Il turismo cinese a un anno dalla riapertura: facciamo il punto

leggi l’articolo completo...

È passato esattamente un anno dalla riapertura delle frontiere cinesi dopo un lungo lockdown dovuto al Covid-19. Qual è la situazione del turismo nel Paese del Dragone? Vediamolo insieme a partire da un’analisi di Skift.

.

Era l’8 gennaio 2023 quando la Cina apriva di nuovo le porte al turismo internazionale dopo tre anni di chiusura a causa della pandemia. Tante erano le aspettative e tante le previsioni di ripresa: molti operatori del settore credevano che in breve tempo il Paese del Dragone sarebbe tornato ai grandi numeri del 2019, configurandosi nuovamente come primo mercato asiatico. Tuttavia, la Cina ha optato per una ripresa più graduale, allentando le restrizioni poco alla volta durante l’anno.

Qual è la situazione attuale? Facciamo insieme un punto partendo dall’intervista a Gary Bowerman pubblicata recentemente su Skift. Esperto di Cina, direttore di Check-in Asia e fondatore di Asia Travel Re:Set, Bowerman fa un’interessante analisi dell’evoluzione del travel in Cina nell’ultimo anno e di quali sono le nuove tendenze da tenere d’occhio nell’era post-Covid.

 

Cauta ripresa e ottimismo per il nuovo anno

 

In questo momento, nelle prime due settimane del 2024, si respira un diffuso senso di ottimismo nel settore, con l’aspettativa di un anno ricco di successi.

Un anno fa, alla riapertura delle frontiere, vi erano numerosi fattori che potevano limitare la ripresa del turismo cinese. Prevedendo una domanda molto bassa, la Cina aveva deciso di limitare al minimo il flusso di viaggiatori in partenza, anche perché né le OTA né le compagnie aeree erano lontanamente pronte a tornare improvvisamente ai numeri del 2019 dopo tre anni di semi-lockdown.

L’approccio è stato quindi più graduale: tra febbraio e agosto i travelers cinesi hanno ripreso progressivamente a viaggiare verso il resto del mondo, mentre in autunno il governo si è concentrato su aspetti più burocratici come la gestione dei visti.

 

Nuova attenzione al turismo in entrata

 

Il mercato turistico inbound cinese, in passato legato principalmente ai viaggi d’affari e al bleisure, ha ricevuto scarsa attenzione dal governo cinese a causa degli alti costi e della complessità del processo di ottenimento del visto.

Tuttavia, c’è stato un recente cambio di prospettiva e la Cina si è data l’obiettivo di incrementare il turismo in entrata nei prossimi cinque anni. In particolare, vuole concentrarsi sui tre pilastri del settore: turismo in entrata, mercato domestico – che attualmente è in forte crescita – e turismo in uscita.

Questo cambiamento è dovuto al fatto che la Cina vuole presentarsi con un volto nuovo in Occidente: vuole mostrarsi come una meta turistica leisure, ma anche come esempio di stile di vita e progresso tecnologico.

 

Le frizioni riguardanti il visto

 

Nell’ultimo anno, una delle criticità che ha impedito ai Cinesi di spostarsi liberamente in Europa è stato il ritardo nell’ottenimento dei visti Schengen e il tempo che impiega il Paese a ottenerli. Questa situazione ha creato delle frizioni, perché se da un lato molti viaggiatori cinesi non sono riusciti a trascorrere le loro vacanze in Europa come avrebbero voluto, dall’altro la Cina ha consentito ai travelers internazionali di varcare i confini senza necessità di visto. “Una politica unilaterale”, così si sono espressi i media cinesi a proposito di questo squilibrio.

L’apertura della Cina si inquadra in un progetto pilota più grande che mira a favorire il turismo in entrata, eliminando la necessità del visto fino al 30 novembre 2024.

 

La crescita del settore alberghiero

 

Le catene alberghiere internazionali e i brand cinesi stanno intensificando i loro progetti di espansione, con un focus sempre più importante sulle città di terzo e quarto livello. Dal momento che il mercato nelle città più grandi è già saturo, la tendenza è spostarsi verso centri urbani di livello inferiore, dove c’è ancora una notevole capacità inesplorata.

Durante la pandemia, in particolare, si è verificato un significativo aumento della domanda da parte dei viaggiatori in queste città di provincia. Di conseguenza, sia le OTA che gli albergatori cinesi hanno indirizzato gran parte delle loro strategie di marketing verso queste destinazioni. Ugualmente la costruzione di nuove strutture ricettive si è concentrata proprio in queste zone che, stando alle previsioni, saranno protagoniste di un una notevole crescita nei prossimi anni.

Nuove generazioni, nuove tendenze

In Cina, la presenza di una vasta popolazione giovane sta dando vita a nuove tendenze, guidate principalmente dalla generazione post-90 e post-2000. In questo contesto, si preferisce adottare un approccio decennale anziché utilizzare i termini più comuni come “millennial” o “generazione Z”. Questi giovani, similmente ai loro coetanei occidentali, sono altamente influenzati dai social media, soprattutto quando si tratta di viaggi.

Tuttavia, le dinamiche dei social cinesi sono diverse da quelli occidentali e per noi europei potrebbe essere difficile sviluppare una presenza capillare e mirata su questi canali. Allo stesso tempo, comprendere questo mondo a noi sconosciuto è la chiave di volta per entrare nel mercato cinese; occorre quindi trovare strumenti in grado di accorciare distanze culturali tra i due Paesi. Un esempio lampante è quello di Simple Booking, azienda informatica del Gruppo Zucchetti proprietaria dell’omonimo sistema di prenotazione per hotel, che ha integrato la nota piattaforma social e di messaggistica WeChat nel proprio booking engine. L’integrazione consente agli albergatori italiani di entrare in contatto con i viaggiatori cinesi, inviando loro enchanting messages e guidandoli durante l’intero processo di prenotazione.

Cosa significa essere “pronti alla Cina”

Analizzati tutti i cambiamenti, è il momento di capire come impostare la strategia per intercettare il traveler cinese del post pandemia. Ecco una serie di suggerimenti condivisi da Bowerman nella sua intervista.

Prima di tutto, occorre essere attenti agli standard. I giovani viaggiatori cinesi hanno aspettative elevate perché sono abituati a standard molto alti in termini di hotel, compagnie aeree e treni ad alta velocità. Quando viaggiano in Europa si aspettano di trovare la stessa diligenza e attenzione alla qualità, se non superiore. L’asticella è alta: come fare quindi per superare le loro aspettative?

Studiarne la presenza sui social media è il primo passo: cosa postano, quali sono i trend emergenti. Quanto analizzato in questo articolo è il riassunto delle prime impressioni che emergono a inizio 2024, ma sono destinate a cambiare nel corso del tempo

Inoltre, i consumatori cinesi sono i più “viziati” dal punto di vista tecnologico: sono abituati ad avere a disposizione tutte le innovazioni più recenti e si aspettano di trovare una situazione simile quando viaggiano all’estero. Tenere d’occhio eventuali cambiamenti di abitudini è fondamentale se si vuole offrire loro un servizio che corrisponda a quello che cercano.

E voi siete pronti ad accogliere nuovamente i turisti cinesi nei vostri hotel? Se il mercato asiatico è il vostro target, fateci sapere se vi rispecchiate nelle parole di Bowerman.