Pago di più ma lo voglio pet friendly: come conquistare animali e padroni in hotel
18 Gennaio 2013In Italia sono ben 8 milioni e mezzo le famiglie che convivono con un animale domestico, e chi ne ha almeno uno sa bene quanto sia difficile organizzare un viaggio per portarlo con sé.
Secondo le statistiche infatti, gli albergatori italiani sono poco preparati a ricevere clienti con animali, anche se negli ultimi anni si è registrato un incremento di strutture pet friendly distribuite lungo la penisola. Il fatto è che anche chi offre possibilità di accogliere animali, non lo valorizza in alcun modo, né tantomeno offre servizi distintivi, perdendo la possibilità di differenziarsi dai competitor e di rivolgersi a una nicchia in crescita.
Gli hotel pet-friendly in Italia meno diffusi rispetto ad altri paesi Europei
Secondo i dati forniti da Federalberghi questa estate, attualmente l’Italia conta un totale di 7.766 strutture ricettive pet friendly, per lo più localizzate in Emilia Romagna (1643), Toscana (973), Veneto (921) e Lombardia (832). Paradossalmente i numeri scendono nelle regioni tradizionalmente meta di vacanze estive: Sicilia (224), Sardegna (119), Puglia (128) e Calabria (123). Chiudono la classifica Basilicata e Molise con 41 e appena 7 hotel accessibili agli amici a quattro zampe.
Si tratta quindi, di numeri di molto inferiori rispetto a quelli di altri Paesi europei: la Germania conta ben tre strutture alberghiere pet friendly su quattro, la Francia il 37% del totale (dicembre 2011).
Cuccioli: un vero e proprio business internazionale
Gli ospiti con compagni a quattro zampe in vacanza sono oramai diventati un vero e proprio target a cui dedicare attenzioni e particolari servizi: all’estero – in particolare negli States – molte strutture di lusso sembrano gareggiare a chi coccola e offre il servizio più all’avanguardia agli “ospiti pelosi” degli abbienti proprietari.
Alcuni di questi, ammettiamolo pure, sono decisamente “estremi”. Da altri invece è possibile trarre interessanti spunti per la propria offerta alberghiera. Ad esempio:
- Starwood Hotel: ha ideato il programma “Love That Dog” col quale garantisce un set di accoglienza che include un giocattolo, snack, spazzola, profumo per la toilette quotidiana, brandine in materiale anallergico, collari con targhetta personalizzata e un servizio di pet-sitting e toilettatura su richiesta, oltre alla disponibilità di un veterinario 24 ore su 24;
- Kimpton Hotel – catena statunitense: i suoi ospiti a quattro zampe sono chiamati VIPs (Very Important Pets) e possono usufruire di una torta personalizzata per il loro compleanno, di raffinate boutique nelle hall, di veri e propri centri benessere (“Pet Spa”), di massaggi e tisane antistress, di brandine a forma di chaise lounges in miniatura rivestite di tessuti leopardati, e perfino di un servizio “unghie e capelli”;
- D PetHotel – Manhattan: dedicato a chi ha necessità di lasciare qualche ora o persino qualche giorno il proprio cane, invece di rivolgersi alla comune pensione. Offre 50 suite solo per cani con TV, letto matrimoniale, una sala fitness e chi più ne ha più ne metta;
- Ivanka Trump Hotel – New York: l’hotel della ricca ereditiera americana offre diversi comfort dedicati ai cani, dai trattamenti gourmet direttamente in stanza, alle cucce felpate, dal servizio di dog walking, fino alla lista di parchi dog-friendly dove poter portare i propri compagni di viaggio.
In Italia dove sono i servizi per cuccioli?
Per capire quali servizi specifici si offrissero in Italia, abbiamo consultato una recente Top Ten di hotel pet friendly stilata da TripAdvisor e, con nostra grande meraviglia, le strutture si sono aggiudicate il premio per servizi decisamente bassi e di debole rilevanza.
Ad esempio, il primo classificato non offre semplicemente l’accesso ai piccoli animali domestici con 10 euro in più al giorno. Altri permettono la presenza degli animali in ogni stanza o la ciotola per l’acqua in camera, ma niente di più.
