L’industria dell’ospitalità ha subito notevoli cambiamenti di recente, affrontando ostacoli significativi come crisi globali, inflazione e guerre. Con l’arrivo del nuovo anno ci chiediamo quali saranno le tendenze, dove si sposteranno gli investimenti e quali saranno le decisioni che influenzeranno il mercato turistico
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Il mobile e l’intelligenza artificiale stanno cambiando il mondo del turismo e del marketing a una velocità a cui è difficile star dietro.
In un bell’articolo, Sridhar Ramaswamy, Senior VP of Ads & Commerce da Google, ci mostra dall’alto dell’osservatori privilegiato di Big G, che direzione stanno prendendo le cose e ci dà dei preziosi consigli per non perderci questo nuovo, affascinante viaggio che ci catapulta verso il futuro.
Dopo l’accordo con la catena di hotel di prestigio Chateaux & Hotels, Airbnb fa una nuova mossa nel modo del lusso e acquisisce Luxury Retreats, una piattaforma per l’affitto di case di lusso con sede a Montreal, in Canada.
Una mossa che dimostra come Airbnb stia pianificando un’apertura decisa verso un mercato che fino ad oggi sembrava appannaggio dei soli hotel di lusso.
C’è chi fa progetti per il futuro e chi il futuro lo sta già vivendo. Se una volta il massimo della tecnologia in hotel era offrire il Wi-Fi gratis, adesso c’è ben altro.
Robot, stanze parlanti, porte che si aprono senza chiavi: tutto è digitale, personalizzabile, domotizzato. Dalla Starwood alla Hilton, gli hotel fanno a gara per inventarsi nuovi modi di stupire gli ospiti con la tecnologia avanzata.
Un successo? Un fallimento? Corrono tante opinioni online su Expo 2015. Lasciando da parte le considerazioni relative all’efficacia dell’esposizione sul tema del cibo, abbiamo raccolto i dati più salienti su quello che Expo ha significato per il Turismo e per l’Ospitalità italiana.
Fino a giugno molti albergatori sono stati scettici sulle reali ricadute dell’evento nel turismo, eppure i risultati sono stati tutto sommato positivi, sia per quanto riguarda la partecipazione che per le ricadute nel turismo lombardo in generale.
I viaggiatori si muovono ormai in un universo fatto di schermi grandi e piccoli: dal telefonino ai tablet, dai chioschi in hotel a quelli in aeroporto.
Per la struttura alberghiera che saprà stare al passo con i tempi ognuno di questi schermi è potenzialmente uno straordinario mezzo di connessione e coinvolgimento dell’ospite.
Quanti di voi albergatori consiglierebbero ai propri figli di seguire le orme del padre? A quanto pare in Canada c’è chi pensa che l’Hotelier sia una delle migliori professioni su cui investire per il futuro.
Ma l’albergatore di cui stiamo parlando è molto distante dai soliti stereotipi: tra le sue mansioni, quella di diventare un vero e proprio punto di riferimento per i viaggiatori, affidandosi alle nuove tecnologie. In particolare il mobile e i droni.
Dici Nagasaki e pensi subito alla bomba atomica. Ma la città giapponese teatro del secondo lancio di Enola Gay, presto potrebbe essere ricordata per il lancio di ben altre novità.
A breve ospiterà infatti l’Henn-na Hotel: il primo hotel in parte gestito da Androidi. “Forte”, penserà qualcuno di voi. “Da brividi”, penso io.
La scorsa settimana vi abbiamo invitato a gettare le classifiche e a rivalutare i punti forti che rendono l’Italia ancora un meta amata dai viaggiatori. Questa settimana torniamo con lo sguardo rivolto a un ranking, perché non si tratta di una classifica qualunque. Parliamo del Country Brand Index 2014-15 di Futurebrand, l’analisi che stabilisce una classifica dei Paesi in base alla forza della percezione che suscitano.
L’Italia è al diciottesimo posto, ma almeno difende la sua presenza nella Top 20.
“Tra 10 anni i progressi della tecnologia digitale faranno sì che i viaggiatori non dovranno incontrare un solo essere umano dal momento in cui entreranno in hotel fino a quando lasceranno la loro stanza.”
Uno scenario sconcertante quello descritto da Nik Gupta, direttore hotel di SkyScanner, che mi fa meravigliare e rabbrividire allo stesso tempo. Che ne sarebbe dell’ospitalità?
Mettici il Veneto, il Trentino e la Lombardia. Aggiungi il Lazio e la Toscana e una spolverata di Campania, Sicilia, Valle d’Aosta, Sardegna e Liguria. Questa è l’Italia vista dagli occhi dei turisti: una realtà dominata dalle grandi città della cultura dove molte delle specificità regionali scompaiono.
Le ultime stime confermano sia il primato delle città culturali come meta del turismo in Italia, sia la crescita lenta della nostra destinazione. Anche a causa di servizi ed ospitalità scadenti.
Big Data. Due sole parole, molte implicazioni. Ne avrete sicuramente letto qualcosa in giro sul Web, ma di cosa si tratta effettivamente? Perché si fa un gran parlare di “Big Data” quest’anno?
E che cosa hanno a che fare col Turismo e con gli Hotel? C’è chi di Big Data ne sta facendo già scorpacciate, dunque è arrivato il momento di fare chiarezza sulla questione.
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