirazioni da OTA.

Un colosso di Mountain View che, passo dopo passo, feature dopo feature, erodeva spazio e quote di mercato ad agenzie di viaggio online, hotel e catene, compagnie di volo e rental holiday.

Quel colosso si chiamava – e si chiama ancora – Google e nel 2015 lanciava Book on Google, nell’intento di fagocitare molti player di viaggio, a livello trasversale. Ma quell’ambizione si scontra ben presto con la realtà se oggi si annuncia l’abolizione del servizio Book on Google per i voli, dopo che lo stesso infausto destino era toccato, ad inizio 2022, all’analoga funzione dedicata alle prenotazioni alberghiere.

 

Gli utenti in calo

 

Come riporta Skift, Google ha annunciato che chiuderà il servizio Book on Google per i voli per gli utenti al di fuori degli Stati Uniti alla fine di settembre 2022, mentre la funzione andrà offline per gli utenti statunitensi dopo il 31 marzo 2023.

Il motivo di una simile decisione – che suona un po’ come una sconfitta – risiede nel calo di utenti che prenotavano i propri voli direttamente su Google. Esaminando i numeri, il motore di ricerca ha riconosciuto che i viaggiatori preferiscono prenotare i voli sui siti delle OTA o delle compagnie aeree.

“Nei prossimi 12 mesi, prevediamo di eliminare gradualmente la funzione Prenota su Google per i voli”, ha dichiarato la società in una nota. “Inizialmente abbiamo offerto questa funzionalità per offrire alle persone un modo più semplice per acquistare i biglietti e per aiutare le nostre compagnie aeree partner e le OTA a ricevere più prenotazioni. Tuttavia, abbiamo scoperto nel tempo che le persone vogliono effettivamente prenotare direttamente sui siti web dei partner e ci sforziamo sempre di soddisfare le preferenze degli utenti quando possibile”.

Insomma una sconfitta mascherata dai migliori intenti di ascolto del proprio pubblico. Non suona forse così?

 

Storia di un’emulazione?

 

Alcuni esperti del travel, a cui ci allineiamo, videro Book on Google come una decisa presa di posizione di Google, che ambiva ad emulare modalità di fruizione e conversione delle OTA.  Eppure, un simile colosso non può permettersi di fare un solo passo falso, soprattutto senza aver fatto i conti con gli utili. In effetti, Google guadagna moltissimi, troppi soldi con le campagne di advertising in ambito travel: sarebbe stupido pensare di competere con i suoi maggiori partner. Inoltre, Big G non ha alcun interesse a gestire le modifiche e le cancellazioni dei voli o a fornire il servizio clienti a viaggiatori bloccati (e furiosi) in aeroporto.

Al momento del suo lancio nel 2015, Book on Google si proponeva come modo per facilitare le prenotazioni per le compagnie aeree e le agenzie di viaggio online in un’era in cui molti dei loro siti mobile non erano ottimizzati per un performante processo di booking.

Ma da allora le cose sono molto cambiate, compagnie aeree e OTA si sono dotate di sviluppatori e tecnologie tali che i loro siti sono perfettamente navigabili su tutti i device. A questa evoluzione lato partner è corrisposto un calo delle prenotazioni di voli provenienti dalla funzione Book on Google. Ecco perché, dopo la disfatta di Book on Google per le prenotazioni alberghiere, arriva l’annuncio dell’analogo destino per i voli.

Google sta tornando sui suoi passi, riconosce la sconfitta e chiude la funzione con la coda tra le gambe. Tornerà ad essere solo (si fa per dire) il colosso delle ricerche online? Conoscendo le antiche ambizioni, il dubbio è lecito.

Voi cosa ne pensate?