Eppure dal sondaggio condotto da TripAdvisor mette in evidenza che:
- Il 66% dei rispondenti incontrano difficoltà nel trovare una struttura ricettiva animal-friendly
- Il 53% preferirebbe cambiare la propria destinazione di vacanza piuttosto che dover lasciare a casa il proprio animale domestico in assenza di hotel disposti ad accoglierlo
Dunque, se si ha l’intenzione di puntare a questo target, è assolutamente necessario rendere appetibile il proprio hotel per questo tipo di clientela. Non solo con servizi dedicati, ma anche e soprattutto con una comunicazione chiara e pervasiva.
Imparate a comunicare che siete pet-friendly
Uno dei dati più interessanti che abbiamo rilevato in questo ambito è che nel 2011 solo un hotel su cinque inseriva sul proprio sito online la dicitura “hotel per animali”.
Se si ha però intenzione di attrarre questa tipologia di clienti, è assolutamente necessario imparare a comunicare questa caratteristica:
- Pubblicizzate e valorizzate sul vostro sito internet e sulle vostre pagine social la vostra disponibilità ad accogliere animali
- Progettate una sezione del vostro sito appositamente dedicata a questo aspetto, mettendo in evidenza le caratteristiche e il servizio che offrite: una pagina che potrete sfruttare come landing page ottimizzata per le vostre campagne marketing e di posizionamento
- Registratevi a siti e portali che si occupano di raccogliere gli elenchi delle strutture pet friendly. Sono infatti uno strumento costantemente controllato in fase di organizzazione del viaggio e di scelta della struttura siti come pethotels.it, amici.it, turistia4zampe.it, ecc.
Offrite servizi specifici
Pur senza arrivare ai casi estremi d’oltreoceano citati in precedenza, è importante prevedere accorgimenti e servizi dedicati che vi aiutino a incentivare le prenotazioni dei padroni:
- Sistemate a piano terra le camere accessibili anche agli animali: i proprietari tendono a fare amicizia tra loro e in questo modo, eviterete di recare disturbo agli altri ospiti
- Delineate con chiarezza gli ambienti della vostra struttura che saranno off-limits
- Disponete in ogni stanza e presso la reception una lista completa di parchi, spiagge e negozi per animali, e se possibile stabilite delle convenzioni con tali esercizi
- Fornite un pet-kit di benvenuto (come accade allo Starwood Hotel) da far trovare in camera composto da: snack, ciotole per acqua e cibo, spazzola, coperta, un gioco, una brandina o una cesta imbottita e salviettine umidificate
- Predisponete crocchette, cibo apposito o, ancora meglio, cibo umido preparato direttamente in albergo, magari offrendo su richiesta la possibilità di personalizzare il servizio
- Garantite la reperibilità di un pet sitter e di un veterinario
Senza dubbio, offrire questi semplici servizi potrà essere un ulteriore leva per diversificarvi dai concorrenti, per accrescere la vostra competitività e riuscire a soddisfare al meglio una nuova fetta di viaggiatori.
Sicuramente tra voi ci sono anche strutture pet friendly: avete altri consigli o suggerimenti da aggiungere?
Commento da Enric — 18 Gennaio 2013, alle ore 11:55
Complimenti un articolo davvero interessante!
A proposito della strategia di comunicazione che gli hotel pet friendly dovrebbero mettere in atto, ho frequentato ad aprile 2012 un corso dedicato agli albergatori che accettano animali organizzato da Pethotels al quale hanno partecipato oltre ai titolari degli hotel, B&B e agriturismi animal friendly anche i bagnini, perché aumenta la domanda turistica di nuovi stabilimenti balneari dog friendly.
Ciao
Commento da marghe — 22 Gennaio 2013, alle ore 14:14
Ciao Enric, grazie 🙂
Interessante il corso che hai fatto, avresti altri consigli da aggiungere a quelli da noi indicati? Visto che hai esperienza diretta sul campo immagino ne saprai lunga su come soddisfare i viaggiatori e i loro animali!
