Hotel web marketing: l’arte di vendere… senza vendere!

leggi l’articolo completo...Se c’è una cosa che non sopporto è entrare in un negozio ed essere assalito dal commesso che tenta a tutti i costi di farmi comprare qualcosa e che mi sobilla con le nuove offerte disponibili. State certi che la mia reazione a questo tipo di approccio è la fuga immediata senza neanche dare un’occhiata.

La stessa cosa accade online: una comunicazione volta alla vendita troppo aggressiva da parte del vostro hotel, può spaventare gli utenti. Per quanto possa apparire una contraddizione, se volete vendere, evitate di vendere!

Facendo web marketing per gli hotel, ho capito che gli utenti vanno conquistati con il valore, più che urlando sconti e offerte speciali, per quanto anche queste leve giochino un ruolo chiave nella promozione.

Per ogni cosa c’è un momento e un luogo giusto e non sempre è il momento di vendere.

4 Casi in cui non dovete pensare solo a vendere

Vedere il vostro cliente come una carta di credito pronta a effettuare una transazione non è il miglior modo per fare ospitalità, né per vendere.

Prima di tutto ricordate che il vostro cliente è una persona in cerca di un’esperienza: un momento di relax, un’avventura, un regalo prezioso, un’occasione di apprendimento. Dimostrate ai vostri clienti che capite questa esigenza dando loro quello che cercano:

1. Il sito ufficiale non è una televendita

Siamo tutti d’accordo che il sito sia fatto apposta per vendere… ma c’è modo e modo. Verso il sito si concentrano tutti gli sforzi di marketing per aumentare le prenotazioni dirette, ma proprio per questo, qui è necessario non solo vendere, ma supportare con consigli, informazioni, dettagli, tutte le fasi del processo di prenotazione.

Evitate i toni da televendita, le banali descrizioni e i testi pieni zeppi di parole chiave, ma create testi pensati e equilibrati, che facciano volare la fantasia del vostro cliente e che valorizzino con sincerità e sobrietà la USP del vostro hotel.

Poi ovviamente date spazio e mettete in evidenza una bella sezione che ospiti le vostre offerte speciali e i pacchetti in corso, con il relativo link diretto alla prenotazione.

2.Social Network per coinvolgere

I social network, come Facebook e Twitter, non sono una piattaforma di vendita online, ma uno spazio pensato per farvi conoscere e per creare engagement. Chi vi segue su Facebook lo fa perché vuole capire chi siete e stabilire un contatto con il vostro hotel. Non per ricevere offerte speciali in continuazione: per quello c’è Groupon!

Sui social media dovete valorizzare la vostra “unique selling proposition”, far percepire il vostro valore ai clienti e far nascere in loro il desiderio di venirvi a trovare.

Saltuariamente potete parlare anche delle vostre offerte, ma che non divengano il tema principiale. Se proprio volete far in modo che anche Facebook sia un canale di vendita, utilizzate delle tab indipendenti, ad esempio una dedicata al vostro booking engine, oppure una dove promuovere l’iscrizione alla pagina offrendo un piccolo sconto ai vostri fan. L’importante è evitare che la vostra bacheca si riempia di offerte speciali come fossero spam.

Uno dei nostri clienti, l’Hotel Monsignor della Casa, ha una pagina Facebook dove posta immagini, recensioni e altri consigli sul Mugello. L’engagement è ottimo e questo influisce positivamente anche sul sito ufficiale: come vedete nell’ultimo periodo Facebook è la quarta fonte referral di visite:

Facebook ha contribuito indirettamente a 11 conversioni e direttamente a 9 conversioni, anche se l’hotel soltanto raramente mette a conoscenza delle proprie offerte sulla pagina ufficiale:


(passa il mouse sull’immagine per ingrandirla)

Stessa cosa vale per Twitter: continuo a vedere bacheche cariche di offerte speciali, senza alcun accenno a una conversazione o ad informazioni di valore. Eppure Twitter si è dimostrato una risorsa vincente soprattutto come supporto ai clienti e Customer care. Non snaturate questo canale e non lo rendete solo una bacheca di offerte speciali.

3. Campagne PPC: quando l’emozione vince sullo sconto

Quando promuovete il vostro hotel attraverso una campagna PPC, non pensate soltanto a sconti, a offerte speciali e a servizi gratuiti, ma puntate sull’engagement e le emozioni.

Se un utente è in fase decisionale e vuole quindi prenotare, sarà maggiormente attratto da un’offerta speciale, ma se è in fase di progettazione e magari è solo a caccia di idee e di stimoli, un annuncio che punta sull’emotività riscuoterà più successo.

Così facendo in molti casi i nostri clienti hanno ottenuto sia un ottimo CTR che conversioni. Qui si gioca sull’immaginazione, sulla suggestione, si investe sui sogni.

Se volete però che i vostri annunci vendano davvero, ricordate di essere onesti: non promuovete sconti che poi, una volta sul sito, non farete, o tariffe più basse rispetto a quelle del vostro booking. Quello che l’utente vede sull’annuncio, dovrà trovarlo anche sul sito, si che si tratti di emozioni, che di sconti.

4. Il blog: un regalo disinteressato

Se avete deciso di aprire un blog per la vostra struttura, dovete farlo non per aumentare le vendite, ma per portare del vero valore ai vostri clienti (oltre che per fare un po’ di sano SEO). Per creare engagement e fiducia con i potenziali ospiti, dovete essere pronti a dare anche senza ricevere. Solo così l’utente si fiderà di voi e capirà che oltre ad essere un’ottima risorsa di informazioni, potreste essere anche un ottimo ospite in caso di vacanza.(vedi articolo: Le 5 domande fondamentali da porsi prima di aprire un blog per l’hotel).

Spesso è proprio nel momento in cui si cessa di tentare a tutti i costi di vendere e ci si concentra sulle esigenze degli ospiti, che si riesce a convertire di più e a incrementare le prenotazioni. A voi non è mai capitato?