Super Green Pass, cosa cambia per il mondo dell’hospitality

Super Green Pass, cosa cambia per il mondo dell'hospitality

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il cosiddetto ‘Super Green Pass’, una versione rinforzata della tradizionale certificazione verde, riservato solamente a persone completamente vaccinate e guariti da Covid.
Capiamo meglio cosa cambierà nel mondo dell’ospitalità italiana.

Il nuovo Green Pass “rinforzato” entrerà in vigore il prossimo 6 dicembre e si configura come uno strumento atto a preservare la stagione invernale, soprattutto in vista delle festività natalizie, periodo particolarmente fiorente per il settore turistico.

I contagi, infatti, sono di nuovo in aumento e, nonostante in Italia i dati non siano estremamente preoccupanti, non si può dire lo stesso del resto d’Europa, dove si stanno implementando nuovamente chiusure e restrizioni. Per evitare una situazione simile anche nel nostro Paese il Presidente Draghi, insieme al Consiglio dei Ministri, ha deciso di introdurre questa nuova normativa.

 

Cosa cambia con il Super Green Pass

 

Il nuovo Super Green Pass non va a sostituire la certificazione verde tradizionale, bensì va ad affiancarla e a “rafforzarla”, soprattutto in presenza di zone gialle o arancioni.

Il Green Pass classico subirà principalmente due variazioni: verrà ridotto di validità da 12 a 9 mesi e sarà esteso a nuove categorie, come il trasporto pubblico e gli alberghi. Continuerà inoltre a servire per entrare nel luogo di lavoro.

Parallelamente, il nuovo certificato ‘rinforzato’ sarà essenziale per accedere a tutte quelle attività che in zona gialla sono soggette a restrizioni, come spettacoli, eventi sportivi, ristorazione al chiuso, feste e discoteche e cerimonie pubbliche. In caso di zona arancione consentirà di bypassare qualsiasi limitazione o restrizione.
Inoltre, dal 6 dicembre 2021 al 15 gennaio 2022, il Super Green Pass sarà necessario anche in zona bianca.

 

La nuova situazione negli alberghi

 

Il nuovo provvedimento del Governo introduce cambiamenti anche per il mondo turistico. Se fino ad oggi il Green Pass tradizionale era richiesto solo per accedere a zone specifiche degli hotel, come piscine o saune, ora sarà un requisito essenziale per poter soggiornare in albergo.

Questo significa che si potrà pernottare in hotel solo se completamente vaccinati con entrambe le dosi o se in possesso di tampone negativo, effettuato nelle ultime 48 ore. Ugualmente, se fino ad oggi si poteva accedere liberamente al ristorante di un hotel, nel caso si fosse ospiti della struttura, dal prossimo 6 dicembre servirà il Green Pass anche in questo caso.

 

La reazione del settore hospitality

 

Come riporta Repubblica, dalle principali organizzazioni degli albergatori arrivano i primi allarmi.

Da una parte, Confindustria Alberghi si rivela preoccupata per eventuali disdette di famiglie che viaggiano con bambini piccoli. È molto probabile infatti che non si riuscirà a vaccinare tutti i più piccoli entro Natale, qualora l’obbligatorietà del vaccino venga estesa anche a loro. Inoltre, i genitori sarebbero comunque costretti a fare ogni due giorni tamponi per i figli dopo i 12 anni. Questo potrebbe scoraggiare molte famiglie a spostarsi, preferendo rimanere a casa ed evitare la trafila burocratica.

Il secondo allarme proviene da Federalberghi, che ritiene che il provvedimento vada a svantaggio degli hotel, rispetto alle altre strutture ricettive. Il settore alberghiero è già stato duramente colpito dalla pandemia, sia perché molti hotel hanno dovuto chiudere durante i vari lockdown, sia perché in fase di pandemia molti viaggiatori hanno ritenuto più sicuro affittare un appartamento che soggiornare in albergo.

È chiaro che la decisione del Governo di introdurre il Super Green Pass mira ad evitare una chiusura delle attività, in modo che non ci siano ulteriori ripercussioni sul mondo dell’hospitality. D’altra parte, bisognerà vedere se la nuova certificazione verde sarà considerata come un incentivo a spostarsi durante le festività in maggiore sicurezza, o se causerà maggiore incertezza nei viaggiatori.