Il Garante della privacy austriaco ha emesso una condanna nei confronti di Big G.
Da lunedì 10 gennaio sono operative le nuove linee guida per i cookie, predisposte dal Garante per la privacy, con i quali dovrà confrontarsi anche il settore alberghiero.
Ci siamo. Il terzo e ultimo atto della proposta di legge per la difesa della sicurezza dei dati sensibili, voluta dal Comitato centrale del Congresso nazionale del Popolo cinese, è andato in archiviazione con l’approvazione della Data Security Law il primo settembre.
Un nuovo capitolo si aggiunge alla vicenda privacy che coinvolge l’universo Facebook.
Il garante della privacy irlandese ha infatti corrisposto una multa di 225 milioni di euro a WhatsApp, il sistema di messaggistica istantanea più utilizzato in Italia.
Facebook non si ferma più. Alle ultime novità se ne aggiunge un’altra, annunciata ufficialmente martedì 6 luglio. Si tratta di “Bulletin”, la piattaforma di newsletter integrata nel social blu, attualmente in fase beta.
Dietrofront, cambio di marcia. Google ha deciso che non interverrà sul sistema dei cookie di terze parti fino al 2023, facendo slittare di un anno la decisione presa inizialmente.
Max Schrems, attivista austriaco, sta portando avanti la sua battaglia contro le condizioni contrattuali imposte dal gigante blu a tutti coloro che si registrano sul social network. Nello specifico, sul banco degli imputati è finita la condivisone dei dati acquisiti e condivisi con terze parti.
I cambiamenti introdotti recentemente da Apple per la tutela della privacy, stanno pesando in modo considerevole sulle strategie di advertising dei grandi colossi come Google e Facebook.
Viste anche le indagini portate avanti dal governo degli Stati Uniti e dalla Commissione Europea per la verifica del rispetto delle norme per la protezione e la trasparenza dei dati, il gigante di Mountain View sta investendo in progetti innovativi che gli consentano di mantenere il tracciamento online degli intenti, senza però utilizzare i cookies. leggi l’articolo completo…
La tutela della privacy è un emblema di Apple. E’ un aspetto su cui ha sempre investito, tanto anche da opporsi alla lettura dei dati crittografati degli iPhone, in indagini riguardanti casi di sospetto terrorismo.
E questa volta non è da meno, ma sembra che lo faccia per coltivare i propri interessi e farsi spazio tra i colossi della ricerca online e del marketing social. Cosa sta escogitando ultimamente? Ce la farà a boicottare Google e Facebook? leggi l’articolo completo…
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