Google vs AI: minaccia o trend da cavalcare?

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Negli ultimi anni, Google ha consolidato il suo dominio nel campo della ricerca web, raggiungendo una quota di mercato pari al 90,7%. 

Nessun concorrente, né motori di ricerca né social media, è stato in grado di scalzare il gigante di Mountain View dal suo podio, nonostante l’ampio utilizzo di TikTok e Instagram da parte delle nuove generazioni nelle loro ricerche quotidiane.

Tuttavia, l’avvento e il successo dei nuovi modelli di intelligenza artificiale stanno mettendo in discussione il monopolio di Google. In particolare, il lancio di ChatGPT da parte di OpenAI nel novembre 2022 ha causato notevoli sconvolgimenti. È stata la prima volta, e in modo del tutto inaspettato, che uno strumento di terze parti ha rischiato di minare l’impero costruito dal colosso nel corso degli anni.

Il mercato della web research è in continua evoluzione e sempre più guidato da OpenAI e Microsoft, che potrebbero demolire in poco tempo il modello pubblicitario creato da Google. La domanda che tutti si pongono a questo punto è se l’intelligenza artificiale generativa possa davvero sostituirsi a Google nel suo core business. Facciamo insieme il punto della situazione riprendendo una recente analisi di Phocuswire.

 

Come Google ha semplificato il modello di ricerca

 

Negli anni Google ha semplificato il modello di ricerca per offrire agli utenti un’esperienza senza frizioni, eliminando intermediari e rendendo il percorso di navigazione più diretto.

Google Shopping, ad esempio, consente di visualizzare i prodotti direttamente nella pagina di ricerca, evitando all’utente di dover navigare le varie sezioni del sito web del brand per cercare il prodotto a cui è interessato. Un approccio simile è adottato da Google Travel, un tool che consente di cercare voli, hotel, case vacanze e attività da fare in un’unica schermata. Questo sistema completo che Google ha sviluppato nel corso degli anni potrebbe essere ora migliorato dai nuovi strumenti di intelligenza artificiale, che promettono informazioni più precise in meno tempo.

 

Gemini come possibile soluzione

 

Il dilemma dell’innovatore emerge come un’ulteriore sfida. I chatbot LLM hanno già acquisito una vasta conoscenza da internet e potrebbero fornire risposte migliori rispetto alla ricerca tradizionale di Google. Per rimanere competitivo, Google dovrebbe considerare una transizione verso risposte di intelligenza artificiale generativa, anche se questo comporterebbe cambiamenti significativi al modello pubblicitario esistente.

Gemini, l’ultima versione di intelligenza artificiale generativa di Google, emerge come una soluzione promettente per affrontare questa sfida. La sua integrazione con Maps, Voli e Hotel è già completa, manca solo l’aggiunta della funzionalità “Cose da fare” attraverso Google Travel per completare il quadro della ricerca.

 

Le integrazioni per un nuovo modello di ricerca

 

Se associato a Google Travel e Google Maps, Gemini potrebbe introdurre nuovi formati di risultati di ricerca senza compromettere il fatturato. Questo potrebbe portare a cambiamenti sostanziali nelle abitudini di ricerca e nei comportamenti di acquisto online, semplificando ulteriormente il processo per gli utenti e migliorando l’esperienza complessiva. Ulteriori integrazioni in Gemini, come Gmail, Docs e Calendar, certamente contribuirebbero ad aumentarne il valore. Immaginate la differenza per gli utenti che desiderano prenotare un viaggio: invece di dover consultare 35 siti diversi, dovranno navigarne solo cinque, più Gemini. Questa sarebbe sicuramente una svolta significativa nel panorama delle ricerche online.

Tali cambiamenti potrebbero manifestarsi più velocemente del previsto, mettendo Google a dura prova. Big G non potrebbe più permettersi di dettare i tempi dei cambiamenti secondo la propria agenda, poiché le modifiche che si prospettano potrebbero rivelarsi molto più incisive rispetto ai tradizionali aggiornamenti degli algoritmi.

L’ottimizzazione dei contenuti per l’addestramento dei LLM rappresenta una sfida inedita e ancora poco compresa dagli addetti ai lavori. Se il modello di Gen AI prendesse piede, potrebbe essere necessario rivedere le vostre strategie di marketing e di distribuzione. Ad esempio, proprio nel settore alberghiero, è stato dimostrato che le campagne pubblicitarie alimentate dall’intelligenza artificiale, specialmente se integrate con campagne manuali, possono produrre un aumento significativo delle prenotazioni dirette per gli hotel. Si rivela quindi necessario per gli operatori del settore turistico monitorare da vicino le evoluzioni di questi nuovi tool di AI e il loro impatto sul mercato. Continuate a seguirci per rimanere aggiornati sulle ultime novità.