L’Italia torna ed essere protagonista dello shopping tourism

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Dopo due anni di fermo a causa della pandemia, riparte in Italia lo shopping tourism, con una spesa media pro-capite al di sopra delle aspettative.

Il 2022 è l’anno del ritorno del travel in tutte le sue sfaccettature, lo confermano i dati raccolti da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza nella macro-industria turistica.

In occasione della nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor, la società veneziana ha presentato un’indagine svolta su un campione di 300 turisti stranieri, rilevando come la metà di essi sia motivata prevalentemente dallo shopping nella scelta del Belpaese come destinazione per le proprie vacanze. Non solo, la spesa media dei turisti stranieri in Italia sembra superare le migliori previsioni che potessimo augurarci, arrivando a 100 € giornalieri pro-capite.

 

I fattori che influenzano la scelta della destinazione

 

Cosa influenza prevalentemente il turista shopping al momento di scegliere la destinazione?.

Secondo l’indagine di Risposte Turismo, il primo fattore che viene preso in considerazione è la presenza di sconti, saldi e promozioni (60%), seguito dall’offerta commerciale della meta scelta (34%) e dai servizi che la destinazione offre a chi la visita, come trasporti, app dedicate e mappe (27%).

Inoltre, i sondaggiati sembrano apprezzare anche la vicinanza della loro meta ad attrazioni particolari da visitare insieme alla presenza di prodotti unici, tipici di quella zona geografica.

 

Le mete italiane più gettonate

 

Tra le mete privilegiate del Belpaese per il turismo legato allo shopping, troviamo Milano in pole position. La città meneghina, infatti, è apprezzata dai viaggiatori stranieri tanto quanto le grandi capitali internazionali come Londra, New York e Parigi.

Nella lista dei desideri di questa categoria di vacanzieri, non mancano poi Roma e Venezia, città particolarmente ambite dagli stranieri, ma anche dagli italiani.

Per quanto riguarda il campione di intervistati che non si è mai spostato per ragioni legate allo shopping, il 14% ha indicato nel fare acquisti una delle attività prevalenti nel corso del soggiorno, dimostrando dunque la forza generale del binomio turismo e shopping tra la domanda.

D’altra parte, gli operatori del retail confermano i dati promettenti dell’analisi di Risposte Turismo, evidenziando come tra i loro clienti una media di tre su quattro sono proprio turisti. In particolare, 9 negozianti su 10 sottolineano ottime prospettive verso il 2023, con un 44% che dichiara una situazione positiva e confida possa migliorare ulteriormente il prossimo anno.

 

La nazionalità degli shopping tourists e i loro desideri

 

Tra i turisti stranieri maggiormente presenti nei negozi delle grandi città del Belpaese prevalgono gli statunitensi (32%), seguiti da francesi (25%), tedeschi (22%) e inglesi (8%).

Stando a quanto riportato dai negozianti, rispetto al 2019, le abitudini del turista sono cambiate. Il viaggiatore del post-Covid, pur avendo un potere di acquisto inferiore al pre-pandemia, richiede comunque esperienze più genuine, come l’acquisto di prodotti originali e personalizzati, specialmente se creati da artigiani locali. Proprio per sfruttare questa nuova grande opportunità, gli operatori del settore turistico dovranno dimostrare di essere aggiornati e sensibili rispetto alle richieste e preferenze dei viaggiatori internazionali, facendo sì che l’intero comparto possa beneficiare di una maggiore presenza di vacanzieri sul suolo italiano.

E voi cosa pensate dello “Shopping Tourism”? Ritenete che possa avere il potenziale individuato da Risposte Turismo? Fateci sapere le vostre opinioni nei commenti.