Venezia fuori pericolo grazie alla lotta contro l’overtourism

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Venezia, celebre per i suoi canali e siti culturali, da tempo è minacciata dalle inondazioni e dal turismo di massa. A causa di queste sfide, la città rischiava di essere inserita nella “Danger List” dell’UNESCO, ovvero la lista dei patrimoni mondiali dell’umanità in pericolo.

Abbiamo già affrontato in precedenza i problemi legati all’overturism e come Venezia fosse pronta da tempo a introdurre una tassa per i visitatori che accedono alla città.
Sempre più spesso, folle disordinate di turisti minacciano i luoghi visitati, con comportamenti irrispettosi che vanno dall’accumulo di rifiuti nelle strade a ben più gravi attivi di vilipendio di monumenti d’età millenaria, come è accaduto quest’estate al Colosseo.

Un trend a nostro avviso pericoloso, che necessita di essere frenato, con strategie specifiche, sanzioni specifiche e campagne di comunicazione, sull’esempio di Amsterdam. Ci auguriamo che la situazione possa essere risolta con un turismo consapevole e sostenibile, capace di preservare la bellezza delle nostre città.

Tornando a Venezia, la scorsa settimana una nuova legge in materia è stata approvata dal consiglio comunale ed entrerà in vigore nel 2024.
Questa iniziativa ha giocato un ruolo determinante nella decisione dell’UNESCO di escludere la città dalla lista dei patrimoni mondiali dell’umanità in pericolo.

Vi raccontiamo le novità introdotte da Venezia per contrastare il turismo di massa, partendo dall’articolo di skift.

 

Aggiornamento sulla tassa d’accesso

 

Con l’obiettivo di scoraggiare l’affluenza di turisti in determinati periodi dell’anno, a partire dalla primavera del 2024, Venezia introdurrà un ticket a pagamento per accedere in città.

L’idea di introdurre una tassa di ingresso era nell’aria da tempo. Già lo scorso anno si vociferava di nuove possibili regolamentazioni, tuttavia la legge è stata approvata solo a inizio mese. Analizziamo nel dettaglio a chi si applicheranno queste nuove regole e cosa prevedono.

Non tutti dovranno versare la tassa per accedere al centro di Venezia, saranno esclusi i residenti e coloro che lavorano e studiano nel capoluogo. Ma gli stessi dovranno registrarsi nell’apposito portale.

Come si pagherà il ticket?
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il pagamento di 5 € a persona avverrà attraverso una piattaforma online del Comune di Venezia, che fornirà un QR Code.
Chiunque non sia in possesso di questo codice potrà essere sanzionato con multe pari o superiori a 50 euro.

La tassa entrerà in vigore a partire dalla primavera del 2024, si prevedono 30 giornate di sperimentazione ma l’intenzione della giunta comunale è di concentrare il test sui ponti primaverili e nei weekend estivi.

 

Esclusione dalla Danger List Unesco

 

La decisione è stata comunicata a seguito della riunione a Riad, in Arabia Saudita, e ha ricevuto una reazione positiva dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Il Ministro ha dichiarato che l’aggiunta di Venezia alla lista sarebbe stata ingiusta, e che l’esclusione è stata possibile grazie all’approvazione della tassa di ingresso per i turisti.

Tuttavia, l’UNESCO ha affermato la necessità di ulteriori sforzi per proteggere la fragile città lagunare, ribadendo le sue preoccupazioni per la corretta conservazione del sito, comprese quelle legate al turismo di massa, ai progetti di sviluppo e ai cambiamenti climatici

L’inclusione di Venezia nella “Danger List” avrebbe comportato restrizioni significative sulla sua autonomia decisionale, con un maggiore coinvolgimento sovranazionale nella gestione della città. Pertanto, l’esclusione rappresenta un successo e la possibilità di gestire le sfide in modo autonomo preservando il turismo.

L’overtourism e i cambiamenti climatici rimangono sfide cruciali per Venezia e richiedono un impegno continuo. Resta da vedere se saranno necessarie ulteriori misure di prevenzione e restrizioni per garantire la protezione al capoluogo veneto. Ma voi cosa ne pensate? Approvate simili restrizioni volte a preservare Venezia e le altre città europee minacciate dal turismo di massa?