Il nuovo profilo del viaggiatore culturale

leggi l’articolo completo...Chi viaggia per cultura in Italia spende di più: lo rileva Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), che evidenzia come le esperienze culturali siano al secondo posto fra le motivazioni che spingono a scegliere il Bel Paese come meta per le vacanze.

Quali sono le abitudini di consumo del turista culturale? Scopriamole insieme. 

 

2022, la cultura traina le scelte dei viaggiatori

 

L’Indagine realizzata da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio ha attenzionato i numeri del turismo culturale italiano nel corso del 2022, che ha registrato oltre 142 milioni di presenze tra strutture ricettive e alloggi privati. Gli italiani hanno contribuito per più della metà dal totale, con 78.8 milioni di presenze; quelle straniere si attestano a 63.6 milioni, riporta Il Sole 24 Ore

Chi ha scelto l’Italia lo ha fatto per scoprire le ricchezze culturali della penisola, sorpassate nella classifica dei driver decisionali soltanto dalla ricerca di mete naturali e paesaggistiche.  

Città d’arte, borghi e piccole località nelle aree interne del Paese: nel 2022 il turista culturale ha scelto di visitare posti meno conosciuti assieme ai grandi classici del repertorio turistico nostrano, almeno secondo quanto dichiarato dal 20% degli intervistati per il sondaggio. Nel 2019, avevano dichiarato le stesse preferenze di viaggio il 14.3% degli intervistati. 

Secondo Loredana Credaro, neopresidente Isnart, 1 turista su 5 è alla ricerca di nuove esperienze e destinazioni da scoprire: “Questo è un fenomeno emergente da non sottovalutare nella programmazione dell’offerta turistica locale, che ha l’obiettivo di mettere in luce anche le piccole eccellenze del territorio. Il buon rapporto qualità/prezzo è un must del turismo culturale che rappresenta un fattore decisivo di scelta per italiani e stranieri, complice anche il carovita degli ultimi mesi. La tendenza, sempre più condivisa tra la domanda turistica, è rivolta a una ricerca di qualità dell’intero sistema di offerta locale. La vera chiave di successo per una destinazione turistica italiana è da ricercare nel dialogo e nel coordinamento delle iniziative messe in campo dai vari soggetti attivi, pubblici e privati, della filiera di ospitalità allargata”

 

Identikit del viaggiatore culturale

 

Preoccupato dall’aumento dell’inflazione, presta attenzione al rapporto qualità prezzo ma non rinuncia a visitare musei e opere d’arte: così il turista culturale impatta in modo significativo sul PIL del settore. Secondo l’analisi Isnart, per l’acquisto di beni e servizi spende infatti più del turista medio italiano: 93 euro circa contro 74 euro. Nel 2019, la spesa pro capite del viaggiatore culturale era in media di 70 euro.  

Per l’alloggio, il budget è di circa 61 euro al giorno. Tra le altre spese, 26 euro sono per ristoranti e pizzerie, 21 euro per attività ricreative, 13 euro per ticket di accesso a gallerie e musei, 12 euro per l’acquisto di prodotti tipici. Chi proviene dall’estero sembra spendere di più: 28 euro in ristoranti e pizzerie, 14 euro in biglietti e card per musei. 

Il traveler che mette al centro la cultura è “web-addicted”: 1 su 2 sceglie in base a ciò che trova in rete, grazie alla capacità di internet di diffondere informazioni esperienziali e logistiche. Attenzione però a non sottovalutare anche la volontà di vivere una vacanza all’aria aperta: nel 22.2% dei casi sceglie destinazioni che alla dimensione culturale associano quella naturale.  

Giunti a destinazione, visitano le seguenti attrazioni: 

  • centri storici (35.3%); 
  • monumenti (30.1%); 
  • palazzi e castelli (28%); 
  • musei (25.3%); 
  • siti archeologici (18%); 

Il turista culturale predilige anche le escursioni a contatto con la natura (57.1%) rispetto al viaggiatore medio italiano (47%). Nel 2019, coloro che andavano in gita in vacanza erano il 30.3%: probabilmente, la pandemia ha dato impulso a questo trend. 

Il report Isnart denota un profilo del viaggiatore ricettivo ai contenuti online. Se il vostro albergo si trova vicino a una destinazione culturale d’interesse, comunicatelo sui vostri presidi digitali: potreste convincere un cliente a prenotare nella vostra struttura invece che altrove. Potete organizzare anche dei pacchetti speciali che promuovano un incontro con la cultura del luogo, come ha fatto Hotel Orto de’ Medici di Firenze con l’offerta “Più musei, meno stress”: intercetterete così le esigenze dei viaggiatori e li incentiverete a prenotare nel vostro albergo. 

Quali attività di marketing avete già implementato nella vostra struttura per soddisfare bisogni e desideri del target illustrato? Scrivetecelo nei commenti.