Il Vostro hotel è stato rifiutato da Booking.com? Non portate abbastanza valore…

Affiliazione Booking.com“Gentile Albergatore, La ringrazio per aver effettuato la registrazione della sua struttura su Booking.com. Mi spiace informarLa che purtroppo non possiamo accettare la Sua richiesta d'inserimento in quanto l'albergo non possiede uno o più dei requisiti considerati da noi indispensabili per la collaborazione.”

I requisiti ufficiali richiesti da Booking.com per l’inserimento di un hotel sono già noti:

– numero di camere adeguato
– accettazione delle più diffuse carte di credito
– essere in possesso di un numero di partita IVA
– localizzazione in una zona nella quale non abbiamo alberghi a sufficienza rispetto alla domanda

Ma quali sono i veri motivi, legati alla gestione commerciale del portale, per cui un hotel può essere rifiutato? Le spiegazioni arrivano direttamente da Andrea D'Amico, il responsabile Italia di Booking.com, intervenuto sul forum di web marketing turistico di Giorgio Taverniti…


Queste le parole di D’Amico:

Ci piacerebbe mettere sul nostro sito tutte le strutture che mostrano interesse per il nostro servizio ma siamo costretti a fare una selezione per 4 ragioni fondamentali:

– l'altissima mole di richieste di adesione che riceviamo ogni giorno;
la necessità che ogni struttura aggiunta aumenti il numero di prenotazioni su una destinazione e non vada semplicemente a diluire tra più alberghi lo stesso volume d'affari;
– le strutture affiliate devono ricevere un congruo volume di prenotazioni altrimenti perdono interesse nei confronti del nostro servizio;
– la strutture affiliate devono avere dei requisiti minimi (ad esempio accettare carte di credito) onde evitare lamentele da parte dei nostri clienti.

La nostra politica, quindi, cercando di coniugare gli interessi degli alberghi con quelli dei nostri utenti, varia da destinazione a destinazione e può cambiare da un momento all'altro in base agli andamenti del mercato

Detto questo, è ovvio che a parità di condizioni un albergo con 50 camere abbia più possibilità di essere accettato di un piccolo b&b perchè si presume che possa garantirci più disponibilità (non è sempre vero).

Il secondo punto della lista di Andrea D'Amico è fondamentale. Mentre alla nascita questo tipo di portali accettano qualsiasi struttura ricettiva, in un secondo momento, se il portale ha successo come nel caso di Booking.com, nascono degli equilibri sottili fra il desiderio di non rifiutare troppe strutture ricettive (con conseguenti problemi per il Brand) e la necessità di portare avanti strategie prettamente commerciali che favoriscano alcuni hotel rispetto ad altri. Chiaramente la seconda tendenza vince sulla prima.

Booking.com deve valutare se l’inserimento di un nuovo hotel porta con sé del valore ed aumenta la revenue generata totale per la località, o –semplicemente- aumenta la competizione e diluisce i ricavi dei singoli hotel.

Segue logicamente che per le piccole località con bassa concentrazione di strutture ricettive on-line l’inserimento è più probabile (è facile aggiungere valore al totale delle prenotazioni), mentre è più complicato nel caso di grandi località con target internazionale (dove il piccolo hotel lascia inalterate le prenotazioni totali generate e fa diminuire le prenotazioni ricevute dalle strutture ricettive già presenti nella lista di Booking.com).

La possibilità di inserimento dell’hotel su Booking.com per le grandi località turistiche è sensibilmente ridotta ed i nuovi hotel devono differenziarsi, portare un valore in più all’offerta che riguarda la destinazione.

In questo articolo abbiamo parlato di Booking.com, ma tutti i principali portali di intermediazione internazionali seguono questo meccanismo per decidere se accettare o meno la richieste di inserimento di un nuovo hotel.

>> Seguite anche questa interessante discussione su un hotel bannato da Booking.com