Noi non affittiamo appartamenti. Vogliamo che tu viva un’esperienza straordinaria. Questo sembra dire al mondo Airbnb con la sua ultima trovata: le Esperienze Locali.
Mentre Expedia e Booking.com si fanno la guerra a suon di acquisizioni per avere un ruolo negli affitti delle case vacanza, Airbnb decide di differenziarsi puntando al cuore dei viaggiatori.
Il successo di Airbnb ha superato tutti i pronostici possibili. Booking.com vende ogni giorno migliaia di alloggi privati. Expedia ha comprato HomeAway.
Cosa sta succedendo nel panorama del turismo internazionale? Qualcosa è cambiato. I viaggiatori sono cambiati e l’hotel non è più la sola opzione per chi dorme fuori casa.
A quanto pare la campagna acquisti 2015 del Gruppo Expedia non è ancora alla fine. Dopo aver rilevato Orbitz e Travelocity, Expedia assorbe anche HomeAway, uno dei più conosciuti portali per l’affitto di case vacanza.
È la sua risposta alla crescita inarrestabile di Airbnb e un modo per riacquistare punti rispetto a Priceline.
I viaggiatori business sono ufficialmente tornati a far parlare di sé. In Italia le imprese hanno ripreso ad investire sui viaggi di lavoro, sia nazionali che internazionali. A loro sono dedicati nuovi portali, nuove offerte e nuovi incentivi da parte di Airbnb, Booking.com, Expedia e HRS.
Ma cosa può fare l’hotel indipendente per attirare l’attenzione della clientela business?
Il mondo sta cambiando. I viaggiatori business stanno cambiando. Dopo la crisi, che tra le altre cose ha colpito impietosamente il corporate travel a livello globale, adesso ci si mette anche la sharing economy.
Oggi che le convenzioni aziendali sono una rarità, chi viaggia per lavoro inizia a preferire Uber e Airbnb ai taxi e agli hotel.
Molti hotel si sentono minacciati da Airbnb. E fanno bene. Non è tanto una questione di soldi, piuttosto è tutto il contorno che t’incanta: il sito è piacevole da navigare, chiaro, ricco di informazioni. Ti offre tante possibilità, dalla villa hollywoodiana al loft nel sottotetto. Ci sono i filtri, le recensioni e puoi persino contattare l’host. Personalmente l’ho usato e sono stata contenta di averlo fatto.
Eppure quest’anno, dovendo scegliere tra un hotel e una bella casa nuova fiammante su Airbnb, ho scelto l’hotel. Volete sapere perché?
Confesso: ho prenotato un soggiorno a New York su Airbnb. L’ho fatto per curiosità, perché cercavo una valida alternativa agli hotel con prezzi da capogiro e perché avevo voglia di respirare come vivono gli abitanti della città. Non mi sono pentita.
Il 2014 è senz’altro stato l’anno di Airbnb e del suo successo dirompente, che non ha mancato di suscitare polemiche e preoccupazione tra gli albergatori di tutto il mondo. Ma più che una minaccia, Airbnb è ormai una realtà destinata a restare: inutile guardarla dall’alto in basso, casomai meglio cercare di capirla e di prenderla ad esempio.
“Intercontinental e Hilton hanno più di 650.000 camere. Noi ne abbiamo 500.000, sebbene loro abbiano un tasso d’occupazione più alto del nostro.” A parlare è Nathan Blecharczyk di Airbnb, che intervistato dal Sunday Telgraph ha affermato che il prossimo anno spera di superare i due gruppi alberghieri in termini di camere e di vendite.
“Se guardate la nostra curva di crescita, non credo che le cose cambieranno di qui a breve. Le nostre prenotazioni e revenue stanno crescendo di 2/3 volte all’anno e mi aspetto che questo trend prosegua.”
“Quando rimuovi l’anonimato, esce fuori il meglio della gente. Questo crea maggiore senso di responsabilità e dà agli utenti più sicurezza quando prenotano un viaggio.”
Se speravate che queste fossero parole di Steve Kaufer di TripAdvisor, ci dispiace ma dovrete aspettare ancora: queste infatti sono le dichiarazioni, dure e veritiere, che il CEO di Airbnb Brian Chesky ha rilasciato alla NBC News, alla vigilia del lancio del nuovo sistema di verifica ID che cancellerà per sempre l’anonimato dal sito Airbnb.
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