Business travel, massima ripresa entro il 2027

leggi l’articolo completo...È ufficiale, il turismo congressuale è finalmente tornato. La Global Business Travel Association ha infatti previsto una solida ripresa della spesa globale per i viaggi d’affari, che raggiungerà circa 1.800 miliardi di dollari entro il 2027.

Dopo il crollo sperimentato in pandemia, la spesa per i viaggi business è di nuovo aumentata del 47% a livello mondiale, raggiungendo un totale di 1.300 miliardi di dollari nel 2022. Un recente report redatto dalla GBTA (Global Business Travel Association), in collaborazione con Visa, ha previsto un’ulteriore crescita del 32% nel corso del 2023.

La ripresa sarebbe da attribuire a una serie di fattori quali la domanda repressa, le condizioni economiche globali più favorevoli e una recessione che – nella pratica – ancora non si è verificata.

 

Ripresa graduale ma sostenuta

 

La pandemia ha avuto un forte impatto sul turismo congressuale con restrizioni, chiusure e notevoli cambiamenti tra le priorità delle aziende. Dopo un periodo di relativa ripresa, ci si aspettava una nuova situazione di stallo causata dalla previsione di una recessione mondiale. Tuttavia, i fattori che avrebbero dovuto frenare il business travel non si sono manifestati concretamente, prospettando al contrario un futuro in crescita.

Ciò che ha contribuito maggiormente a una nuova apertura di questo settore è stato il progresso nella lotta al Covid-19. Infatti, i principali fattori di stabilizzazione del trend negli ultimi sei mesi sono stati il ritorno delle riunioni e degli eventi in presenza e la ripresa dei viaggi a livello internazionale.

La spesa globale per i viaggi d’affari dovrebbe quindi recuperare il target pre-pandemia di 1.400 miliardi di dollari entro il 2024 e crescere fino a 1.800 miliardi entro il 2027.

 

Crescita per aree geografiche

 

I ritmi di ripresa del business travel variano da regione a regione. Nel 2022 l’area con la crescita più rapida è stata l’Europa occidentale, seguita dal Nord America e dall’America Latina. Diversamente, l’Europa orientale sta vivendo una situazione di incertezza dovuta alle conseguenze della guerra in Ucraina.

La regione che più delle altre è in affanno è l’area Asia-Pacifico, a causa dell’apertura tardiva dell’economia cinese. Nel 2022, infatti, la spesa della Cina per il turismo congressuale è diminuita del 4,6%, declassando il Paese al secondo posto nel mercato mondiale del business travel per la prima volta dal 2014. Tuttavia, si prevede che la Cina tornerà ai suoi massimi entro la fine dell’anno.

 

Il successo del bleisure

 

L’82% degli intervistati dalla GBTA ha dichiarato che i viaggi d’affari sono molto (48%) o moderatamente (34%) utili nel raggiungere i propri obiettivi aziendali.

Sempre più in voga sono i viaggi bleisure, ovvero spostamenti che combinano esigenze lavorative con giorni di vacanza. Il 42% dei sondaggiati, infatti, è solito aggiungere qualche giorno di svago ai propri impegni aziendali. Inoltre, il 79% di questi sceglie di soggiornare nella stessa struttura ricettiva, sia per la parte di viaggio business, che per il periodo extra di relax.

 

Tendenze future e fattori di incertezza

 

Sebbene si prospetti un futuro promettente, fattori quali il remote working, le nuove tecnologie e l’attenzione alla sostenibilità potrebbero ritardare il periodo di ripresa.

Un altro potenziale fattore di freno potrebbe essere l’aumento dei costi. Negli Stati Uniti si stima una spesa media di 1.018 dollari a persona per ogni viaggio. Il costo dell’alloggio si attesta sui 391 dollari, mentre cibo e bevande ammontano a 189 dollari. Completano l’importo le spese per gli spostamenti in aereo (182 dollari) o via terra (136 dollari), più altre voci varie ed eventuali (120 dollari).

Un’indagine di Cvent Corporate Travel Manager rivela che l’aumento dei costi è la preoccupazione principale per il 65% dei business travelers, percentuale che sale al 73% per i travel manager in Francia e nel Regno Unito. Diventa pertanto importante trovare soluzioni che riducano al minimo i costi, ma senza rinunciare del tutto agli spostamenti.

Secondo voi, quale futuro si prospetta per il turismo business? Quali strategie adotteranno le aziende per promuovere gli spostamenti, senza incidere eccessivamente sui costi?