Trovare il modo di scalare le classifiche di TripAdvisor senza troppa fatica è un po’ come inseguire il Santo Graal. Forse è solo leggenda.
Ma oggi la Cornell University pubblica un nuovo studio che svela 3 attività per migliorare il vostro posizionamento sul Gufo e, di conseguenza, aumentare le vostre revenue, senza dover investire troppo né a livello economico né a livello operativo.
Capire dove stanno i problemi in hotel spesso è facile, se si sceglie di accogliere le recensioni online con fiducia e onestà. Un’attenta analisi, autonoma o condotta con gli appositi strumenti, permette di capire esattamente in che area ricadono le pecche: pulizia, servizio, colazione.
Ma se identificare il cosa è semplice, non lo è altrettanto capire in che misura le pecche si estendono, e soprattutto come possono essere risolte. Per saperlo, la migliore soluzione è chiedere ai clienti stessi. Ecco perché l’ideale sarebbe integrare l’analisi della reputazione online con dei questionari mirati.
Le recensioni oggi fanno il buono e il cattivo tempo in hotel, di questo siamo certi. Ma siamo altrettanto certi che molti albergatori, nonostante lo sappiano, non riescano a sfruttare pienamente le molteplici opportunità offerte dagli strumenti di brand reputation management.
Scommetto che questo riguarda anche voi: quanti rispondono puntualmente a tutte le recensioni? Quanti di voi le utilizzano per stabilire il pricing o per rendere il team più affiatato? E quanti abbinano all’analisi dei commenti dei sondaggi in hotel?
Per capire come le strutture gestiscano oggi questo lato dell’ospitalità, ReviewPro ha pubblicato il primo “Guest Satisfaction Management Barometer”, uno studio realizzato intervistando 2.788 albergatori a livello internazionale su un’ampia gamma di tematiche legate alla brand reputation.
I dati pubblicati ci dicono che molto è stato fatto, ma che c’è ancora moltissimo da fare.
L’estate sembra ormai finita da un pezzo e l’ora solare già accorcia le giornate, ma c’è chi si è rimboccato le maniche, ha raccolto migliaia di recensioni estive e le ha analizzate per capire cosa hanno detto e cosa hanno scritto i turisti in vacanza sulla Penisola.
Ne è emerso un interessante quadro, in bilico tra brillanti performance in termini di servizio e grossi scivoloni sulla connessione Wi-Fi. Curiosi di sapere i dettagli?
La colazione è meglio del Wi-Fi: lo dice un sondaggio rivolto da Hotels.com ai viaggiatori di 28 Paesi al mondo, che hanno dichiarato di preferire la colazione gratuita persino alla connessione internet. D’altronde tutti sarete d’accordo nel dire che la colazione rimane uno dei fattori centrali nella valutazione dell’hotel e occupa un posto di grande importanza all’interno delle recensioni.
Il problema è che Italiani, Inglesi, Americani, Cinesi e Brasiliani non mangiano le stesse cose. Come accontentare tutti in un colpo solo?
Di solito sono i commenti degli ospiti a farvi infuriare perché maleducati, offensivi o arroganti. Ma cosa succede se ad essere offensivo e scurrile è il manager dell’hotel che risponde alle recensioni online?
Il manager di un hotel scozzese ha dato prova delle sue pessime doti di mediatore e albergatore pubblicamente su TripAdvisor. Un buon motivo per leggere attentamente le sue risposte ed evitare di cadere nello stesso errore.
Rispondere alle recensioni dovrebbe essere da tempo una regola imprescindibile del brand reputation management. Il 78% degli utenti di TripAdvisor pensa che l’hotel che risponde online dimostri una maggior attenzione agli ospiti e il 57% dice che preferisce prenotare un hotel che risponde ai commenti.
Se prendete seriamente la gestione delle recensioni online, ricordate TripAdvisor è solo la punta dell’iceberg e che le decisioni d’acquisto dei viaggiatori si fondano su una miriade di alti siti e portali dove è possibile gestire le recensioni. Eccovi la lista completa: non vi resta che rimboccarvi le maniche…
Sui social media e sulla gestione della brand reputation dell’hotel si è detto praticamente tutto… o quasi. Leggendo gli insights del Southern Lodging Summit che si è tenuto a fine agosto a Memphis negli USA, ho raccolto alcuni validi spunti da condividere con voi.
Durante la sessione “Managing your reputation” dedicata alle best practice da seguire, emergono riflessioni che meritano un approfondimento.
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