Le prime conseguenze dell’inflazione sulle vacanze degli italiani

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L’inflazione è arrivata a colpire anche il turismo, minacciando la ripresa che gli operatori del settore tanto aspettavano. A questo proposito, il Sole 24 Ore ha pubblicato uno studio nel quale si evidenziano i maggiori fattori di spesa per un italiano in vacanza.

La complessa situazione geopolitica con il conflitto tra Russia e Ucraina ancora in corso e il carovita che sale sono senz’altro elementi che influenzano le scelte degli italiani al momento di dover prenotare le proprie vacanze. Ne abbiamo già parlato qui su Booking Blog, quando abbiamo analizzato l’aumento generale dei prezzi di trasporti e alloggi e la loro ripercussione sugli spostamenti.

Tuttavia, albergatori e operatori del settore turistico che ci state leggendo, la situazione non è drammatica: secondo le ultime stime di Demoskopika, infatti, sono quasi 30 milioni gli abitanti del Bel Paese che decidono di fare comunque le valigie e partire per le ferie.

In un suo recente articolo, Il Sole 24 Ore ha messo insieme diverse fonti e fatto una sintesi delle voci di spesa in aumento per gli italiani in vacanza in questa estate 2022, vediamo insieme quali sono.

 

Il treno è la soluzione migliore per i trasporti

 

Il costo del carburante a livelli proibitivi rende gli spostamenti in auto fuori discussione. Secondo un’indagine effettuata da Istat, il prezzo della benzina è aumentato del 20,4% rispetto al 2021, mentre quello del diesel è cresciuto del 28,6%. Sale anche il costo di noleggi e car sharing, registrando un + 35,55% sull’anno passato. Al contrario restano stabili, almeno per il momento, i costi del pedaggio in autostrada.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, i taxi sono aumentati del solo 1,3%, mentre i trasporti marittimi del 18,7%. Tuttavia, sono i voli quelli che hanno registrato un incremento fuori norma, essendo i prezzi cresciuti del 90,4%.

In questo mare magnum di rincari, l’unica eccezione sono i treni, che non solo non hanno subito un aumento di prezzo, ma i loro costi sono addirittura diminuiti del 9,9% rispetto a giugno dell’anno scorso.

 

In hotel si risparmia rispetto al B&B

 

Il costo per soggiornare in una struttura ricettiva è anch’esso aumentato: si passa da un minimo 25% in più in caso di destinazioni montane a oltre il 50% nelle città d’arte. A questo proposito, Altroconsumo ha simulato un soggiorno per due persone di una settimana in alcune località campione. Il risultato evidenzia come in media costi degli alberghi siano aumentati meno rispetto a quelli nei B&B: 22% contro 38%.

 

Tutele da imprevisti a quota +5,2%

 

In aumento anche i prezzi delle polizze assicurative legate ai viaggi. Stando a una simulazione effettuata da Facile.it per conto de Il Sole 24 ore, se si calcola la spesa per una famiglia di due adulti e due bambini con la migliore offerta per una polizza viaggio negli Usa si ottiene una quota totale di 167,92 €, che scende a 90,98 € per l’Europa e ancora a 65,96 € se si resta nei confini domestici. In tutti i casi il rincaro è del 5,2%.

 

Al mare il caro ombrellone arriva fino a +10%

 

Se la stagione estiva è già di per sé più costosa delle altre, quest’anno lo si nota ancora di più. Altroconsumo, infatti, stima un aumento del 10% dei prezzi di lettino e ombrellone in località di mare scelte a campione in tutta Italia. Secondo i dati raccolti dalla nota associazione, troviamo in pole position Alassio con 380 € a settimana, seguita da Gallipoli (282 €), Alghero (194 €), Viareggio (184 €), Taormina e Giardini Naxos (180 €) e Palinuro (169 €), Anzio (159 €), Lignano (142 €) e infine Rimini (131 €). La località più economica risulta essere Senigallia, con una media di 129 € a settimana.

Detto questo, siamo curiosi di sapere l’opinione dei viaggiatori al riguardo. Andrete comunque in vacanza questa estate? Quali mezzi intendete utilizzare per spostarvi?