No Instagram, No party – I Millennial scelgono la destinazione così

Cosa cercano i millennial quando prenotano una vacanza? La prima cosa che viene in mente è una location famosa per la movida, o magari per l’esoticità delle sue esperienze.

Eppure, i ragazzi sembra mettano al primo posto la “scattabilità” di una destinazione, cioè un luogo che permetta di scattare foto perfette per i social.

Secondo Expedia Australia, la priorità numero uno per i giovani in viaggio è la capacità di una destinazione di essere “instagrammabile”. La ricerca è stata fatta su un campione di mille persone provenienti dall’Australia e, sebbene non indicativo di altri mercati, mostra un trend probabilmente non dissimile dal nostro.

La ricerca, che parte dall’analisi di ciò che ispira i Millennial a viaggiare, ha registrato come la fascia da 18-34 sia solita cercare la destinazione su Instagram prima di prenotare, con due terzi degli intervistati che ha affermato come la bellezza di un luogo su Instagram sia fra i più importanti fattori di prenotazione.

Il risultato, per quanto sorprendente, non stupisce visto la crescita – in numero e popolarità – degli influencer pagati per viaggiare in luoghi esotici e scattare foto sempre più suggestive. I loro post, sempre secondo la ricerca, ispirano 1 millennial su 4 a prenotare un viaggio in questi luoghi.

E il motivo per cui si scattano foto nei propri viaggi da favola non è il banale desiderio di immortalare ricordi di una vacanza da favola, ma è un modo per mostrare ai propri follower e amici il proprio status sociale.

Come imparano proprio dagli influencer che si fotografano spesso in luoghi esclusivi e glamour. Il dato più preoccupante è che il 40% degli uomini e il 20% delle donne ha ammesso di aver falsificato le foto di una vacanza per impressionare meglio i propri contatti.

Secondo Expedia questa cultura dell’immagine, spesso ritoccata, ha portato però a molte delusioni: 1 millennial su 5 è rimasto scontento da una destinazione comparandola alle fotografie che avevano visto prima di partire su Instagram, specialmente per i luoghi più iconici al mondo.

I luoghi più deludenti paragonati alle foto su Instagram? Secondo la ricerca sono l’Opera House di Sidney, il Taj Mahal, Dubai, Stonehenge e Times Square.

 

Cosa vuol dire per un hotel?

 

Non facciamoci prendere dallo sconforto: questi dati non sono piacevoli per chi le destinazioni le vive, più che fotografarle, ma possiamo raccoglierne qualche informazione preziosa per la nostra comunicazione online.

  1. Un hotel deve presentare sé e la sua destinazione nel modo più coinvolgente possibile, con fotografie e video che riescano davvero a impressionare i potenziali clienti di tutte le generazioni.
  2. I contenuti visivi offerti devono essere affascinanti e invogliare alla scoperta, ma devono rimanere aderenti alla realtà; non c’è niente di peggio per la propria reputation di deludere le aspettative di un cliente.
  3. Essere presenti su Instagram è un modo per costruire un dialogo con i Millennial; non esserci significa lasciare la narrazione della destinazione alla concorrenza.
  4. Gli influencer, quando selezionati in base a KPI misurabili più che sul mero numero di follower, sono estremamente utili ad aprirsi ai segmenti di mercato più giovani.