L’AI di Google cambia il volto dei viaggi: cosa aspettarsi dopo il Google I/O 2025
29 Maggio 2025Il Google I/O 2025 ha rappresentato una svolta per il settore dei viaggi.
Non si è trattato solo della presentazione di nuove tecnologie, ma dell’inizio di un profondo cambiamento nel modo in cui i viaggi sono progettati, vissuti e raccontati. L’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo centrale, trasformando radicalmente l’interazione tra viaggiatori, strutture ricettive e strumenti digitali.
Fino a ieri, abbiamo misurato il successo online di un hotel o un’esperienza turistica attraverso la visibilità sui motori di ricerca, la presenza sui portali OTA o l’efficacia del sito web. Oggi, invece, sta emergendo un nuovo interlocutore: l’assistente digitale.
Il viaggiatore del futuro non cercherà più manualmente la soluzione migliore, ma si affiderà a un’intelligenza artificiale capace di interpretare le sue esigenze, proporre pacchetti su misura, confrontare offerte e prenotare in autonomia. Per voi operatori del settore questo implica la necessità di ripensare radicalmente il vostro modo di comunicare e farvi trovare sul web.
Ma andiamo con ordine, analizziamo i cambiamenti più significativi che dobbiamo aspettarci, a partire da un articolo di Phocuswire.
Dall’assistente vocale all’agente AI: l’evoluzione intelligente
Tra le innovazioni più significative emerse durante il Google I/O spicca il concetto di “AI agentica”: una nuova generazione di assistenti virtuali che non si limita più a rispondere a domande semplici, ma è in grado di portare a termine compiti complessi. Organizzare un viaggio completo — dalla scelta del volo alla selezione dell’hotel, passando per attività ed esperienze — diventerà un processo interamente gestito dall’AI
Immaginate di voler andare a Kyoto in autunno. Basterà scrivere un prompt simile a “Viaggio a Kyoto a novembre con esperienze gastronomiche e visite ai templi, partenza da Milano, budget medio”. L’agente analizzerà le opzioni più rilevanti e costruirà un itinerario completo, pronto per essere prenotato con un solo clic. Tutto questo in pochi secondi, senza passare ore tra blog, recensioni e motori di ricerca.
Google Flights e Hotels diventano proattivi
Le piattaforme Google Flights e Google Hotels si stanno evolvendo da strumenti di confronto a veri e propri assistenti di viaggio. Grazie all’integrazione con modelli AI avanzati, sono ora in grado di anticipare bisogni e preferenze, offrendo suggerimenti dinamici e personalizzati. Non si limitano più a segnalare quando conviene prenotare, ma propongono soluzioni complete: voli consigliati in base alla flessibilità dell’utente, hotel vicini ai luoghi di interesse già esplorati, eventi locali durante il soggiorno.
Questa capacità predittiva si traduce in un’interfaccia più utile e trasparente, capace di spiegare il motivo di ogni suggerimento, stimare l’evoluzione dei prezzi e guidare le scelte con maggiore consapevolezza. È un passo importante verso un’esperienza di viaggio più fluida, meno dispersiva e più centrata sull’utente.
Una pianificazione che parla come noi
Uno degli aspetti più rivoluzionari introdotti da Google è l’interazione conversazionale avanzata. Non è più l’utente a dover imparare a usare il linguaggio delle piattaforme, ma è l’assistente a comprendere quello naturale. Il tono è quello di una vera conversazione, dove si possono esprimere desideri e preferenze in modo libero, anche senza termini tecnici
Un esempio? “Vorrei fare una vacanza rilassante di cinque giorni in un posto caldo, ma senza spendere troppo”. L’AI interpreterà il contesto, terrà conto del meteo stagionale, dei tassi di cambio, della disponibilità dei voli e delle vostre abitudini, per restituire una rosa di proposte realistiche e pertinenti. Si tratta di un’evoluzione che rende la pianificazione accessibile anche a chi non è esperto di viaggi o strumenti digitali.
AI Mode e Deep Search: la ricerca si personalizza
Altra novità chiave è l’introduzione della scheda AI Mode, una nuova modalità di ricerca accanto alle classiche “Tutti”, “Immagini” e “Video”. In questa sezione, Google risponde in modo discorsivo e personalizzato a domande complesse, costruendo risposte contestualizzate anziché offrire semplici elenchi di link.
Ma è con la funzione Deep Search, in arrivo entro l’estate, che l’esperienza si fa ancora più sofisticata: l’AI potrà accedere (previo consenso) ai dati personali dell’utente, come quelli contenuti in Gmail o Google Docs, per offrire risposte perfettamente allineate alle sue esigenze e preferenze. Un’intelligenza artificiale che non solo risponde, ma prevede, suggerisce, guida.
Per chi lavora nel turismo, questo significa che la visibilità non dipenderà più solo dall’uso di parole chiave efficaci, ma dalla capacità di offrire contenuti realmente utili, ben strutturati e facilmente interpretabili dall’AI.
Un nuovo ruolo per le imprese del turismo
Le implicazioni per chi opera nel travel sono profonde. Non basta più essere visibili agli occhi dei clienti: occorre essere rilevanti anche per gli algoritmi. Le descrizioni delle strutture devono essere chiare, complete, e facilmente comprensibili per un’intelligenza che funziona come un viaggiatore iperconnesso, ma con una memoria infallibile.
Significa anche rendere disponibili informazioni in formato strutturato, ottimizzare i contenuti per la lettura automatica, facilitare l’integrazione di esperienze e servizi nei pacchetti proposti dagli agenti AI. Chi si adatta a questa nuova logica, sarà premiato in termini di visibilità, interazioni e, soprattutto, prenotazioni.
Il Google I/O 2025 ci mostra un futuro del turismo sempre più guidato dall’intelligenza artificiale. Un futuro dove la relazione con l’ospite diventa più diretta, personalizzata e istantanea. E dove il successo di un hotel, di una destinazione o di un’esperienza dipenderà dalla sua capacità di essere letta, capita e proposta da strumenti digitali sempre più evoluti.
Per i viaggiatori, si apre una nuova stagione fatta di itinerari pensati su misura, conversazioni naturali con assistenti digitali e decisioni semplificate. Per gli operatori, invece, è tempo di investire in contenuti intelligenti e in strategie capaci di dialogare con questa nuova generazione di viaggiatori e di algoritmi.
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