Instagram sbarca su Google: cosa cambia per il travel marketing
17 Luglio 2025Dal 10 luglio 2025, i contenuti pubblici degli account professionali su Instagram sono diventati indicizzabili da Google. Una novità che potrebbe trasformare profondamente il modo in cui gli hotel si fanno trovare online.
Instagram è da tempo una vetrina potente per hotel e destinazioni turistiche, ma fino a ieri era una piattaforma chiusa: i contenuti erano visibili solo all’interno dell’app. Con l’integrazione su Google, invece, i post diventano potenzialmente visibili nell’intero ecosistema della ricerca. Questo significa che una semplice foto pubblicata su Instagram potrà ora comparire accanto a pagine web, articoli e perfino contenuti generati dall’intelligenza artificiale nei risultati di ricerca.
In pratica, ogni post Instagram di una struttura ricettiva può oggi diventare una vera e propria mini-landing page: non solo un contenuto pensato per l’engagement, ma anche un elemento utile per posizionarsi su Google
Cosa significa, in concreto? Secondo le prime analisi, questa evoluzione potrebbe valorizzare maggiormente l’autenticità dei contenuti, offrendo nuove occasioni di visibilità anche alle strutture più piccole. Realtà che, fino ad ora, potevano trovare difficoltà ad emergere in un panorama dominato da operatori con maggiori risorse, come le grandi catene alberghiere. È un’opportunità per tutti: soprattutto per chi sa raccontarsi con uno stile autentico, coerente e personale.
Andiamo ora ad analizzare come muoversi in questo nuovo scenario, a partire da un articolo di Phocuswire.
Trasformare i post di Instagram in mini-landing page
Il primo passo è riconsiderare ogni post Instagram come un potenziale risultato di ricerca. Questo richiede un cambio di prospettiva: passare da contenuti pensati solo per ottenere like e commenti, a uno “storytelling orientato all’intento di ricerca”.
Ogni post dovrebbe rispondere a una domanda potenziale dell’utente. Per esempio, invece di scrivere “Viste mozzafiato dal nostro rooftop bar”, sarà più efficace un testo come “Dove vedere il tramonto a Firenze? Il nostro rooftop bar offre vista sul Duomo e cocktail artigianali, tutti i giorni dalle 18 alle 23”.
Gli elementi da curare nel post sono:
- Caption strategica: la prima riga della descrizione è fondamentale, e va trattata come il titolo di una pagina web
- Alt text descrittivo: inserire testi alternativi accurati per ogni immagine migliora l’accessibilità e aiuta i motori di ricerca a capire il contenuto.
- Ottimizzazione dei video: i contenuti video dovrebbero essere comprensibili anche senza audio, grazie a sottotitoli e testi sovrapposti.
- Profilo ottimizzato: il nome utente, quello visualizzato e la biografia dovrebbero includere parole chiave rilevanti per il proprio business.
Creare una strategia integrata tra social e SEO
Il secondo passo è superare la divisione tra chi gestisce i social e chi si occupa di SEO. Per sfruttare al massimo il potenziale della novità, è fondamentale creare una strategia unificata, che miri sia all’engagement che alla visibilità nei motori di ricerca.
Quali contenuti funzionano meglio? Sicuramente, post informativi e utili come “Cosa mettere in valigia per una vacanza in Costiera Amalfitana”, “I migliori ristoranti locali a meno di 10 minuti a piedi” oppure “Come raggiungerci dall’aeroporto”.
Questi post non solo attirano engagement, ma rispondono anche a ricerche frequenti degli utenti su Google.
Chi può trarne vantaggio?
Questa novità premia in particolare le realtà che hanno già fatto della narrazione visiva un punto di forza. Chi sa raccontarsi attraverso contenuti autentici, esperienziali e ben curati avrà ora la possibilità di vederli emergere anche nei risultati di ricerca su Google.
Potrebbe rivelarsi un’opportunità interessante soprattutto per hotel indipendenti o di piccole dimensioni, che già condividono scorci del proprio quotidiano in modo personale e diretto. Contenuti genuini – come una foto dell’alba dalla terrazza o una storia legata ai prodotti del territorio – possono ora competere ad armi pari con quelli delle grandi catene, grazie a una visibilità più distribuita e meno legata al budget.
Anche per operatori turistici che promuovono escursioni, cooking class e attività locali si aprono nuove occasioni di scoperta. Un post curato su una gita in barca, una passeggiata tra i vigneti o un laboratorio di cucina tradizionale potrà comparire su Google per ricerche come “Cosa fare a Cefalù” o “Esperienze autentiche in Salento”.
È molto probabile che questa integrazione rappresenti solo l’inizio di una trasformazione più ampia, in cui social media, motori di ricerca e intelligenza artificiale si intrecciano sempre più, ridefinendo le regole della visibilità online. Stiamo entrando in quella che Phocuswire definisce “economia della credibilità”, un sistema dove non basta più essere presenti, ma occorre essere riconosciuti come autorevoli. Gli algoritmi non si limitano a indicizzare i contenuti, ma li valutano, li selezionano e decidono quali meritano davvero di essere mostrati.
In questo nuovo scenario, i contenuti autentici, utili e ben costruiti – anche se pubblicati su un social come Instagram – diventano una leva potente per guadagnare fiducia, farsi trovare e distinguersi nel mare dell’informazione digitale.
Chi saprà raccontarsi con coerenza, qualità e personalità sarà pronto a cogliere le opportunità di questa nuova era della visibilità.
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