Covid Hotel, insidie e opportunità

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Il Governo ha deciso di coinvolgere sempre più attivamente il comparto alberghiero nella gestione dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus covid-19. Proprio in questa direzione si inserisce l’incarico che l’esecutivo ha affidato al commissario straordinario Domenico Arcuri, il quale ha ricevuto mandato di predisporre un covid hotel per ogni provincia italiana. 

Gli alberghi assumono quindi un ruolo molto importante per fronteggiare la seconda ondata, ma quali sono i rischi e le opportunità di convertire il proprio hotel in un centro destinato ad accogliere i pazienti che hanno contratto il virus? Facciamo il punto. 

 

Origine e sviluppo dei covid hotel

 

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, dall’incarico affidato al commissario Arcuri dovrebbero essere individuate 110 strutture nelle quali saranno destinati i pazienti meno gravi che non necessitano di un ricovero ospedaliero ma, al contempo, non hanno la possibilità di trascorrere il periodo di isolamento in sicurezza nella propria abitazione. Questo provvedimento, ufficializzato nei giorni scorsi, era già stato approvato durante la prima fase dell’emergenza -durante la quale erano stati previsti 43mila posti letto provenienti da strutture ricettive da destinare ai pazienti- senza però riscontrare uno sviluppo concreto. Con la crescita esponenziale dei casi registrati e con il conseguente riempimento degli ospedali, si è resa necessaria la sua immediata concretizzazione. Il termine entro il quale le Regioni devono comunicare ad Arcuri i dati relativi alle specifiche esigenze di ciascuna provincia è fissato per domani, martedì 17. Tuttavia, alcune Regioni hanno già deciso di organizzarsi da tempo coinvolgendo le strutture del comparto ospitalità del territorio per fronteggiare l’emergenza. Fra le prime ad attivarsi c’è stato il Lazio: ad oggi, sono circa quindici gli hotel predisposti per accogliere i pazienti che hanno contratto il covid-19, per un totale di circa 800 posti letto disponibili dei quali, al momento, ne sono occupati un 50%. Hanno seguito la strada intrapresa dalla Regione Lazio Liguria, Marche e Veneto, che hanno cominciato da poco ad ospitare i pazienti nelle strutture individuate.  

 

Covid hotel, le opportunità della scelta

 

Se siete indecisi sul da farsi, ci potrebbero essere alcune valide ragioni per mettere la vostra struttura a disposizione delle autorità competenti. Ferma restando la bontà che sottende ad un simile gesto, questa possibilità potrebbe darvi una garanzia nell’affrontare una situazione che, per il turismo, risulta purtroppo molto problematica. È infatti prevista una forma di remunerazione giornaliera per chi decide di convertire la propria struttura, la cui somma varia da Regione a Regione per un panorama che, nel suo complesso, risulta molto variegato: basti pensare che la Sardegna ha stabilito un esborso giornaliero di 64 euro per ogni covid hotel, mentre l’Umbria corrisponderà la somma di 20 euro a camera (con il vincolo per gli hotel, in questo caso, di mettere a disposizione un minimo di 20 stanze). Le motivazioni a sposare la causa potrebbero farsi ancora più convincenti se guardiamo la situazione rispetto alla località del vostro albergo: data la crisi di turisti che affligge soprattutto le città d’artea maggior ragione potrebbe essere una strada da prendere in considerazione se il vostro hotel è fra le zone che finora hanno più risentito del mancato flusso di vacanzieri. Approfondendo ulteriormente questo aspetto, è utile tenere in considerazione non soltanto i segni che ha lasciato finora l’assenza di turisti, ma anche quali cicatrici la pandemia potrà lasciare in futuro: se l’incertezza governa la ripresa del turismo sul medio-lungo periodo –anche in relazione alla specifica posizione del vostro albergo- la conversione a covid hotel pone una sicurezza rispetto ad un incasso giornaliero garantito. Per rendere la propria struttura accessibile ai pazienti, è necessario prendere parte ad un processo di selezione pubblica organizzato dalle ATS (Agenzie di Tutela della Salute), al quale è possibile accedere online sui siti di competenza -declinati su base locale- nell’ambito dei quali avrete la possibilità di reperire tutte le informazioni necessarie per sapere se la vostra struttura ha i requisiti richiesti per finalizzare l’adesione. 

 

Le possibili problematiche

 

Quali motivazioni potrebbero spingervi lontano dal compiere questa scelta? Da valutare caso per caso è la durata effettiva della conversione a covid hotel. Se è vero che il sentiment comune è dominato da grande incertezza rispetto ad una ripresa del flusso turistico, un grande player del comparto ospitalità come eDream si è spinto oltre, disegnando uno scenario per il quale alcuni viaggiatori avrebbero già fissato i propri programmi per il nuovo anno, ovviamente sempre all’insegna della parola “sicurezza”. Se prevedete per il vostro hotel una ripresa nel breve-medio periodo, è utile quindi valutare i vincoli temporali richiesti dalle ATS territoriali, dal momento che è da escludere la possibilità di far coesistere pazienti e turisti. Potrebbe essere utile considerare anche la disponibilità del vostro staff rispetto alla direzione da prendere: pur non essendo richiesta nessuna preparazione specifica in materia di assistenza ai degenti, qual è la loro disponibilità rispetto a questa soluzione? Condividere la scelta con il personale potrebbe quindi fornire indicazioni utili sulla strada da seguire. Infine, è da tenere ben presente l’idea di reinventare il vostro hotel seguendo altri due trend importanti, quello dello smart working e della staycation, i quali potrebbero offrire due occasioni di business. 

 

Fatte le dovute considerazioni, se pensate che il vostro hotel subirà ancora a lungo la crisi legata alla pandemia –anche a causa della sua posizione- potrebbe essere il caso di attivarsi per convertire la propria struttura.  

Qualsiasi sia la vostra decisione, cercate di non interrompere i vostri investimenti in marketing e comunicazione. Se deciderete di mettervi a disposizione per fronteggiare l’emergenza, datene comunicazione sui vostri canali ma, al contempo, cominciate già a porre delle solide basi per farvi trovare pronti quando il vostro hotel tornerà alla sua naturale vocazione.