Italia, l’estate del turismo all’aria aperta è da record 

leggi l’articolo completo...Le previsioni dell’Osservatorio Human Company e Thrends delineano uno scenario da record per il turismo outdoor italiano. 

Si va verso un’estate senza precedenti, come riportato in un articolo da la Repubblica

 

L’aria aperta traina l’intero comparto

 

Non per i matrimoni, e nemmeno per la cultura: 56.6 milioni di persone che sceglieranno l’Italia a giugno, luglio, agosto e settembre lo faranno per trascorrere una vacanza tra villaggi, campeggi, agriturismi e rifugi. Un aumento del 2% rispetto all’anno scorso (55.5 milioni) e dell’1% rispetto al 2019 (55.9 milioni).  

Per il turismo open outdoor, l’anno d’oro è il 2017, quando le presenze durante tutto l’anno furono 57.9 milioni. Se le previsioni saranno confermate, il 2023 potrebbe salire sul gradino più alto del podio. 

Human Company, realtà attiva da oltre quarant’anni nel settore open air, e Thrends, società specializzata in analisi e strategie del settore turismo e ospitalità, hanno firmato l’Osservatorio del turismo outdoor da cui emergono altri dati significativi. Ad esempio, sui viaggi dall’estero: gli arrivi internazionali raggiungeranno il 51% del mercato. 

Il mercato interno vale quindi il 49%: una quota considerevole, probabilmente dovuta alla volontà degli italiani di alleggerire le spese per i viaggi a causa dell’inflazione, rinunciando così a soggiornare nei paesi stranieri. Non solo: anche il caro carburanti innesca una crescita del costo dei mezzi per gli spostamenti e scoraggia le vacanze oltre i confini nazionali. 

I fattori economici peseranno quindi sull’organizzazione del viaggio, in particolar modo sulla destinazione e durata; non influiranno invece sulla propensione allo spostamento, salda nonostante l’incerto contesto.  

Fra le motivazioni che finora hanno contratto i viaggi, perde sempre più rilevanza la pandemia: ormai in quasi tutto il mondo si viaggia senza restrizioni. Anche il conflitto fra Russia e Ucraina sembra non scoraggiare i viaggiatori che voleranno in Italia dai paesi limitrofi. 

 

Il 2022 e le buone premesse

 

Avvalora i risultati dell’Osservatorio anche la modalità di raccolta dati che ha coinvolto più realtà, come Istat, Eurostat e gli Uffici competenti di tutte le regioni d’Italia. Per elaborare le previsioni del settore outdoor per l’estate 2023, gli Uffici Regionali di Statistica hanno ricostruito i dati del 2022 per ogni regione d’Italia. Non ancora divulgati dall’Istat, il report presenta in anteprima i risultati del settore dell’anno scorso, anche se provvisori. 

I numeri evidenziano come il turismo open air abbia registrato cifre importanti già l’anno passato. Il 2022 ha infatti quasi pareggiato i conti con i livelli pre-pandemia: rispetto al 2019, mancano all’appello solo l’1.1% delle presenze. In Europa, inoltre, solo la Francia ha fatto meglio dell’Italia.   

Sulla via del recupero, al 2022 mancano però i turisti nazionali, fermi ai livelli del 2021 (-9% sul 2019): d’altro canto, in piena pandemia abbiamo tutti viaggiato di meno. Il segmento estero ha però in parte compensato quello nazionale. Pur ridimensionato, ha infatti continuato a scegliere il Bel Paese: +3% sul 2019, +40% sul 2021, segno di come l’Italia attragga anche per i suoi spazi all’aria aperta. 

Il comparto open air promette un’estate con cifre da record. Seguite gli sviluppi: restate connessi ai nostri canali.