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QNT Hospitality - Soluzioni web per il turismo
 
Tuesday 16 April 2024

[BTO 2019] La cancellazione gratuita piace tanto alle OTA

leggi l'articolo completoIl problema della cancellazione gratuita delle prenotazioni nel travel è sempre più spinoso, soprattutto nella corsa al ribasso delle OTA.

Ora più che mai, in linea con le nuove tendenze delle prenotazioni alberghiere e i limiti stringenti imposti dai gestori delle carte di credito, la cancellazione gratuita fa tanto gola all’ospite indeciso. E diventa strumento di marketing e mezzo di vantaggio competitivo delle OTA sugli hotel.

Alla BTO 2019 il tema della cancellazione gratuita è al centro di una tavola rotonda nutrita da Alessandro Bartolucci, CEO di Besaferate.com, Alessandro Massimo Nucara, Direttore Generale Federalberghi, Roberto Necci, Presidente Centro Studi Federalberghi Roma e Lorenzo Vidoni,General Manager Hotel President Lignano Sabbiadoro. leggi l’articolo completo…

La crescita dell’economia globale farà aumentare i prezzi del Travel nel 2018

leggi l’articolo completo...Secondo il Global Travel Forecast del 2018 – una previsione annuale rilasciata dalla Global Business Travel Association in collaborazione con Carlson Wagonlit Travel – i costi dei viaggi sono destinati ad aumentare sensibilmente nel corso dell’anno prossimo, fino a raggiungere quasi un 4% di aumento in alcuni microsettori.

In particolare, i prezzi degli hotel saliranno, in media, del 3,7%, con picchi del 14% in Scandinavia e del 6,3% in Europa occidentale.

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Resort Fees: quando la “Miglior Tariffa Garantita” non è poi la migliore

leggi l’articolo completo...Non molto tempo fa sono state le OTA Expedia, eDreams e Opodo a finire nel mirino dell’Antitrust per mancanza di trasparenza e pubblicità ingannevoli, oggi sono gli hotel statunitensi (in particolare quelli di Las Vegas) ad essere accusati di assumere atteggiamenti “scorretti”, mostrando agli utenti come specchietti per le allodole prezzi non comprensivi di costi aggiuntivi obbligatori (resort fees) – fino a 20-30 dollari al giorno – che poi questi dovranno necessariamente pagare al check-out.

E’ proprio Internet a portare a questo – denuncia Ed Perkins, direttore del sito SmartTravel.com – la Rete ha a tal punto elogiato l’importanza della comparazione dei prezzi, che molti hotel hanno sentito come essenziale l’esigenza di mostrare tariffe base più basse possibili. La tentazione di scindere i servizi che dovrebbero fare parte della tariffa e aggiungerli in un secondo momento, è molto alta.”

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L’Anti-Revenue Management #2: perché l’hotel non deve alzare in modo indiscriminato le tariffe

leggi l’articolo completo...Ricordate l’aumento indiscriminato delle tariffe avvenuto a Roma per la beatificazione del Papa che ha fatto tanto scalpore e di cui abbiamo parlato alcune settimane fa?

Non è raro che, lasciando da parte qualsiasi semplice nozione di Revenue Management, in occasione di eventi di rilievo e di grande richiamo, gli hotel ne approfittino per lanciare i prezzi alle stelle nella speranza che i clienti siano disposti a sborsare molto più del dovuto per non rinunciare ad un soggiorno esclusivo.

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Reputation & Revenue Management: recensioni e tariffe s’incontrano

leggi l’articolo completo...Immaginate due hotel, situati in centro città sulla stessa strada a pochi passi l’uno dall’altro. Il primo, un 3 stelle, per il 27/28 agosto propone una tariffa di 105 euro. Il secondo, un 2 stelle, per la stessa data propone la doppia a 99 euro.

Perché così poca differenza tra due hotel appartenenti ad una diversa categoria? E’ il 3 stelle che vende a tariffe troppo ridotte o il 2 stelle a puntare troppo in alto? In questo caso la tariffa non dipende dalle stelle. Quello che realmente differenzia i due hotel e che sfugge a una prima occhiata, è infatti la loro brand reputation.

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Come decidere se e quanto fare sconti: pro e contro dei tagli tariffari

leggi l’articolo completo...Abbiamo deciso di abbassare in modo aggressivo le nostre tariffe da 179$ a 119$ perché la nostra occupazione stava scendendo sotto il 60%. Abbiamo offerto questo incentivo per stimolare la domanda. I risultati sono stati scoraggianti: abbiamo guadagnato un leggero incremento dell’occupazione ma il nostro RevPAR è sceso in picchiata e l’hotel ha attratto nuova clientela che voleva tutto gratis. Si sono anche lamentati di tutto, solo per avere qualche scusa e ottenere uno sconto al check-out. E’ davvero questa la nuova normalità?”

Questo possibile scenario alberghiero dipinto da Gabor Forgacs, docente alla Ted Rogers School of Hospitality and Tourism Management di Toronto, in un articolo dedicato all’abbassamento delle tariffe, negli ultimi due anni è diventato purtroppo comune.

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Revenue Management e Last Minute: come gestire il pricing?

leggi l’articolo completo...Come gestire tutti quei clienti che in numero sempre maggiore prenotano sotto data? Come evitare di farsi prendere dal panico per le camere vuote ed abbassare la tariffe troppo presto? I clienti che prenotano sotto data, last minute e last second sono sempre di più: sia in Italia che nel mondo è un trend in crescita ormai consolidato.

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Disparity Rate: danni all’immagine e ai profitti

leggi l’articolo completo...Sono quasi 8.000 gli hotel italiani presi in analisi da Trivago che per la maggior parte non mantengono la Parity Rate, cioè non mostrano ai clienti tariffe univoche su tutti i canali di vendita, (sia on-line che off-line), per la stessa camera e per le stesse date di prenotazione.

Secondo il recente tHDPI (trivago Hotel Disparity Price Index), condotto dal comparatore di prezzi del sito di recensioni relativamente al periodo Settembre-ottobre 2010, ci sarebbe in media un’oscillazione di prezzo del 13% nelle tariffe nazionali, percentuale che va aumentando nelle città meta dei maggiori flussi turistici, ad esempio Pisa (33%) e Milano (32%). Gli hotel a 4 e 5 stelle detengono il primato della “disparity rate” (dal 13% al 21%).

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Sondaggio Trivago: i viaggiatori scelgono in base a prezzo e recensioni. Ma non solo…

leggi l’articolo completo...Il sondaggio condotto dal sito di recensioni turistiche Trivago.it su un campione di 4.112 viaggiatori europei relativamente alle scelte di viaggio operate nella scorsa estate, ha messo in luce quelli che oggi più che mai, si delineano come fattori determinanti nel processo decisionale che conduce l’utente a prenotare.
Con alcuni risultati inaspettati.

Accanto al prezzo e alle recensioni, sembra infatti che in alcuni Paesi europei gli utenti siano ancora fortemente condizionati dalle informazioni divulgate dalle guide turistiche, i cataloghi e le pubblicità.
 

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