Commento da Zeno Govoni — 23 Gennaio 2013, alle ore 19:03
Questo articolo lo aspettavo. Io sono il proprietario dell’hotel che si è classificato al secondo posto della Top Ten di TripAdvisor e quando questa estate ho visto questa classifica e la mia presenza mi sono molto meravigliato e molto preoccupato. Meravigliato perchè nessuno mi aveva informato di questo, tantomeno TA, e perchè la mia struttura non si può di certo considerare un “hotel pet friendly”. Perchè non siamo dotati di certe caratteristiche tali da soddisfare le richieste di questo tipo di target. Non abbiamo un giardino, un cortile, uno spazio verde vicino dove far passeggiare il cane, spazi interni dove poter servire la prima colazione agli Ospiti con il loro cane vicino, etc. Insomma tutte una serie di plus in più tali da definirsi un “hotel pet friendly”. Noi accettiamo cani, di piccola media taglia per intenderci come un labrador, solo nelle camere con il parquet per motivi di igiene, e non possono accedere alla sala colazione, solo per il rispetto degli altri Ospiti che potrebbero essere allergici al pelo del cane, tanto per fare un esempio. E poi accettiamo solo cani e non altri animali, visti i problemi che abbiamo avuto in passato con i gatti, ad esempio. Con questo amiamo gli animali e quando vengono sono ben accolti, ma non vogliamo presentarci e dare un’immagine sbagliata ai nostri ospiti come se fossimo un hotel strutturato e dedicato all’ospitalità degli animali. Ecco quindi dove nasce la mia preoccupazione e cioè dal fatto che essendo nella classifica, questo target di clientela potrebbe scegliere il mio hotel per soggiornare senza chiedere precise informazioni circa i servizi dedicati agli animali, presentarsi con uno e rimanere deluso per i servizi dedicati a loro. Quindi recensioni negative e possibilità di peggiorare la brand reputation che invece ci siamo conquistati con un duro lavoro di 20 anni. Non vogliamo deludere le aspettative dell’Ospite oppure ingannarlo e quindi mi chiedo: “chi ci ha messo in classifica e perché????” Ho provato a contattare TA ma nulla, nessuna risposta. Che ne dite???
Commento da marghe — 24 Gennaio 2013, alle ore 09:07
Ciao Zeno, intanto grazie mille davvero che ci hai informati!
Mi sembra davvero strano quello che racconti ma probabilmente ci sono stati ospiti che sono venuti da voi con animali e che si sono trovati molto bene e quindi l’hanno segnalato nelle recensioni.
Purtroppo per quanto riguarda il contatto con TripAdvisor non posso aiutarti perché è molto difficile chiamarli, io stessa ho avuto problemi per un cliente. osso però suggerirti di indicare molto chiaramente sul tuo sito quali sono i servizi pet friendly o meno, in modo da essere del tutto trasparenti con gli ospiti. Il che non vuol dire proporsi come hotel pet friendly, ma solo dedicare una pagina all’argomento.
Se siete stati così bravi con i vostri clienti ordinari e anche con quelli accompagnati da un animale, non vedo perchè dobbiate temere di perdere la vostra brand reputation.
Commento da Zeno Govoni — 24 Gennaio 2013, alle ore 11:08
Si si, abbiamo segnalato bene sia sul nostro sito e anche nelle descrizioni che sono sulle Olta, i servizi a disposizione per i cani e ciò che possiamo offrire. Ti assicuro che quello che ti ho raccontato corrisponde alla verità, io ho fatto la scoperta attraverso Google Allert per il mio hotel. Certo, sono pochi a preoccuparsi per essere in una classifica top ten che ti può solo fare pubblicità gratuita, ma voi lo sapete bene cosa vuol dire brand reputation e da dove nasce. E io cerco di curarla molto bene. Ecco ti posso dire che dopo questa scoperta ho deciso di creare un punto per abbeverare i cani fuori dall’hotel con un espositore particolare e una ciotola così da stimolare anche a fare una foto e postarla sul web, a disposizione sia di eventuali Ospiti con cani sia per chi passa davanti all’albergo.
Commento da marghe — 25 Gennaio 2013, alle ore 09:08
Zeno credo che a questo punto possiate cercare solo di sfruttare la situazione a vostro vantaggio. E’ ovvio che poi accoglierete gli animali solo limitatamente alle vostre possibilità, ma il fatto che siate in parte pet friendly non credo che infici la vostra buona reputazione, anzi potrebbe rendervi più umani e simpatici agli occhi della vostra clientela. Da quanto ho capito, il fatto che ci sia qualche cane nella struttura non ha mai dato fastidio agli altri ospiti, dunque fossi in voi non mi preoccuperei più di tanto. L’importante, come ho detto, è essere onesti e dichiarare apertamente i vostri servizi per chi viaggia con amico a quattro zampe al seguito. Spero di esserti stata utile! 😉
Commento da Zeno Govoni — 25 Gennaio 2013, alle ore 11:18
Assolutamente SI !!! grazie 🙂