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Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico

QNT Hospitality - Soluzioni web per il turismo
 
Monday 13 January 2025

ETTSA: le prenotazioni dirette costano quanto quelle indirette. Ma è davvero così?

leggi l’articolo completo...I costi sostenuti per spostare le prenotazioni sul canale diretto sono marginali o addirittura negativi in termini di revenue per l’hotel.” Questo è quello che sostiene la ETTSA in unno studio appena pubblicato. Un’affermazione forte ma soprattutto molto discutibile.

La European Technology and Travel Services Association (l’associazione degli intermediari) si fa forte di uno studio commissionato a un gruppo di economisti specializzati nel settore, ma la nostra esperienza ci mostra che le prenotazioni dirette nella maggior parte dei casi sono meno costose di quelle indirette.

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Addio Rate Parity anche in Italia: minaccia o opportunità?

leggi l’articolo completo...Il Ddl Concorrenza è stato approvato dal Senato con 146 sì e 113 no il 2 agosto 2017, in via definitiva e dopo un iter normativo durato 894 giorni.

Ottimo risultato per Federalberghi che ha sempre creduto in questa crociata.

Il decreto, ora legge, mette finalmente al bando le tanto famigerate clausole di rate parity nei contratti tra OTA e hotel. Un piccolo passo avanti per gli hotel? Certamente.

Una grande sconfitta per le OTA? Non esattamente.

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Hotel italiani a un passo dall’abolizione dell’obbligo di mantenere la rate parity con le OTA

Abolizione rate parity italia - ddl concorrenzaZitta zitta, la norma che sancisce la fine dell’obbligo di rate parity all’interno dei contratti tra OTA e hotel, è quasi giunta all’approvazione.

Il Ddl Concorrenza infatti ha appena ottenuto il favore del Senato e manca giusto un ultimo passaggio per renderla effettiva.

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Rate Parity: l’Austria e la Nuova Zelanda si pronunciano – l’Italia resta in forse

A pochi giorni di distanza arrivano due verdetti contrastanti sulla rate parity nel settore alberghiero.

Da un lato l’Austria accoglie la richiesta di eliminare l’obbligo della parità tariffaria nei contratti con i portali. Dall’altro la Nuova Zelanda dichiara che non c’è bisogno di arrivare a tanto e accetta le condizioni più blande che le OTA avevano concesso anche all’Europa.

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Le maglie della Rate Parity si allargano anche in Australia

Il vento che soffia contro le clausole della rate parity nei contratti tra OTA e hotel non cenna a diminuire. Ogni giorno che passa, sembra preannunciare un cambiamento epocale da cui non si può tornare indietro.

Se prima la questione rate parity riguardava solo USA e Europa, adesso anche gli alberghi australiani rivendicano la loro piena indipendenza nelle questioni tariffarie. E sia Booking che Expedia stanno scendendo a patti per ammansire le autorità dell’antitrust.

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Anche l’Austria propone una legge per abolire l’obbligo di rate parity nei contratti tra OTA e hotel

Le clausole di rate parity non hanno vita facile di questi tempi: anche in Austria il governo si sta battendo per toglierla di mezzo dai contratti tra portali turistici e alberghi.

Se anche l’Austria – magari insieme all’Italia – riuscisse nel suo intento, gli hotel di mezza Europa sarebbero fuori dalla morsa della rate parity e forse potrebbero concordare con i portali soluzioni più vantaggiose.

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Abolizione della Rate Parity dai contratti OTA: nuovo passo avanti!

L’articolo 50 del Ddl Concorrenza, che vieta l’imposizione della clausola di Rate Parity nei contratti tra le OTA e gli hotel italiani, presto potrebbe essere legge.

Nella seduta pomeridiana del 22 giugno infatti, l’articolo che riguarda la Parità Tariffaria ha superato un nuovo step burocratico: l’approvazione da parte della 10ᵅ Commissione del Senato, che si occupa di industria, commercio e turismo. Ma non tutti credono che questo aiuterà i consumatori a fare scelte migliori.

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Le OTA al Parlamento italiano: vietare la rate parity è illegale e rende impossibile operare

leggi l’articolo completo...Le OTA si sentono a rischio. Per questo la Ettsa, l’Associazione europea delle OTA e dei GDS, ha ufficialmente chiesto al Parlamento italiano di abrogare la legge nel Ddl Concorrenza che vieterebbe la clausola della rate parity nei contratti con le OTA.

Secondo la Ettsa la legge minerebbe il business stesso dei portali e in più sarebbe “incompatibile con i Trattati UE e le regole sulla concorrenza dell’Unione europea.” Ma aspettate un momento: non sono esattamente gli stessi motivi per cui, secondo gli hotel, la clausola rate parity dovrebbe essere vietata?!

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Rate Parity: entro gennaio via la parità tariffaria dalla Germania

leggi l’articolo completo...L’Europa preme per un cambiamento dei termini relativi alla rate parity che regolano il rapporto tra OTA e hotel. Il 23 dicembre scorso anche l’antitrust della Germania si è pronunciato a favore di una maggiore libertà di gestione dei prezzi da parte delle strutture ricettive.

A finire nel mirino delle Authority è stato Booking.com e presto potrebbe essere la volta di Expedia.

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Rate parity: cosa cambia se l’abolizione diventa definitiva?

leggi l’articolo completo...Ad un mese dall’approvazione in Parlamento del Ddl Concorrenza, con il quale verrebbe abolita la rate parity anche in Italia, ci si chiede che cosa cambierà nella distribuzione dell’hotel.

In attesa del verdetto da parte del Senato, Duccio Innocenti, GM di Simple Booking e QNT Hospitality, ha detto la sua.

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Abolizione della rate parity per gli hotel: il Parlamento italiano vota sì

leggi l’articolo completo...Dopo l’abolizione in Francia e le forti pressioni di Federalberghi, ieri è stato votato in Parlamento il Ddl Concorrenza per la “nullità delle clausole contrattuali che vietano alle imprese ricettive di offrire prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli praticati da piattaforme di distribuzione online.” L’emendamento al disegno di legge è stato approvato dalla Camera dei Deputati con 434 voti favorevoli e 4 contrari.

La Camera approva la norma che elimina la parity rate. Francia e Italia insieme per tutelare concorrenza e albergatori dai colossi del web.” Così il Ministro Dario Franceschini annuncia su Twitter quella che potrebbe essere la svolta epocale del Turismo anche in Italia.

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